121011criminedi Maria R. Calderoni
Mica l'ho inventato io. Giuro che di mio - trama, personaggi, protagonisti, nomi, mainstream, ambiente luoghi e fatti - in questo chilometrico "Romanzo criminale", indubbiamente piazzato tra i più clamorosi e longevi successi nazionali, non c'è una virgola; ho trovato tutto bell'e fatto dalla a alla zeta. É bastato leggere (o anche solo sfogliare) il giornale e annotare, ricordare, trascrivere i puri semplici titoli. Per esempio questi, presi in soli due giorni, due soli ordinari giorni qualsiasi della corrente seconda settimana d'ottobre 2012.
LUNEDI. Quelle società in rosso  finanziate dalle Regioni.
Le nomine di Fiorito in ospedale e Asl, e il manager ringraziò.
Piano tagli, scoperti altri 3,5 miliardi di sprechi.
Emilia Romagna. Ai terremotati neanche un centesimo degli sms (<raccolti 15 milioni, ma la Protezione civile spiega che i tempi tecnici per farli arrivare a chi ne ha bisogno sono lunghi>).

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121011marchionnedi Franco Frediani
Si rasenta il grottesco. Mentre l'Italia arranca, con le famiglie che non riescono ad arrivare alla fine della terza settimana del mese, i "privilegiati" continuano a dominare la scena. Persone avide, che inseguono il potere, che farebbero di tutto pur di "arrivare alla meta", se non l'hanno già raggiunta. L'esempio più eclatante l'abbiamo avuto con Berlusconi, che ogni giorno riusciva a convogliare su di sé l'attenzione dei media, a riempire le cronache dei quotidiani vendendo in maniera magistrale il suo pur avariato prodotto. Non vogliamo ripetere l'errore ancora una volta, e per non farlo sarà bene motivare ogni volta le ragioni dell'argomentare su quelli che stanno diventando i "soliti noti". I nomi dicono già molto, Sergio Marchionne e Matteo Renzi. Due personaggi che probabilmente sarebbero riusciti a risultare antipatici persino a Suor Maria Teresa di Calcutta.
Si da però il caso che, i due personaggi in questione, non siano avulsi da questioni assai più importanti di una sterile quanto apparente polemica.

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121010gallinodi Francesca Fornario
Luciano Gallino è la roccia millenaria che resta attaccata alla montagna dopo la frana. Franano i socialisti europei convertiti ai dogmi del (sempre più) libero mercato finanziario; si sgretola l’anima socialdemocratica del Pd perché - dice Gallino - «il centrosinistra è ormai una variante del partito neoliberale, il partito del “Ce lo chiede l’Europa e non abbiamo alternative ”». Lui, il sociologo che negli anni Cinquanta all’Olivetti indagava le trasformazioni del mercato del lavoro, resta immobile. E assiste, incredulo, allo smottamento: «Che fine ha fatto la prospettiva della piena occupazione? ».

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121010illuminazionedi Francesco Paternò
Meno illuminazione pubblica per risparmiare, ma il paese è gia al buio nei consumi e nella recessione. Camusso: «Esecutivo miope» Una manovra da 11,6 miliardi, di cui 6,5 per evitare il nuovo aumento dell'Iva. Tagli pesanti per sanità e pubblico impiego. Lo stato blocca l'acquisto e l'affitto di immobili e automobili.
Non c'è niente da fare, i soldi che servono allo stato per la legge di stabilità 2013 non verranno per esempio dai grandi patrimoni ma dai soliti posti noti: la sanità pubblica innanzitutto, che dovrebbe subire un ulteriore taglio di 1,5 miliardi, dal pubblico impiego, con la scuola in prima linea, dagli enti locali. Siamo ancora al livello di indiscrezioni e bozze, ma questi sarebbero i tagli più pesanti contenuti nella bozza di legge di stabilità presentata alle parti sociali dal governo Monti. Inoltre ci sarebbe uno stop all'acquiosto e all'affitto di auto nuove (a esclusione per le forze dell'ordine), di immobili, di arredi.

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121010tobindi Pierluigi Sullo
Avere ragione troppo presto equivale ad avere torto. Ovvero: adesso che undici paesi dell'Unione europea (Italia inclusa, incredibile) hanno detto sì all'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie, o Tobin Tax, molti di quelli che presero le manganellate a Genova, nel 2001, avrebbero motivo di dirsi: avevamo ragione noi.
È del 1997 l'editoriale di Ignacio Ramonet su Le Monde diplomatique, intitolato «Disarmare i mercati», grazie al quale si iniziò una campagna mondiale e fu fondata, in Francia e in decine di altri paesi, l'associazione Attac. Quella italiana raccolse all'inizio del decennio 180 mila firme per una legge di iniziativa popolare, la Svezia adottò una sua Tobin Tax e il Belgio, il Canada e altri decisero di vararla se la cosa si fosse diffusa.

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