Care compagne e cari compagni,

con questa circolare chiediamo a tutte/i le/i amministratrici/tori del PRC SE ed eletti in liste unitarie, di sinistra, ambientaliste e civiche cui partecipava il PRC SE di impegnarsi a livello dei rispettivi consigli comunali a presentare l'ODG allegato sul diritto alla casa, eventualmente adeguandolo ed arricchendolo con riflessioni e riferimenti locali.

Chiediamo, inoltre, a tutte/i le/i segretarie/i provinciali e regionali ed alle/ai componenti del CPN di attivarsi per la presentazione dell’ODG dovunque è possibile e di costruire su questi temi una campagna di informazione e di mobilitazione di massa.

Questo ODG allegato è stato preparato dal nostro compagno Salvatore Allocca, ex assessore alla casa della Regione Toscana, con il contributo di Monica Sgherri, responsabile nazionale casa e diritto all'abitare, e di Leonardo Becheri, della segreteria regionale toscana, che hanno rielaborato il testo definitivo di ordine del giorno da presentare.

Nel merito sintetizzando i punti salienti dell’ ODG allegato sono i seguenti :

- La bozza in discussione del Recovery Fund è dolosamente carente sull’emergenza abitativa. Quanto è previsto è assolutamente insufficiente.

- Il PRC SE si sta battendo affinché sia inserito nella programmazione dell’utilizzo del Recovery Fund una postazione di bilancio congrua, fino al raggiungimento di almeno complessivi 15 miliardi di euro in cinque anni, necessari a definire un Piano nazionale di edilizia residenziale pubblica che aumenti significativamente la disponibilità di alloggi a canone sociale, anche imponendo l’utilizzo dell’immenso patrimonio pubblico dismesso compatibile con la residenza e privato inutilizzato, ma anche i Fondi Strutturali 2021-27, ed anche i 970 milioni di euro ex GESCAL che risultano dopo 25 anni ancora inutilizzati.

-Pertanto il Recovery Fund rappresenta un'occasione da non perdere per recuperare un gap che vede l'Italia scontare, un deficit strutturale di alloggi a canone sociale fermandosi ad un 3,7% di Edilizia Residenziale Pubblica di fronte alla media Europa del 16%; perciò è necessaria questa campagna ed iniziative di lotta.

- L’ aumento consistente di richieste di contributo affitto indicano il crescente numero di famiglie a rischio di morosità incolpevole perché impossibilitate a sostenere il canone di affitto (per perdita di lavoro) .

- Vogliamo affrontare e risolvere la situazione drammatica delle 650.000 famiglie inutilmente inserite nelle graduatorie per l'accesso agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica su tutto il territorio nazionale, famiglie che nei mesi scorsi hanno chiesto contributi affitto non arrivati od arrivati con importi del tutto insufficienti, le centinaia di migliaia di famiglie con sfratto, spesso per morosità incolpevole, ed i relativi proprietari, coinvolti nella crisi del sistema.

Su questi temi è stato pubblicato anche un importante articolo della compagna Sgherri sul sito nazionale del Partito www.rifondazione.it .

Porteremo avanti questa campagna, soprattutto nella presentazione degli ODG, in stretta collaborazione con la Rete delle Città in Comune e con l’ Unione Inquilini.
Vi chiediamo infine di darci tempestivamente notizia sugli ODG presentati ed eventualmente approvati scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando al 3346603135.

Affettuosi saluti comunisti

Monica Sgherri, responsabile nazionale Casa e diritto all’ Abitare PRC-SE
Raffaele Tecce, responsabile nazionale Enti Locali PRC- SE
Leonardo Becheri, segreteria regionale Toscana PRC-SE

Ci uniamo alla preoccupazione delle associazioni ambientaliste ed agroalimentari, in vista del voto del 13 gennaio in Commissione Agricoltura della Camera, dei decreti sulle New Breeding Techniques.

L'approvazione dei 4 decreti, proposti dal Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova e già approvati il 28 dicembre dalla Commissione Agricoltura del Senato, rappresenterebbe un grave attacco alla filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti dei contadini ed anche una violazione della sentenza del 2018 della Corte Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi OGM.

La Ministra, con il pretesto di aggiornare le misure fitosanitarie, apre la strada alla diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e dei cosiddetti “nuovi” OGM, mettendo in pericolo produzioni biologiche, varietà tradizionali, sapienze e territorialità ed impedendo ai cittadini di poter scegliere prodotti OGM free perché i prodotti ottenuti con le nuove tecniche non saranno etichettati come OGM e quindi saranno irriconoscibili per i consumatori.

Chiaramente dietro a questi decreti c'è la volontà del Governo di favorire un ristrettissimo numero di imprese multinazionali, che vogliono ottenere il controllo delle filiere agroalimentari ed intendono mettere agricoltori e consumatori davanti al fatto compiuto, con prodotti brevettati, non tracciabili e privi di certezze qualitative, violando il Principio di precauzione posto a garanzia della salute, dell’ambiente e della biodiversità, per di più in assenza di qualunque analisi d’impatto sul sistema agricolo nazionale.

