Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce nazionali dei Giovani comunisti, dichiarano:

«Ieri notte una squadraccia di fascisti facenti capo al gruppo Controtempo (conosciuto a Roma e notoriamente legato a settori della destra istituzionale) ha deturpato i muri dei licei Tasso e Righi di Roma con svastiche e scritte vergognose. Guarda caso quei licei, tra i simboli dell'antifascismo militante romano. E guarda caso ieri, 27 gennaio, giornata della Memoria della Shoah. Si tratta soltanto dell'ultima provocazione vomitevole di una galassia di sigle, gruppi e associazioni che continua a vivere nella indifferenza, quando non nella colpevole compiacenza dell'amministrazione comunale. Quelle scritte sono state rimosse dall'azione di nostri giovani compagni. Vorremmo fossero rimosse per sempre dalla cultura e dalla quotidianità di Roma e dell'intero Paese».

Roma, 28 gennaio 2012
Ufficio stampa Pr

Nell’annunciare l’adesione convinta “mia personale e della Federazione della Sinistra” all’appello avanzato da un gruppo di giuristi in merito al carattere incostituzionale della manovra del governo, il portavoce nazionale della Fds Massimo Rossi bolla come “eversive” diverse parti del decreto governativo.

“La preconizzata costituzionalizzazione del pareggio di bilancio stabilita nel decreto -. afferma Massimo Rossi – cancella l’investimento sociale ed impone una visione aziendalistica dello Stato che la nostra Costituzione non contempla in alcun modo. Si vuole in questo modo ottuso preservare e rendere obbligatoria una linea di politica economica, quella neoliberista, i cui effetti fallimentari sono sotto gli occhi di tutti.”

“E’ un fatto gravissimo – spiega il portavoce della Federazione della Sinistra - che il pronunciamento di 27 milioni di italiani espressosi nel referendum popolare sia cancellato con le disposizioni che impongono agli enti locali la privatizzazione forzata dei servizi pubblici locali. Questi decenni di cosiddette liberalizzazioni hanno palesato che le privatizzazione nella maggioranza dei casi si sono rivelate una truffa per i lavoratori e un enorme regalo per il capitalismo speculatore. Attardarsi su questa posizione – come fa il gruppo dirigente del Pd – significa vedere le ragioni strutturali dell’attuale crisi economica e non aver capito nulla del perché la maggioranza degli italiani ha scelto nel referendum di rilanciare l’idea di pubblico e dei beni comuni.”

Per Rossi “ bisognerà difendere il risultato del referendum e la stessa Costituzione con la lotta e la mobilitazione popolare. Da questo punto di vista lo sciopero generale del 6 settembre è l’inizio e non la fine di una lotta di popolo che deve costruire dal basso un’altra idea di Europa e un altro modello economico. Entrambe hanno bisogno di mettere al centro i beni comuni, difendere ed estendere il patrimonio di tutti e non invece – come sta facendo la Bce e il governo italiano – l’enorme ricchezza privata di pochi.”

Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

“La Federazione della Sinistra sostiene attivamente la raccolta firme a favore dei quesiti referendari per una legge elettorale di stampo proporzionale volta al superamento del bipolarismo.
Una ‘porcata’ di bipolarismo in cui si governa anche senza la maggioranza, si esclude dalle istituzioni la rappresentanza di parti significative della società e si allontanano dal voto un terzo degli elettori.
Riprendendendo le parole d’ordine di migliaia di indignados – nota Rossi – scesi in piazza in tutto il continente contro un’Europa tecnocratica, nella quale sempre meno cittadini si sentono rappresentati, e raccogliendo il forte segn ale arrivato dai referendum del 12 e 13 Giugno, vogliamo batterci anche in questa campagna per il rilancio della democrazia e della partecipazione.
Tra i promotori dei quesiti vi sono compagni fondatori della Federazione della Sinistra come Gianni Ferrara e l’Associazione per la Democrazia costituzionale che ci ricordano l’importanza dello spirito e della lettera della Costituzione repubblicana.
Faremo la nostra parte coinvolgendo tutte le strutture territoriali per ridare credibilità alle istituzioni largamente vilipese da un Parlamento di nominati, senza relazioni con i bisogni dei cittadini.”

---- Ufficio Stampa Federazione della Sinistra

Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra, dichiara:

«Difendere i diritti e le condizioni materiali dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, dallo spietato attacco del Governo Monti vuol dire, oggi più
che mai, contrastare la devastante crisi economica in atto. L’impoverimento di massa, il dilagare della precarietà e della disoccupazione, l’innesco di un’inquietante spirale recessiva, certificati dall’ISTAT, sono esattamente il prodotto di quelle manovre di taglio di pensioni e stipendi, deregolamentazione del mercato del lavoro e dei mercati più in generale, avviate dal Governo Berlusconi e sviluppate dall’attuale maggioranza che oggi vengono spacciate come “neutre” e salvifiche. Invitare i lavoratori a scendere in piazza contro queste politiche attuate ad esclusivo vantaggio delle classi dominanti del Paese è pertanto urgente e doveroso. Per queste ragioni la Federazione della Sinistra è al fianco dei lavoratori che domani 27 Gennaio sciopereranno e scenderanno in Piazza, rispondendo all’appello opportunamente lanciato dei sindacati di base. La riuscita di questa giornata di lotta, alla quale ci auguriamo concorrano tutte le forze della sinistra, può costituire un passo importante per la crescita di un’opposizione di massa capace di imporre un’alternativa, indispensabile quanto praticabile, alle sciagurate politiche liberiste».

