120925albaAlba - Comitato esecutivo nazionale
Non una lista della sola Alba, nessuna riedizione dell'Arcobaleno. Una nuova rappresentanza di lavoro e beni comuni. Primo impegno le firme per i referendum
È arrivato anche per noi il momento di prepararci a saltare (Hic Rhodus, hic salta...). Di prepararci cioè a decidere sul che fare in vista delle elezioni politiche, con una discussione all'altezza dei propositi del nostro manifesto, che non ne tradisca né il merito né il metodo. Da Parma in poi abbiamo detto che non stiamo con il Pd che sostiene Monti, né nelle sue primarie prive di un orizzonte decente di contenuti; che vogliamo costruire un'alternativa a questo governo, al neoliberismo e alle politiche di austerità europee.
Diciamo subito che questa discussione non parte da zero. Che alcuni punti fermi già ci sono:
1. La questione dell'urgenza. Abbiamo detto che ci muovevamo perché avvertivamo che non c'era più tempo. Che la crisi dei partiti tradizionali aveva raggiunto un punto tale da minacciare di contagiare le istituzioni e la stessa democrazia.

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120925fiatdi Vladimiro Giacché
Quanto all’individuazione di proposte concrete per affrontare la crisi della Fiat, il comunicato congiunto emesso al termine dell’incontro di sabato tra Fiat e governo è a dir poco deludente.
E tuttavia quel comunicato contiene diverse informazioni importanti. La prima è che Marchionne non garantisce nulla. Certo, “i vertici Fiat hanno manifestato l’impegno a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia”. Ma non si dice se questo varrà per tutti gli impianti oppure no.
Il modo con cui si vuole salvaguardare questa presenza è poi quanto meno curioso. “Fiat - si legge nel comunicato - è intenzionata a orientare il proprio modello di business in Italia in una logica che privilegi l’export, in particolare extraeuropeo”. Qui le cose da notare sono diverse. In primo luogo, viene confermato l’abbandono del mercato domestico. La motivazione ufficiale è che in Italia e in Europa la domanda è debole. Ma le quote di mercato che Fiat sta perdendo in Europa sono maggiori di quelle perse dai concorrenti: il problema principale non è quindi la debolezza della domanda, ma la carente qualità del prodotto. Inoltre, quali sono i mercati extraeuropei a cui si fa riferimento? Certamente non la Cina, dove la Fiat non è presente.

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120925favadi Giuseppe Pipitone
Ha annunciato la sua candidatura a giugno, raccogliendo l’appello di alcuni intellettuali che hanno preso carta e penna e gli hanno chiesto di correre per diventare il nuovo presidente della Sicilia. Adesso, dopo 3 mesi di campagna elettorale, Claudio Fava, giornalista, sceneggiatore e coordinatore della segreteria nazionale di Sel, ha l’aria tirata di chi ha battuto la Sicilia provincia per provincia, città per città, infischiandosene del caldo asfissiante e dei sondaggi che lo vedrebbero terzo o quarto nella graduatoria dei dodici aspiranti governatori. “Quello che ho visto nelle varie piazze che ho visitato è qualcosa di molto diverso rispetto alle percentuali che mi accreditano i sondaggi”. Di lui hanno detto che è antipatico, radical chic, che è lontano dal popolo e che non ha voti.

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monti confindustriadi Franco Bianco
Nelle ultime settimane si è più volte sentito dire, da parte del Presidente Monti, che l’anno 2013 vedrà una ripresa dell’economia. Questa affermazione viene presa per buona dalla maggior parte dei commentatori, siano essi giornalisti oppure appartenenti al mondo della politica; una parte minore – degli uni e degli altri – nutre perplessità e riserve, quando non scetticismo, in merito alla fondatezza di tali ottimistiche enunciazioni. Nell’un caso e nell’altro, comunque, è difficile che vengano espresse e divulgate considerazioni di tipo analitico, basate su numeri comprensibili da tutti e tali da non dare adito ad interpretazioni soggettive, sia per giustificare la condivisione dell’ottimismo, quando c’è, sia per motivare le riserve sulla credibilità da attribuire alle positive affermazioni del Professor Monti.

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120925radioheaddi Emanuele Tamagnini
Dopo il rinvio la tempesta. Mai concerto fu così sfortunato, chiacchierato, discusso, idolatrato, atteso e alla fine quasi ripudiato. Perchè l’estate non porta consiglio e fa perdere la testa. Poi ritornati e incassati nel lavorocanaglia quotidiano ci ricordiamo che acquistare quel tagliando, averlo pagato parecchio, aver battuto la concorrenza di qualche prossimo tuo chissà dove, è stato forse un grosso sbaglio del cazzo. Ecco cosa è successo due mesi dopo. Ecco lo sconquasso mentale che ci crea la routine aranciameccanizzata. Non abbiamo più la forza di prenderci a schiaffi. Si, perchè ad un concerto dei Radiohead non si può mancare, mettetela un po’ come cazzo vi pare. Vi sarete accorti che per questa parte di articolo ho deciso di essere sboccatamente grezzo. Userò insomma delle classiche parolacce di uso comune per destarvi dal torpore dentro al quale siete ultimamente rovinati. Perchè oltre al rifiutoripudio c’è anche la discussione. Nel 2012 Thom Yorke e maestri compagni vengono infatti “amabilmente” discussi, dalla solita inteligencia spiccia a cui piace essere snob e alla moda con i calzini di spugna. Voglio qui pubblicamente mandarvi a farvi fottere tutti insieme.

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