121123antonio ingroiadi Cosimo Rossi
Né col centrosinistra né con Beppe Grillo. Ormai non è più un proposito ma una realtà il quarto polo che si dichiara “alternativo agli attuali schieramenti” e annuncia per le elezioni politiche del 2013 “una lista di cittadinanza politica, radicalmente democratica, alternativa al governo Monti, alle politiche liberiste che lo caratterizzano e alle forze che lo sostengono”.
E’ sempre più in direzione di questa quarta sponda che vanno convogliando appelli e annunci di iniziativa animati da aree intellettuali, associazionismo, sindaci, movimenti della società civile che vedono sempre più nel magistrato antimafia Antonio Ingroia la candidatura alla premiership reputata in grado di contendere consensi tanto al centrosinistra che al fenomeno delle 5 stelle.

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121123triangolo rosa di Marco Sferini
Cinquemila anni di “evoluzione” e non siamo capaci a scrollarci da addosso il vizio di deridere e insultare chi ci appare “diverso” da noi: per colore della pelle, per istinto sessuale, per pensiero, per abitudini, per malformazioni congenite, per handicap di mille tipi.
Cinquemila anni di “evoluzione” e ancora questa umanità si spara addosso per potere, odio, supremazia, primazia e un ragazzo di 15 anni si impicca con la sua sciarpa perché evidentemente il rosa è ancora lì… nel triangolo hitleriano del marchio infame dell’omofobia ancestrale di tanti, troppi “esseri umani”.
I suoi compagni di scuola si sentono così, ora, dicono. Proprio con il marchio dell’omofobia addosso. Non è giusto colpevolizzare tutti. Sarebbe come non prendersela con nessuno.

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120925marchionnedi Ritanna Armeni
Non è un atteggiamento estremista e tantomeno un capriccio quello che ha spinto Susanna Camusso, segretaria del più grande sindacato italiano, a non firmare l’accordo sulla produttività. E quell’accordo oggi non è solo privo della firma di “un sindacato”, come dicono tutti i giornali e i telegiornali, dando di fatto alla Cgil che dice no un ruolo residuale. Quel rifiuto –è bene non dimenticarlo –è della maggiore confederazione, che, osservando la sua storia, non si può certo accusare di sovversivismo. È un no che pesa. Susanna Camusso aveva ed ha le sue buone ragioni per rifiutare le proposte e l’ideologia ad esse sottesa, nonché le bugie e le mistificazioni che di esso sono cresciute intorno a quell ’intesa.
Gli aumenti salariali – questo dice la vulgata del governo e dei mass media – devono andare a quei lavoratori che producono di più, quindi devono essere spostati nella contrattazione azienda per azienda.

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121123prostituzioneMadri che si prostituiscono per dar da mangiare ai figli. L'aspetto più disperato della crisi emerge a Senigallia.Le forze dell'ordine erano impegnate a fronteggiare il fenomeno dilagante delle squillo e si sono accorte c'è c'è un aspetto del tutto inedito, svincolato dalla tradizionale prostituzione controllata dal racket o altre forme criminali. A rivelare questo retroscena è la Caritas. Nel senigalliese ci sono numerose madri di famiglia che, rimaste senza soldi, vendono il loro corpo per dare da mangiare ai figli.
Nuove del «mestiere», le senigalliesi non incontrano i clienti in strada. Mettono annunci sui giornali o sui siti internet e li ricevono nelle loro abitazioni. Molte utilizzano alloggi estivi, che in questo periodo vengono affittati a prezzi stracciati, per trasformarli in alcove a luci rosse.

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121123precariAllarme precari. Secondo la Cgil, l'Italia potrebbe presto trovarsi a fare i conti con «un esercito di 230 mila lavoratori in scadenza».
Una vera e  propria bomba a orologeria, per il sindacato, rappresentata dalla gran parte degli oltre 160 mila precari della pubblica amministrazione con il contratto in scadenza il 31 dicembre.
«BOMBA DA DISINNESCARE». La Cgil, nella pubblicazione del dato, ha avvertIto: «Questa bomba sociale deve essere disinnescata attraverso un provvedimento urgente di proroga immediata dei contratti». Oltre ai 160 mila dipendenti pubblici, infatti, anche 70 mila persone «del settore scuola sono destinate a trovarsi, al termine dell'anno scolastico, senza contratto, senza stipendio e senza lavoro, per la scadenza del loro contratto annuale».

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