“L’Italia voti a favore nell’assemblea generale dell’Onu per il riconoscimento dello Stato Palestinese. Sarebbe un atto di elementare giustizia e un contributo fattivo alla pace”  E’ quanto afferma, in una dichiarazione, Alfio Nicotra, responsabile  per la direzione nazionale del Prc del dipartimento Pace e Movimenti.
“E’ incredibile – prosegue Nicotra – che si consideri estremista la proposta sottoscritta da Paesi di tutti continenti affinché anche il popolo palestinese abbia pieno riconoscimento presso le Nazioni Unite.
In Medio Oriente non c’è uno stato in più ma uno stato in meno : quello palestinese appunto.”
“L’Europa non può sottostare ai ricatti della destra israeliana e deve avere una propria politica autonoma e di pace nel Mediterraneo. – prosegue l’esponente del Prc – votare contro sarebbe una miopia ingiustificabile. Scegliendo l’Onu il popolo palestinese sceglie la via del negoziato e del diritto internazionale , l’Europa e l’Italia hanno l’obbligo morale di sostenerlo in questo processo.”
“Viene da chiedersi – conclude Nicotra – che fine hanno fatto quelle forze e voci che chiedono a parole popoli e due Stati e che di fronte ad una ipotesi concreta per realizzare questo obiettivo non prendono parola? Possibile che anche a sinistra si consideri un’eresia che la Palestina sia riconosciuta dalle Nazioni Unite?”

“CON GLI INDIGNADOS CONTRO IL BERLUSDRAGHI”

“Chiediamo che la manifestazione degli Indignados di sabato 15 ottobre sia coperta dalla diretta Rai . Dopo che nel servizio pubblico per mesi ha avuto accesso solo il partito trasversale della Banca Centrale Europea  spiegandoci  che bisogna demolire ogni diritto per far fronte al debito contratto da lorisgnori, è giunto il momento di dare la parola a chi sotto la dittatura del mercato e degli speculatori non ci vuole più stare. E’ un appello che rivolgiamo non solo alla Rai ma a tutti i mezzi radiotelevisivi  affinché non mettano il bavaglio alla manifestazione e diano parola a chi lotta per l’interesse della stragrande maggioranza del popolo italiano.”

E’ quanto afferma in una dichiarazione,  Alfio Nicotra, responsabile nazionale Movimenti del Partito della Rifondazione Comunista e membro del consiglio nazionale della Federazione della Sinistra.

“Sabato sarà una grande manifestazione di popolo  - prosegue l’esponente del Prc/Fds – e respingiamo al mittente  i tentativi di criminalizzare i manifestanti. Sarà una manifestazione costituente di un movimento antiliberista di massa, radicale nei contenuti ed includente nelle forme. Sarà una manifestazione contro il BerlusDraghi, contro questo governo di centrodestra eversivo e screditato ma anche con chi lo vorrebbe sostituire  con un governo diretta emanazione della Bce e di Confindustria. Chiediamo a tutti e tutte di partecipare senza paura al corteo, di riempirlo di volti, colori e contenuti. Non facciamo decidere il nostro futuro ai banchieri e a chi sta portando  alla rovina la nostra economia.”

Roma, 13 ottobre 2011

-- Ufficio Stampa Prc-Se

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha dichiarato:

«Non esiste una parata sobria, la parata per definizione è un’ostentazione costosa e inutile. Per questo è necessario annullare la parata del 2 giugno come fece Forlani nel 1976. Napolitano dia retta agli italiani, eviti gli sprechi e mandi l’esercito in Emilia Romagna. Per festeggiare in modo degno la repubblica, serve la solidarietà, non la parata».

Claudio Grassi, della segreteria nazionale di Rifondazione comunista, responsabile comunicazione del partito, dichiara:

«Il direttore generale dalla Rai, Lorenza Lei, ha scelto di portare nel consiglio di amministrazione che si terrà martedì una proposta scandalosa. A dirigere il Tg1 al posto di Minzolini verrebbe confermato Alberto Maccari, voluto da Berlusconi. In cambio, per ottenerne il consenso, alla Lega andrebbe la Direzione del Tgr con Alessandro Casarin coadiuvato da due condirettori, uno in quota Pdl, l'altro in quota Udc. Una proposta che consegna alle destre - pur divise nel sostegno al governo Monti - tutte le nomine. Si persegue nella linea di utilizzare il servizio pubblico come cassa di risonanza di Berlusconi, senza curarsi del continuo calo di ascolti. Noi ci battiamo per una televisione pubblica che non sia megafono del potere, ma espressione di tutta la società, a partire da quella che non ha mai voce e che vive il disagio di questa crisi economica. Per questo siamo contrari a queste nomine».

