Intervista a Paolo Ferrero
di Daniela Preziosi
«Il No Monti day è la prima manifestazione dell'autunno esplicitamente contro Monti e il montismo. E cioè contro i provvedimenti del governo ma anche contro il suo indirizzo di politica economica. Che poi è l'applicazione della lettera della Bce e degli accordi europei: pareggio di bilancio in Costituzione, fiscal compact, riforma delle pensioni, abolizione dell'art.18 e spending review. Cinque pilastri che ingabbiano le politiche dei prossimi anni. Per questo Monti dice che 'può lasciare tranquillo': è come se avesse solidificato la sua politica e costruito i binari entro cui deve correre il prossimo governo». Paolo Ferrero, segretario Prc, ha appena iniziato la raccolta delle firme sul referendum per l'abolizione della legge Fornero, oltreché dell'art. 18 e l'art.8: «Se passasse, di fatto salta il fiscal compact».
Quindi a lei non importa che Bersani dica no al Monti bis?
La partita non è Monti sì o Monti no, ma se il futuro governo resta su questi binari o cambia strada.