Il Partito della Rifondazione comunista aderisce alla campagna lanciata dal Forum italiano dei Movimenti per l’acqua attraverso un mail bombing ai Senatori «per preservare almeno il ciclo idrico dalla così detta ‘liberalizzazione’ dei servizi pubblici locali. Riteniamo infatti – dichiara Rosa Rinaldi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista e responsabile Ambiente del Prc – che ogni senatore si debba assumere singolarmente la responsabilità del fatto che non si privatizzi l’acqua con un emendamento ‘anonimo’ in un decreto generico sulle liberalizzazioni. Il rispetto dell’esito referendario, e quindi dell’esercizio della sovranità popolare, dovrebbe essere la stella polare per ogni eletto dal popolo. Anche in questa occasione noi ribadiamo le parole d’ordine del movimento: si scrive acqua, si legge democrazia».

Roma, 15 febbraio 2012
Ufficio stampa Prc

Roberta Fantozzi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, responsabile Lavoro del Prc, dichiara:

«Monti è il Marchionne delle ferrovie. È gravissimo che la nuova bozza del decreto sulle liberalizzazioni continui a prevedere l’eliminazione dell’obbligo di applicare i contratti nazionali di lavoro nelle ferrovie. Si cancella il diritto dei lavoratori ad avere un contratto nazionale in un comparto importante, destrutturando ulteriormente la contrattazione collettiva, le condizioni e i diritti del lavoro. E si fa un intervento che avrà ripercussioni anche sulla sicurezza e i servizi per i cittadini, per fare un regalo ai privati – alias Montezemolo - che si apprestano ad entrare nel settore e a lucrare sulle tratte più convenienti».

Roma, 19 gennaio 2012

Ufficio stampa Prc:
Barbara Battaglia

Marco Gelmini, amministratore unico della Mrc, ha dichiarato:

"Ieri, presso la Regione Lazio, Mrc (la societa' editrice di Liberazione), sindacati e rappresentanze dei giornalisti e poligrafici hanno sottoscritto un accordo che prevede 24 mesi di cigs per far fronte alla sospensione delle pubblicazioni di Liberazione, in atto dai primi di Gennaio.
Liberazione, come purtroppo tante altre testate dell'editoria di partito, cooperativa e di idee, e' stata costretta a sospendere le pubblicazioni a causa dei tagli applicati ai fondi della legge sull'editoria (prima da Berlusconi e poi da Monti), a causa della ulteriore drastica riduzione degli stanziamenti per gli anni a venire e dell'abolizione dei contributi diretti a partire dal 2014, oltreche' a causa della mancata approvazione del nuovo regolamento.
Il Cdr di Liberazione mente sapendo di farlo quando imputa a Rifondazione la sospensione, avendo via via respinto tutte le proposte avanzate dalla Mrc che avrebbero consentito di mantenere in vita un giornale on-line evitando un'interruzione delle pubblicazioni che nuoce in primo luogo al Prc. Il Cdr mente nascondendo le reali responsabilita' del governo; mente ignorando la realta' di una trattativa protrattasi per mesi; mente quando lamenta resistenze nel pagamento delle spettanze (sempre corrisposte, tal volta con qualche giorno di ritardo a seguito della situazione di oggettiva difficolta'); mente ignorando gli sforzi enormi fatti dal Prc per anticipare fondi e garantire l'uscita del giornale anche a prezzo di dolorose alienazioni immobiliari; mente nascondendo la volonta' e l'impegno del Prc e dei suoi militanti a far tornare Liberazione in edicola; mente nascondendo l'impegno a garantire occupazione seppur ridotta e/o a rotazione a partire da criteri di assoluta equita'.
Ci domandiamo che senso abbia  firmare accordi da parte del Cdr ed il giorno successivo smentirli con comunicati dal contenuto provocatorio. Gli accordi  specificano gli  impegni in modo chiaro. La loro firma smentisce le illazioni e le falsita'diffuse dal cdr. Chi dilapida l'impegno per l'informazione democratica e plurale, per il riconoscimento del lavoro e dei suoi diritti nonche' la storia ventennale di Liberazione e' chi continua a sbagliare obiettivo: noi continuiamo a pretendere risposte ed impegni dal Governo."

“Nella trattativa odierna avente per oggetto il futuro di Liberazione, la società MRC ha denunciato come il taglio del Fondo sull’editoria predisposto dal governo Berlusconi e confermato dal governo Monti, determini costi insostenibili per Liberazione. Si tratta di un taglio di 500.000 euro per l’anno 2010 e di ben 2 milioni di euro per l’anno 2011, tagli che vanificano il risanamento attuato nell’ultimo anno. Abbiamo quindi evidenziato come sia necessario interrompere a far data dal primo gennaio 2012 le pubblicazione di Liberazione, per evitare di accumulare un deficit che porterebbe inevitabilmente al fallimento del giornale. Con i tagli decisi del governo, l’uscita di Liberazione produrrebbe infatti una ulteriore perdita di 8.000 euro al giorno. Di qui la proposta di proseguire l’attività di Liberazione attraverso l’edizione on line fino a quando il governo non abbia definito il nuovo regolamento e le quantità esatte di finanziamento pubblico disponibile. Solo a quel punto si potranno assumere decisioni aventi una base solida”.