Roma, 28 gennaio 2012
Ufficio stampa Prc

Paolo Ferrero e Fabio Amato, segretario nazionale e responsabile nazionale Esteri di Rifondazione comunista-FdS, dichiarano:

 

«Auspichiamo per domani un esito positivo in seno all'Assemblea Generale Onu in merito al voto sullo status della Palestina come stato osservatore non membro delle Nazioni Unite: è un atto dovuto, un primo passo, il minimo vista l’ostinazione con cui gli Stati Uniti hanno posto il loro veto contro il riconoscimento dello Stato Palestinese. L’Europa è purtroppo, come al solito, divisa: altro che premio Nobel per la Pace! E l’Italia del governo tecnico sostenuto da Pd, Pdl e Udc sembra non prenderà posizione: è vergognoso. L’esecutivo Monti e il ministro Terzi d’altronde hanno avuto in questi mesi un chiaro atteggiamento pro Israele. Noi speriamo che domani per la Palestina sia un giorno importante e continuiamo ad appoggiare le iniziative per porre fine all’occupazione militare da parte di Israele e allo stato di apartheid in cui vivono i palestinesi».

Paolo Ferrero e' stato riconfermato segretario nazionale del Partito della Rifondazione comunista, con 100 voti favorevoli su 118, al termine dell'VIII Congresso del Prc.

La segreteria nazionale del partito e' composta, oltre che dal segretario nazionale, da Irene Bregola, Roberta Fantozzi, Marco Gelmini, Claudio Grassi, Gianluigi Pegolo, Rosa Rinaldi, Augusto Rocchi, e il tesoriere Mimmo Caporusso.

Napoli, 4 dicembre 2011

Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra, dichiara:

«I "padroni" dell'Europa hanno firmato ieri sera la nuova versione del Patto di bilancio. Più che un patto, una camicia di forza quasi impossibile da sciogliere (occorre il consenso dell'85% dei paesi). Ogni Paese Ue dovrà tagliare il proprio debito pubblico eccedente il 60% di un ventesimo all'anno. Per l'Italia, che sta a quota 120%, significa il 3% l'anno: ad oggi vuol dire tagli per oltre 50 miliardi di euro l'anno, ovvero una manovra Monti all'anno per i prossimi vent'anni! Alla faccia del ministro Passera, che proprio oggi diceva che adesso arriverà la crescita...
Il parlamento italiano sta votando per adottare questa norma nella Costituzione: è necessario che tutti i cittadini siano informati su quanto sta succedendo e occorre organizzare un'opposizione degna di questo nome all'Europa dei banchieri».

Roma, 31 gennaio 2012

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – Federazione della Sinistra, ha dichiarato:

«Bersani presentando la Carta d’Intenti del Pd dice che vuole uscire dalla politiche liberiste. Ma perché  allora Bersani ha votato l’abolizione dell’articolo 18, la manomissione delle pensioni e approvato il Fiscal Compact, sostenendo Monti che delle politiche liberiste ha fatto il centro della sua azione di governo? Faccio quindi a Bersani alcune semplici domande: è disponibile a ripristinare l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e a cancellare la Legge 30 e l’articolo 8 della finanziaria Berlusconi? Disponibile a cancellare la scandalosa riforma delle pensioni della Fornero? Disponibile a rigettare il Fiscal Compact che strozzerà l’Italia e la terrà in recessione per i prossimi vent’anni? Senza queste risposte le parole di Bersani sono solo chiacchiere in libertà».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista – FdS, ha dichiarato:
«Voglio denunciare con forza i vergognosi manifesti razzisti affissi dal Popolo della Libertà a Pescara. Evidentemente il PDL alla frutta non trova di meglio che imitare la Lega di Borghezio. Al contrario di quanto si evince dal manifesto in questione la delinquenza non ha appartenenze etniche, come dovrebbero sapere gli esponenti del PDL che contano nelle proprie fila e hanno portato in parlamento un esercito di indagati e condannati. Vogliamo sperare che la magistratura apra un’inchiesta, vista la palese violazione della legge Mancino».

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