di Joseph Halevi

120115bcePassate le vacanze, il valzer ricomincia. Questa volta però la motivazione del declassamento di una serie di paesi, tra cui la Francia, della zona dell'euro da parte di Standard and Poor's contiene un'analisi giusta. Citiamo la parte essenziale che si riferisce all'accordo del vertice europeo del 9 dicembre scorso. «Crediamo - recita la nota di S&P - che l'accordo si fondi solo su un riconoscimento parziale circa la radice della crisi, cioè che l'attuale turbolenza finanziaria origini principalmente dalla stravaganza fiscale dei paesi alla perferia dell'eurozona.

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di Marco D'Eramo

120114spL'Europa è in balia del rating. E a ogni minimo sussurro di un'agenzia, l'euro compie un passo in più verso l'abisso. Lo si è visto ieri quando Standard & Poors' (S & P') ha annunciato di aver degradato la Francia (e l'Austria) dalla tripla A (AAA) ad AA+: retrocessione anche per Italia, Spagna e Portogallo. I francesi, colpiti al cuore nella loro grandeur, non l'hanno presa bene. Per il consigliere di Nicholas Sarkozy, Alain Minc, queste agenzie «non sono più nemmeno 'pompieri piromani', sono peggio». L'annuncio ha mandato a picco le borse. Non solo: ha innescato una mina micidiale sotto la valuta europea: tutte le speranze di salvataggio erano riposte nel duumvirato franco-tedesco, ma ora la Francia è indebolita, il club dei paesi «virtuosi» si restringe e il «fondo salvastati» non può più rastrellare fondi a basso tasso d'interesse. (E intanto le trattative con la Grecia venivano sospese.)

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Intervista a De Magistris di Francesca Pilla

120114demagistrisMentre il governo Monti liberalizza...
Intervista al sindaco Luigi De Magistris
La sfida della città partenopea, in controtendenza rispetto a Roma. «Le nostre scelte, avvicinando i cittadini alla politica, fanno paura a molti»
Mentre Monti privatizza e liberalizza, a Napoli si va in direzione contraria e la sfida alla valorizzazione dei beni comuni è diventata il fiore all'occhiello della rivoluzione arancione. Ostinatamente Luigi De Magistris rivitalizza le partecipate del comune: acqua, trasporto e rifiuti. Ieri con una delibera Palazzo San Giacomo ha perfino istituito il Laboratorio Napoli che con le Assise del popolo è il primo esperimento in Europa di messa su carta della democrazia partecipata, mentre dopo aver aperto un registro per le coppie di fatto e quelle Gltb, ha visto la luce, sempre all'anagrafe del comune, anche quello dedicato al testamento biologico.
Sindaco, continuando così Napoli si candida a diventare la San Marino dei benecomunisti...
Scherzi a parte, è un fatto che le nostre scelte avvicinando i cittadini alla politica fanno paura a molti. Noi siamo il contrario dell'antipolitica e lo stiamo dimostrando giorno per giorno. Quello che verrà deciso nelle assemblee del popolo dovrà essere preso in considerazione da questa amministrazione, in un confronto faticoso, ma necessario per gettare le basi della democrazia partecipata. È l'inizio di un esperimento unico, dove l'assemblearismo non sarà più uno sfogatoio, ma un momento di crescita e critica costruttiva, contribuendo alle scelte dell'amministrazione.

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di Daniela Preziosi dal Manifesto del 14 gennaio 2012

Chiudere con Di Pietro. Ora lo chiede mezzo Pd. A partire dalle amministrative Vendola vede Bersani e poi l'ex pm per mediare fra i due ex alleati dell'Ulivo. Ma Leoluca Orlando nel capoluogo vuole fare come a Napoli
120114idvChiusa, defunta, seppellita. Dopo l'ultima, sanguinosa polemica fra Di Pietro e Colle - con l'ex pm che evoca la piazza per fermare la «deriva antidemocratica» di una bocciatura dei referendum operata «per fare un piacere al capo dello Stato» - per mezzo Pd l'alleanza con Di Pietro è data per irrecuperabile. Gli spericolati 'demopop' chiedono esplicitamente di mollare il centrosinistra per una «fusione» o «una federazione stabile e motivata» con il Terzo Polo, che a loro volta chiamano «centrosinistra», però rispolverando il significato che aveva negli anni 60. Fra i pasdaran della fine del Nuovo Ulivo c'è anche Enrico Letta, numero due del Pd. Che ieri ha emesso la sentenza finale. «La linea anticostituzionale di critica alle autorità di garanzia, presidenza della Repubblica e Corte Costituzionale in primis, è per quanto ci riguarda alternativa ad alleanze con noi».

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120113ferraraQual è il tuo commento alla sentenza della Consulta?
Lo sapevamo anche se in pochi l’abbiamo poi sostenuto. La Corte non poteva che esprirmersi per inammissibilità perché è assurdo pensare che possano far rivivere i morti. E i morti sono i disposti normativi abrogati. E soprattutto fa piacere constatare che le manovre di alcuni esponenti dei partiti politici, anzi di due partiti politici, quello dell’Idv e quello di Sel, oltre ai seguaci di Parisi e di Veltroni, che hanno inventato questo meccanismo del referendum impossibile mirando invece a far fallire il terreno possibile e giusto per l’instaurazione di un’autentica riforma del sistema elettorale insenso proporzionale, abbiano avuto quel che meritavano. Non si scherza né si deve ingannare il corpo elettorale itlaiano.

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