«La liberazione di Rossella Urru, se confermata, è una splendida notizia. Il suo rapimento e quello dei suoi tre compagni spagnoli è stato un colpo micidiale inferto al movimento di solidarietà con il popolo Saharawi. Un rapimento sospetto proprio perché Rossella lavorava su un tema scomodo per le cancellerie europee, un tema da troppo tempo rimosso dall’agenda politica. Chi ha voluto colpire Rossella ha voluto colpire la causa del Polisario il cui popolo sta subendo da anni l’occupazione militare del Marocco e una pulizia etnica dai territori da loro storicamente abitati. A nome del Partito della Rifondazione Comunista voglio ancora una volta ringraziare Rossella Urru per la determinazione e la generosità da sempre profusi nell’aiuto umanitario ad un popolo senza terra e senza diritti». E' quanto ha affermato, in una dichiarazione, Alfio Nicotra, responsabile nazionale Pace e Movimenti del Partito della Rifondazione comunista/Federazione della Sinistra.

Roma, 3 marzo 2012

Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«A vent’anni dal tragico attentato a Giovanni Falcone, nel quale morirono anche sua moglie e gli uomini della scorta, ricordiamo e onoriamo il sacrificio del giudice che insieme a Borsellino è il simbolo della lotta alle mafie e di rispetto per la democrazia. Falcone è stato ucciso perché aveva capito i legami tra mafie e Stato, legami che in questi anni non sono stati recisi. Alle migliaia di ragazzi e ragazze che oggi sono a Palermo a ricordare Falcone lo stato questo deve : la verità e la rimozione del degrado economico e sociale che sono alla base della forza delle mafie, di quelle di ieri come di quelle di oggi».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista-FdS, e Antonio Ferraro, coordinatore nazionale Welfare di Rifondazione comunista, dichiarano:

 

«Le risorse annunciare per il Fondo non autosufficienza sono assolutamente inadeguate. Ma la cosa più grave è che la mancanza di copertura certa e definitiva (40 milioni sono “in forse”) per tali risorse è l’ennesima presa in giro nei confronti dei malati Sla e delle loro famiglie. Il governo ha promesso loro un impegno determinato che non c’è stato. I “tecnici” hanno trovato subito i 3,9 miliardi da regalare alla Monte dei Paschi di Siena ma per le persone con disabilità ovviamente si fa fatica a trovare i soldi: questo è semplicemente scandaloso».

Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

"Mentre, passato Natale, partono gli allarmi per l’inevitabile crollo dei consumi, la manovra “salva Italia” prevede paradossalmente la liberalizzazione selvaggia degli orari e delle aperture festive e domenicali delle attività commerciali. Volendo/potendo: giorno e notte senza giornate di riposo neppure nelle festività civili e religiose. Misure ad esclusivo vantaggio della grande distribuzione ma a danno certo per l'occupazione, i consumatori, i cittadini, la qualità della vita di milioni di persone private del piccolo commercio di quartiere o vicinato. Tra tagli, aumenti Iva e liberalizzazione chiuderanno infatti migliaia di negozi (CONFESERCENTI ne prevede 76.000!), che non potranno reggere la concorrenza, e le nuove assunzioni di lavoratori schiavi non compenseranno che in minima parte i posti di lavoro persi. Crescerà la precarietà, già oggi a livelli intollerabili! Complimenti da parte di Federdistribuzione, la potente associazione della grande distribuzione privata …una dei voraci sponsor di questo Governo dei poteri forti!"

Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra ha dichiarato:

“Oggi si è riunito a Roma il Consiglio politico della Federazione della Sinistra, che ha ribadito la propria collocazione all’opposizione del governo Monti. La manovra predisposta dall’esecutivo è una stangata che non presenta segni di discontinuità rispetto alle politiche economiche e sociali del governo Berlusconi e ci avvicina alla situazione della Grecia, l’esatto opposto di quanto ci dice la maggioranza di governo. Grava pesantemente sulle lavoratrici e i lavoratori, i pensionati, i giovani mentre salvaguarda i grandi patrimoni, gli speculatori, i grandi evasori. La Federazione della Sinistra esprime inoltre vivo allarme e netta contrarietà rispetto ai contenuti del nuovo patto europeo deciso a Bruxelles nei giorni scorsi. Esso prevede un ulteriore restrizione delle politiche di bilancio - che si sono rivelate socialmente inique ed economicamente recessive – ed un ulteriore riduzione della democrazia, togliendo ai parlamenti ed attribuendo alle tecnocrazie europee decisioni che riguardano l’avvenire dei popoli del continente. Analogamente si esprime contrarietà riguardo l’introduzione in Costituzione del vincolo di pareggio di bilancio. Si chiede che queste decisione siano sottoposte al voto degli italiani con un referendum secondo le procedure previste dalla Costituzione. Per contrastare questa manovra la Federazione della Sinistra sostiene lo sciopero generale di lunedì 12 e impegna tutte e tutti i suoi iscritti a parteciparvi attivamente, contro il governo Monti e il modello di relazioni sociali voluto da Marchionne.”

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