Roma, 26 gennaio 2012

Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

"La Federazione della Sinistra aderisce alla giornata di sciopero e mobilitazione indetta dalla Cgil il prossimo 6 settembre. Considero lo sciopero generale del 6 settembre come l’inizio di un percorso di lotta di popolo che deve costruire dal basso un’altra idea di Europa e un altro modello economico. Sosteniamo la Cgil che in questo momento sta subendo degli attacchi gravi e che ha invece giustamente scelto di opporsi ad una manovra iniqua, caratterizzata da provvedimenti inqualificabili e che verrà pagata solo dalla povera gente, mentre chi è ricco continuerà a godere dei privilegi e delle attenzioni che il governo gli riserva. La Fe derazione della Sinistra scenderà in piazza e sosterrà la mobilitazione".

Irene Bregola, della Segreteria nazionale Prc, responsabile Dipartimento Conoscenza Prc e Vito Meloni, Responsabile nazionale Scuola Prc, dichiarano:

«Il Sottosegretario all'Istruzione Marco Rossi Doria ha annunciato sul suo blog l'intenzione di ridurre di un anno la durata dei percorsi scolastici, portando ai 18 anni d'età la loro (teorica) conclusione. Non sappiamo se queste idee siano condivise dal Ministro Profumo e dal Governo, né le modalità con cui questa riduzione sarebbe realizzata. Ci sembra però che questa proposta, se effettivamente venisse tradotta in provvedimenti concreti, non solo non risolverebbe i problemi che affliggono il sistema scolastico italiano ma addirittura li aggraverebbe. L'azione del precedente governo, infatti, si è caratterizzata esclusivamente per il segno “meno” davanti a tutte le voci che riguardano la scuola: meno ore di lezione, meno finanziamenti, meno docenti e ATA, meno investimento culturale e politico e, soprattutto, meno qualità. Ciò che serve alla scuola pubblica è proprio una radicale discontinuità con quelle politiche, dall'azzeramento delle sciagurate controriforme Gelmini al ripristino dei finanziamenti tagliati da Tremonti. Proprio quello che il ministro Profumo ha dichiarato di non voler fare. Il Sottosegretario Rossi Doria farebbe bene ad occuparsi di questo piuttosto che riesumare vecchie ricette che aggiungerebbero un altro “meno” davanti agli anni di scuola».

Roma, 13 gennaio 2012

Ufficio stampa Prc:
Barbara Battaglia

Lo convocazione dello sciopero di un'ora della scuola per il 19 dicembre da parte della Flc-Cgil insieme con i principali sindacati del settore, in concomitanza con lo sciopero del pubblico impiego, è un fatto positivo ma non ancora sufficiente.
Anche se nella manovra non si prevedono nuovi tagli, la scuola, già stremata da tre anni di tagli feroci e di controriforme, paga un prezzo altissimo alle politiche di “risanamento” del governo Monti.
Non viene fermato con nuovi finanziamenti, infatti, il drastico ridimensionamento del bilancio dell'istruzione pubblica, che nel prossimo anno sfiorerà la cifra record di 4 miliardi di euro in meno; inoltre, l'innalzamento dell'età pensionabile, in particolare delle donne, colpirà pesantemente una categoria con presenza femminile largamente prevalente e comporterà il blocco di fatto del turn-over, allontanando sempre più nel tempo le prospettive di stabilizzazione di decine di migliaia di precari.
Tutto questo mentre si consolidano, insieme ai tagli, gli effetti più devastanti delle controriforme Gelmini.
Alla Flc, alle sue strutture territoriali e a tutti i sindacati di categoria chiediamo con forza un atto di responsabilità: trasformare quello del 19 in sciopero dell'intera giornata per contribuire a rovesciare il segno recessivo, iniquo, antisociale ed antipopolare delle misure del governo Monti, in coerenza con le rivendicazioni, pienamente condivisibili, della mobilitazione.

Vito Meloni
Responsabile Nazionale Scuola PRC-FdS

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista e Rosa Rinaldi, e responsabile Ambiente, territorio e beni comuni di Rifondazione comunista, dichiarano:


«In Sicilia, a Niscemi, la Marina Usa vorrebbe impiantare uno dei quattro Muos esistenti sulla Terra: un sistema di telecomunicazioni satellitari che servirà a controllare ogni angolo del pianeta e consentirà agli Stati Uniti di sfruttare ancora di più le propria enorme forza distruttrice militare. Quello di Niscemi ha ottenuto il benestare del governo Lombardo e del PD che lo sostiene e verrà gestito direttamente dal Dipartimento Difesa Usa. Si tratta di uno strumento di guerra a cui noi ci opponiamo con forza: diciamo no alla militarizzazione del territorio, all’enorme inquinamento elettromagnetico prodotto dalle antenne, all’impatto devastante sul territorio (le strutture verranno impiantate all'interno della riserva naturale "Sughereta"). Il 6 ottobre a Niscemi si terrà una manifestazione per impedire questo scempio, l’ennesimo che andrebbe a colpire la regione siciliana. Rifondazione comunista aderisce e invita tutte e tutti alla mobilitazione».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato, commentando le dimissioni di Lombardo in Sicilia:

«Le dimissioni di Lombardo, arrivate comunque troppo tardi, segnano la fine di una delle esperienza più tragiche dei governi regionali, forse solo dopo quella di Cuffaro, basata su clientelismo, incapacità amministrativa, spreco di risorse e attraversata da indagini per voto di scambio. Ora occorre voltare decisamente pagina in Sicilia e costruire un’alternativa, in discontinuità col passato, che veda insieme le forze della sinistra, i movimenti, gli ambientalisti , con un programma partecipato: a partire dall’esperienza di Palermo è necessario e auspicabile unire le forze per una nuova primavera siciliana».

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