di Fabrizio Goria

Un salto indietro di oltre dieci anni. Il Pil dell’Italia è tornato allo stesso livello del 2001, come evidenziato oggi da un’analisi del Crédit Agricole. Mentre il Pil cala, diminuisce anche la capacità di risparmio delle famiglie, giunta ai minimi dal 1980, e il tasso di crescita del reddito disponibile. L’allarme, in questo caso, è lanciato da Goldman Sachs, che ricorda anche come il proverbiale tesoretto dell’Italia, ovvero la ricchezza privata, è dato in costante declino. Il tutto nonostante Banca d’Italia continui a rimarcare come, sotto questo punto di vista, l’Italia è messa meglio di tanti altri Paesi europei. Forse lo era in passato, avverte Goldman Sachs, ma difficilmente lo è ancora oggi.

Nell’arco di quattro anni sono stati cancellati i rialzi registrati dal 2001. L’analisi del Crédit Agricole lascia poco spazio all’ottimismo. «L’Italia è nella peggiore recessione dal 2009 a oggi e il Pil è tornato al livello del 2001», spiegano Isabelle Job e Paola Monperrus-Veroni, analiste della banca transalpina. «Il Pil è tornato al livello del 2001 e tutto quanto guadagnato dal decennio di crescita successivo all’ingresso dell’euro è stato cancellato», spiegano Job e Monperrus-Veroni.

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di Franco Frediani

Un anno dopo, stessi attori, stessa regia... Questa volta però la freccia indica l'uscita.  L'avventura governativa di Mario Monti si sta per concludere.
Ieri, sabato 8 dicembre, l'annuncio delle dimissioni, “a condizione che venga approvata la legge di Stabilità..”. Alla furbesca manovra di Berlusconi ecco arrivare l'inaspettata risposta del “bocconiano di ferro”. Un gioco sporco non poteva che finire nello stesso modo in cui era iniziato. Non si illudano però lor signori, nessuno è fesso! Questa volta non cadremo nella trappola, e finché avremo voce "spiegheremo" agli italiani le vere ragioni di questa "storia infinita".

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di Ascanio Celestini

Non ce la faccio ad appassionarmi alle primarie, non ci riesco proprio. Non mi stanno nemmeno antipatici i candidati. Non sono uno di quelli che si lamentano per lo spreco di soldi. Forse ne hanno persino guadagnati o se ne hanno persi l’hanno fatto perché era indispensabile. Per fare pubblicità si deve spendere molto, ma se funziona si venderà tanto. Ho cercato di seguirle. Non ho votato, ma ho provato ad immaginare che fossero un fenomeno interessante. 

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di globalist.it

E' una notizia passata quasi sotto silenzio, nei giorni dell'asilo politico ad Assange, nei giorni di Wikileaks e dell'arresto di uno dei fondatori di Pirate Bay. Ma è una notizia destinata a cambiare, e molto il mondo della rete. E non solo. Viene dalla Norvegia e racconta che nel paese nordico, d'ora in poi, si potrà scaricare qualsiasi cosa praticamente senza conseguenze. Sia chiaro: non c'è stata alcuna "legalizzazione" dello sharing di file coperti da copyright. Nulla di tutto questo: semplicemente nessuna autorità norvegese è più autorizzata a monitorare il comportamento degli utenti sul Web. Disco verde, insomma, al download.
Ed è una novità di non poco conto.

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di rassegna.it

C'è anche la norma 'anti-Gabanelli' tra gli emendamenti al ddl diffamazione a mezzo stampa, all'esame della commissione Giustizia del Senato sulla scia del caso Sallusti. Una proposta di modifica del provvedimento a firma del senatore Pdl, Giacomo Caliendo, (che ha fatto proprio un emendamento del collega Antonino Caruso) propone infatti di considerare "nulle" tutte le clausole contrattuali che prevedano che l'editore tuteli il giornalista accollandosi, ovvero facendosi garante nei confronti del giornalista stesso, le conseguenze economiche delle sanzioni (pene e risarcimento danni) in seguito al lavoro giornalistico.

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di Luca Casarini

Un uomo di 66 anni è l’ennesima vittima della violenza della polizia in Grecia. Non può che iniziare così qualsiasi ragionamento su ciò che sta accadendo. L’immagine, terribilmente plastica per essere la testimonianza di qualcosa di così pesante come la trasformazione in stato di polizia di ogni piazza che protesta in Europa, è in realtà quella degli ultimi due anni. La gente greca protesta, continua a mobilitarsi, non molla. E’ la parte attiva di un paese devastato socialmente dalle ricette della troika, della Banca centrale, del Fondo Monetario, che hanno uno alla volta e tutti insieme, riportato all’800 il livello dei diritti e delle garanzie e proiettato contemporaneamente al tempo di Blade Runner la maniera di estrapolare profitti e di privatizzare la vita.

La Grecia, quella che abbiamo imparato a conoscere oggi, è una società dove 400.000 bambini sono malnutriti. La gente scende in piazza, resiste, prova a rompere le barriere che isolano il parlamento dalla piazza, dalla città, dalla democrazia.

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di ilfattoquotidiano.it

Dopo il letargo invernale il movimento Occupy Wall Street rialza la testa e tenta il rilancio di primavera. Lo scossone dato alla società americana, come riconoscono anche osservatori vicini al mondo bancario, è stato forte. Certo il movimento di protesta, nato il 17 settembre dell’anno scorso, ha raggiunto traguardi importanti, piccoli e grandi: dalla eliminazione di una tassa imposta dalle banche sull’utilizzo delle carte elettroniche all’avere evitato il pignoramento delle case a persone in difficoltà, passando per l’approvazione di una tassa sui super ricchi ad Albany, nello Stato di New York.

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di Stefano Galieni

Bella piazza quella di Occupyamo Piazza Affari. Bella nonostante una Milano blindata all’inverosimile, gli allarmi della stampa borghesi, i pullman fermati all’ingresso della città, il divieto di partire dalla Bocconi, il think thank governativo. Almeno 20, 25 mila persone che hanno riempito il corteo, soggetti diversi, per generazioni, provenienze, vertenze in atto ma unite da alcuni punti di vista comuni e fondamentali.

 

 

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di Gerladina Colotti

Oltre 500.000 mapuche - il più numeroso fra i popoli del Cile - hanno manifestato ieri a Santiago per protestare contro le brutalità dei carabineros nella regione dell’Araucania (nel sud del pa- ese). Una manifestazione pacifica che, però, ancora una volta la polizia ha caricato con violenza e che è stata dispersa tra scontri e feriti.
Lunedì scorso, oltre 200 carabinieri in tenuta antisommossa hanno sparato contro i mapuche (un’ottantina) che avevano occupato delle terre in Araucania. Tra i feriti, anche quattro ragazzini.

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