121012rodotaIntervista a Stefano Rodotà di Luca Telese
«Questi due referendum non hanno un valore simbolico. Sono l’unico modo per riscrivere l’agenda della politica costringendola ad occuparsi dei diritti. Sono un modo per impedire la cosa più grave che sta accadendo: la privatizzazione del diritto del lavoro». Incontro Stefano Rodotà nelle bellissime stanzette della Fondazione Lelio Basso. Rodotà è una specie di Onlus democratica. Saluta gli studenti che frequentano la biblioteca dell’istituto, organizza convegni e semi- nari, entra ed esce dalle scuole («Ho incontrato 10mila studenti», licenzia il suo ultimo libro (Il diritto di avere diritti, splendida frase di Calamandrei, esce a novembre per Laterza) cerca fondi per salvare questo tempio della cultura democratica: «Stanno tagliando tutto, tutto! Ci servono 40mila euro per le riviste e ancora non so dove trovarli».
Professor Rodotà, ancora una volta lei è padre e animatore di una battaglia referendaria.

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121012legadi Giorgio Salvetti
Dopo il lungo vertice romano con Alfano e Maroni, il governatore lombardo azzera la sua giunta ma rimane a capo delle regione più ricca e inquisita d'Italia. A giorni la nuova squadra. Il Carroccio cede al ricatto del Pdl: «Se salta la Lombardia saltano Veneto e Piemonte».
E' stata una farsa. E il primo attore è ancora Roberto Formigoni. Dopo un lunga giornata a colloquio con Angelino Alfano e Roberto Maroni nel quartier generale del Pdl, in via dell'Umiltà, a Roma, il Celeste si presenta tronfio davanti alla stampa. Basta guardarlo in faccia per capire che non solo è riuscito ancora una volta a rimanere in sella ma che in Lombardia è sempre lui a comandare le danze dei due partiti della maggioranza. Pdl e Lega, sempre più in crisi di consensi, pendono ancora dalle sue labbra per non cadere in un baratro che porterebbe tutti al disastro definitivo.

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121012debitiTrecentomila famiglie in Italia non riescono a pagare i loro debiti. Si tratta dell'1,2% del totale e il 5,5% di quelle indebitate. Di queste, circa 160 mila, ossia lo 0,6% del totale, è talmente "sovra indebitato" al punto che, non solo non riesce a pagare, ma le sue passività sono superiori alle attività. È quanto emerge da un rapporto di Bankitalia: i dati sono relativi al 2010.
L'85% di questi nuclei familiari arriva "con molta difficoltà" a fine mese mentre il 70% si trova nella condizione di sovraindebitamento per aver contratto un credito al consumo oppure un mutuo e un credito al consumo. La condizione di "sovra indebitamento" scatta quando una famiglia non riesce a rimborsare un prestito con un arretrato di oltre 90 giorni.

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121012polillodi Romina Velchi
Che il sottosegretario «alle chiacchiere» (copyright di Massimo Gramellini sulla Stampa) Gianfranco Polillo fosse una mina vagante lo avevamo sospettato. Ma, adesso che ne ha combinata una davvero grossa, ne abbiamo la certezza.
Il fatto è noto: martedì sera, durante la trasmissione Ballarò, Polillo ha annunciato una decisione del governo che non era ancora stata presa e cioè la riduzione di un punto per i primi due scaglioni dell’Irpef (quindi, i redditi più bassi). L’uscita del sottosegretario, a consiglio dei ministri ancora in corso, pare abbia mandato Monti su tutte le furie non tanto sul merito, quanto sul metodo e spinto alcuni ministri a chiedere la testa di Polillo (ovvero, a togliergli le deleghe). Palazzo Chigi si è affrettato a diffondere immediatamente una smentita, letta in diretta a Ballarò (con annessa figuraccia per Polillo).

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121012sanitadi Roberto Gramiccia
Se è vero che il peggio non è mai venuto, la legge di stabilità che è in discussione al Consiglio dei ministri conferma drammaticamente questa regola. La vittima come al solito è la Sanità pubblica per la quale sono stati ipotizzati tagli per ulteriori 1,5 miliardi, scesi, sembrerebbe, ad 1 miliardo dopo le proteste del ministro Balduzzi.
Sparare sulla croce rossa è un gesto da filantropi rispetto alla sadica determinazione espressa dal governo Monti di recidere i nervi e le arterie di un sistema sanitario pubblico, che fino ad oggi ha difeso come poteva (purtroppo non la garantisce più da anni) la salute degli italiani. Persino Livia Turco ha dichiarato: “La sanità ha già dato e il paventato taglio di oltre un miliardo sarebbe un colpo inaudito per il Ssn, oltreché incoerente con i recenti provvedimenti del Governo”.

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