Ci opponiamo e ci opporremo, assieme alle associazioni di settore, come abbiamo sempre fatto, a queste misure scellerate che mettono il profitto prima delle persone e dei diritti.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile nazionale PRC-S.E.

Care compagne e cari compagni,

la notte tra il 4 ed il 5 gennaio, il Mise e il Ministero dell'ambiente, hanno reso pubblica la mappa dei 67 siti “candidati” ad ospitare, entro il 2025, il deposito nazionale di 78mila metri cubi di scorie radioattive, più circa altri 400 metri cubi assai pericolosi, costituiti da combustibile non riprocessabile o da combustibili mandati in Francia e Gran Bretagna (a pagamento) per essere riprocessati, e che decadono in migliaia di anni. Resteranno nel Deposito per essere avviati a uno stoccaggio di profondità, anche se per ora non si sa dove, come e quando. Di certo c’è che, ad esempio, ad oggi a Trisaia in Basilicata alcuni contenitori che hanno 50 anni contengono una soluzione liquida di uranio arricchito, mentre a Saluggia, vicino a Vercelli e in riva alla Dora Baltea, giacciono 230 metri cubi di rifiuti liquidi ad alta attività sempre dentro a contenitori di 50 anni fa.

Si tratta di Comuni raccolti in cinque macrozone:

Piemonte con 8 aree tra le province di Torino e Alessandria, Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo;

Toscana-Lazio con 24 aree tra Siena, comune di Pienza, Grosseto e ben 22 siti in provincia di Viterbo;

Basilicata-Puglia con 17 aree tra Potenza, Matera, Bari, Taranto;

Sardegna con 14 aree in provincia di Oristano e nel Sud Sardegna;

Sicilia, 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).

La spesa prevista, per il Deposito e il Parco tecnologico, è di circa 900 milioni di euro, che saranno prelevati dalle componenti della bolletta elettrica pagata dai consumatori.

La Sogin, la società che si occupa dello smantellamento delle vecchie centrali, nata nel 2001, costa, di sole spese di gestione, circa 130 milioni l'anno, pagati in bolletta. Di rinvio in rinvio ha programmato la fine del decommissioning nucleare al 2036, 49 anni dopo il referendum del 1987. La società ha accumulato enormi ritardi nella messa in sicurezza dei rifiuti nucleari nazionali e nello smantellamento degli impianti, spendendo sinora, tutti prelevati sempre dalla bolletta elettrica, più di 4 miliardi di euro per completare circa il 30% dei lavori. Solo due mesi fa la Sogin ha visto pressoché deserta l’ennesima gara per la realizzazione dell'impianto Cemex per la messa in sicurezza dei più pericolosi rifiuti radioattivi italiani, quelli liquidi di Saluggia.

Il 30 ottobre scorso la Commissione europea aveva aperto verso il nostro Paese la procedura di infrazione per non aver ancora adottato un programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi, in linea con la direttiva sul combustibile esaurito e sui rifiuti radioattivi del 2011.

In allegato a questa comunicazione trovate la documentazione per accedere alla consultazione pubblica come comitati o istituzioni locali.

Altre informazioni sul sito, dal nome piuttosto ottimista, del deposito nazionale Deposito Nazionale: Scriviamo insieme un futuro più sicuro per Italia

A disposizione per qualsiasi chiarimento

Elena Mazzoni
Segreteria nazionale, Responsabile Ambiente PRC-SE

Altro che transizione verde, altro che sostegni alle categorie in difficoltà.

Nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che circola negli ultimi giorni, spuntano gli aiuti per ENI e consorelle, in operazioni che vanno dai progetti di confinamento geologico della CO2 a Ravenna, contro i quali avevamo già espresso la nostra denuncia ai tempi del Piano Colao, a presunte bioraffinerie.

Il governo si prepara quindi a fare del PNRR un piano finanziario a vantaggio di aziende che operano in direzione diametralmente opposta all’obiettivo di definitivo superamento dei combustibili fossili, come si evince chiaramente dall’attuale piano industriale di ENI, assolutamente non in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e che rimanda le riduzioni delle emissioni di CO2 a dopo il 2030.

Se il Governo ha veramente a cuore l'ambiente inizi a tagliare le decine di miliardi di sussidi ambientalmente dannosi invece di usare una finta transizione energetica ed il ricatto occupazionale come scusa per ripetere il vecchio schema della socializzazione dei costi ambientali e delle perdite prodotte da aziende come ENI.

Abbiamo bisogno di investimenti nel settore dei trasporti pubblici sostenibili ed accessibile a tutte e tutti, nella scuola, nella sanità e non dell’ennesimo regalo alle multinazionali predatorie di territori e diritti.

Elena Mazzoni, Resp. Ambiente PRC-S.E.

o.579072

La ministra Bellanova vuole rifilarci per Natale il via libera agli OGM. Domani la commissione agricoltura dovrà esprimersi su quattro decreti della ministra dell'agricoltura.
Noi di Rifondazione Comunista condividiamo la protesta delle associazioni ambientaliste e dell'agricoltura biologica.
Sarebbe autolesionismo per l'Italia aprire le porte agli OGM quando la forza della nostra agricoltura è nella sua tipicità.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

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