di Keynes blog

Ieri la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il cosiddetto “fiscal compact” e il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), l’architrave dell’austerità. Il paese è obbligato quindi, nei prossimi vent’anni, a portare il suo debito pubblico dal 126% (previsioni FMI per il 2012) al 60% del PIL. Si tratta di circa 45 miliardi di risparmi l’anno, miliardo più, miliardo meno, a seconda dell’andamento del ciclo economico. E, si noti, poiché il PIL durante una recessione scende, il rapporto debito/PIL sale. Pertanto il nuovo accordo si configura come una manovra suicida che aggraverà gli effetti di una fase discendente del ciclo.

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di Massimo Giannetti

«Mi gioco tutto», ha detto l'altra sera Beppe Grillo alla chiusura del suo tour elettorale siciliano durato 20 giorni: «Prima del mio arrivo ci davano all'8%, adesso penso che potremmo arrivare al 15. Il 15% significa che a livello nazionale possiamo arrivare al 30». Le elezioni regionali di oggi in Sicilia vanno dunque oltre lo Stretto: sono un test importantissimo anche per il capo del Movimento 5 Stelle, le cui proiezioni statistiche del voto siciliano nel resto d'Italia non sono per niente campate per aria. Il risultato vero che uscirà lunedì dalle urne farà la differenza. Di Grillo e del grillismo parliamo con Salvatore Lupo, ordinario di Storia contemporanea all'università di Palermo.

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di Giuseppe Carroccia

Nella piazza centrale del Decimo municipio di Roma, la piazza Don Bosco teatro di tante manifestazioni degli inquilini degli enti previdenziali, abitanti il colonnato che riproduce in periferia quello di San Pietro (immortalato perciò da Fellini nella Dolce Vita) e oggi ribattezzata piazza Welby in onore del simbolo della lotta per l’eutanasia, i comunisti di Cinecittà hanno piazzato una tenda rossa e organizzato una tre giorni di festa e di dibattiti. Si possono acquistare i prodotti che i Gap del territorio organizzano ogni sabato in quattro punti del municipio e sostenere fattivamente le popolazioni emiliane colpite dal terremoto acquistando pezzi di parmigiano.

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di Sel, Fds e Verdi Sicilia

Dichiarazione di: Erasmo Palazzotto, Celeste Costantino (SEL) -  Antonio Marotta, Luca Nivarra, Federico Martino ( Federazione della Sinistra) -  Carmelo Sardegna, Maximo  Ghioldi  (Verdi).
"Nell’incontro di venerdì 24 agosto tra i dirigenti di Sinistra ecologia e libertà, dei Verdi e della Federazione della sinistra è scaturita la decisione di presentarsi alle prossime elezioni regionali con un’unica lista della sinistra siciliana, che si iscrive nell’orizzonte di una netta e radicale discontinuità con le disastrose esperienze dei governi Cuffaro e Lombardo e nell’avvio di un processo di liberazione della Sicilia dalle piaghe dell’illegalità, della spesa improduttiva e del clientelismo.".

 

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di Claudio Fava

Cari amici del manifesto, nel suo articolo Carmine Fotia dice cose che per me sono il cuore di questa campagna elettorale siciliana, e che si riassumono in una sola parola: alternativa. A un sistema di potere che ha fatto della spesa pubblica parassitaria l'unico (presunto) motore di sviluppo. A una corte di comitati d'affare, clientes e famigli che sono stati il solo orgoglio esibito da Cuffaro e da Lombardo, i padroni della politica siciliana per più di due anni. Alternativa a un'idea stracciona dell'autonomia che è servita solo ad agitare pennacchi e a garantire privilegi e impunità (le indennità dei deputati regionali equiparate a quelle dei senatori, le duecento consulenze l'anno pagate da Lombardo...).

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di Checchino Antonini

Vietato parlare di mafia in Sicilia, fare nomi e cognomi, rivelare intrecci tra cosche, affari e politica. Altrimenti ti querelano e a farlo potrebbe essere una giunta comunale preoccupata per la rispettabilità del paese. Come se fosse la denuncia delle infiltrazioni e non le mafie a infangare la qualità della vita. Ad Antonio Mazzeo sta accadendo questo per un'inchiesta sulla cittadina di Falcone, nel messinese, uscita sull'ultimo numero di "I Siciliani/giovani", la rivista erede del giornale di Pippo Fava, diretta da Riccardo Orioles. E la vicenda sembra il sequel dell'anatema del nuovo sindaco di Trapani, pochi mesi fa, che ammonì tutti a non parlare di corda in casa degli impiccati, a non parlare di mafia.

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di Esmeralda Rizzi

Il femminicidio, come drammaticamente ci riportano le cronache, è diventato nel nostro paese una vera emergenza sociale. In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, ne parliamo con Annamaria Rivera, antropologa e attivista antirazzista, docente di Etnologia e Antropologia sociale nell’Università di Bari. “In tema di condizione femminile – spiega Rivera –, l’Italia presenta degli aspetti davvero peculiari e allarmanti, un caso emblematico di regressione della condizione e dei diritti delle donne. Leggendo i dati più recenti si deduce facilmente che il nostro paese sta vivendo un regresso vertiginoso sul piano

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di Luca Sappino

«Io resto qui, che devo fare il sindaco», ripete in continuazione Luigi de Magistris, a scanso d’equivoci. Il suo impegno però, su scala nazionale, è ormai certo. Dice: «Puntiamo alle politiche, a giorni lanceremo il nostro manifesto». E conferma così l’esistenza di una lista arancione. «La nostra sarà una piattaforma alternativa a Monti e molto diversa dalla carta d’intenti», alla faccia del Pd, ma anche di Sel e dell'amico Vendola. Sempre però in attesa del risultato delle primarie. Perché «io non voto, non mi appassionano», dice il sindaco.

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di Daniela Preziosi

Claudio Fava, Rosario Crocetta, candidato alla presidenza della Sicilia di Pd e Udc, le rivolge un appello alla responsabilità, ora che la destra si è compattata sul nome di Nello Musumeci. Lei propone di fare le primarie: vuol dire c'è una possibilità di unità?
Io propongo le primarie, e lo faccio come atto di umilità e disponibilità. Sono pronto a farle: ma quelle del centrosinistra, non la loro versione slabbrata, ambigua e ammiccante.

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