Stanno ormai per scadere i fatidici primi 100 giorni di vita della giunta Rossa, sostenuta da una coalizione di centrosinistra che ha raccolto la speranza di migliaia di cittadini alessandrini, di poter uscire dal guado del disastro economico, morale e sociale dentro cui il sindaco Fabbio e il centrodestra avevano cacciato questa città.
E’ tempo quindi di trarre un primo bilancio: di fronte al dissesto finanziario proclamato dalla Corte dei Conti (decisione che impone uno “strangolamento” dei conti pubblici e delle finanze di cui ha totale responsabilità la destra che ha governato) questa Giunta ha mosso i primi passi su un terreno minato, ma cercando di mantenere fermi i propri orientamenti politici e ideali.

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di Paolo Giordano

Il pullman che ci porta a Sabra e Shatila è di quelli turistici: bianco, nuovo, lucidato in ogni parte — così ingombrante che al primo tentativo di svolta nelle stradine anguste del campo rimane incastrato in diagonale, bloccando il traffico nelle due direzioni. Una pessima figura. Noi passeggeri — una ventina, di nazionalità diverse e per la maggior parte di carnagione chiarissima — scendiamo in fila, imbarazzati, e abbandoniamo l’autista al suo destino, mentre una folla di abitanti innervositi gli cresce intorno. Il nostro ingresso nell’area palestinese di Beirut non è stato dei più appropriati, né dei più sobri. Certo, non l’atteggiamento che si dovrebbe adottare varcando la soglia di uno dei luoghi di più grave sofferenza al mondo.

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di Carmine Fotia

Come recitava un famoso slogan del manifesto, («dalla parte del torto»), sto dalla parte di Antonio Di Pietro.
La denuncia di Report (Raitre), si fonda su fatti esaminati da molti tribunali, e il leader dell'Idv ne è sempre uscito assolto. L'inchiesta televisiva presenta "errori" imperdonabili, come scambiare una particella catastale con un appartamento, facendo così lievitare fino a un numero stratosferico le proprietà immobiliari di Di Pietro. Mi domando che giornalismo investigativo sia mai questo. Oppure quello che insinua, senza dimostrarlo, che Di Pietro abbia usato i soldi del finanziamento pubblico per acquistare i propri immobili.

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In meno di due anni le classi dirigenti europee, per fronteggiare la crisi economico-finanziaria, hanno centralizzato a passo di carica i poteri decisionali dell’UE costruendo una governance che non rivela tanto il tradizionale deficit democratico quanto una vera e propria fuga dalla democrazia.
Chi decide nell’UE? Per avere una risposta basta leggere le Conclusioni dell’ultimo Consiglio Europeo e si vedrà, per prendere un solo esempio, che a preparare le prossime tappe dell’Unione economica e monetaria sarà un gruppo formato dal Presidente del Consiglio Europeo, da quello della Commissione,  dell’Eurogruppo e della BCE.

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di Giacomo Russo Spena

Rompere con il “montismo” e con l’inciucio ABC (Alfano-Bersani-Casini) per costruire qualcosa di nuovo. Qualcosa che adesso ancora  non c’è, almeno in Italia. Syriza, il partito della sinistra alternativa che in Grecia per poco non ha vinto le elezioni “pilotate” dall’alto dall’Europa, è un modello riproponibile da noi? Ieri sera a Venezia Paolo Ferrero (Federazione della Sinistra), Alexis Tsipras (Syriza) e Maurizio Landini (Fiom) – in un confronto pubblico – ne hanno discusso trovando alla fine molti punti di convergenza, almeno sulle politiche da contrastare in Europa: no ai diktat imposti dalla troika, no all’austerity, “che la crisi la paghi chi l’ha generata”.

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di Emiliano Liuzzi

Potrebbe essere il giorno in cui quel “problema di democrazia” all’interno del Movimento 5 stelle si risolve. O si risolve o manda in frantumi buona parte del lavoro fatto fino a oggi. E potrebbe essere il giorno in cui Gianroberto Casaleggio, l’uomo ombra del Movimento, l’eminenza grigia con poteri che in pochi conoscono, ma in grado di prendere decisioni vitali, esca allo scoperto, lasci per un attimo il fortino della Casaleggio Associati e dica, “vabbè, sì, sono io che ho preso alcune decisioni, le rivendico e difendo”.

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di Angiris Panagopoulos

Syriza come piccola coalizione della sinistra radicale greca ha finito di esistere venerdì sera, quando il presidente del gruppo parlamentare Alexis Tsipras ha aperto il congresso nazionale annunciando la creazione di un partito unitario. Di fronte a 3mila delegati, Tsipras ha detto che «se Syriza riuscirà a vincere le prossime elezioni sarà la scintilla che incendierà tutto il campo del neoliberismo europeo».

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di Antonio Di Pietro

“Caro Luigi, l’unità va trovata, in concreto, nei programmi e non nei compromessi al ribasso. Noi riteniamo che il Pd si sia adagiato, appoggiando il governo Monti, nonostante le negative conseguenze che questo sta apportando al nostro Paese dal momento che non ha messo in campo nessuna misura reale per la crescita e per il rilancio dell’economia. Ancora oggi ne abbiamo la riprova con lo spread oltre 530 punti, al livello di quando è andato a casa Berlusconi, con le borse a picco e con il debito pubblico ingestibile”.

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di Paolo Borrello

Sarebbero almeno 600 milioni di euro le nuove tasse che gli studenti universitari dovrebbero pagare in seguito al decreto del governo Monti sulla “spending review”. Lo sostiene Michele Orezzi, coordinatore nazionale dell’UdU, Unione degli Universitari.
Infatti, attualmente, gli atenei fuorilegge che chiedono una tassazione eccessiva sono 35: in questi casi la tassazione supera i limiti fissati dalla legge per evitare tassazione troppo alte che vadano a negare il diritto allo studio universitario.
Con il decreto del governo Monti gli atenei fuorilegge passerebbero da 35 a 8.

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