121119gazaUN APPELLO ALLA SOLIDARIETA’
Fermate l’aggressione israeliana contro Gaza
Sostenete il riconoscimento della sovranità
Cari compagni,
come tutti sapete, il 29 novembre 2012, la giornata internazionale di solidarietà per il popolo palestinese, ci sarà una votazione presso le Nazioni Unite pr l’avanzamento dello status della Palestina, ora stato non membro dell’Onu.

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121106afghanistandi Manlio Dinucci
Il premier Monti ha celebrato la giornata delle forze armate con una visita «a sorpresa» in Afghanistan. Ai militari italiani a Herat ha ribadito che «non siete l'espressione di una nazione in guerra: siamo qui per assicurare a questo paese sicurezza, stabilità e prosperità». Ha quindi incontrato il premier Karzai, assicurandolo che l'Italia, come gli altri paesi, «trasformerà il suo supporto, ma questo non significa lasciare il paese da solo». Lo garantisce l'Accordo di partenariato firmato a Roma il 26 gennaio da Monti e Karzai. Per la realizzazione di «infrastrutture strategiche» nella provincia di Herat, l'Italia concede al governo afghano un credito agevolato di 150 milioni di euro (mentre L'Aquila e altre zone disastrate non hanno i soldi per ricostruire).

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di Maki.org

Dimostrazioni contro la mortale operazione militare israeliana a Gaza si sono svolte giovedì notte a Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme di Haddash (Fronte Democratico per la Pace e l'Uguaglianza – Partito Comunista di Israele). Studenti arabi ed ebrei, militanti di Haddash, hanno preso parte anche a dimostrazioni nelle Università di Haifa e Tel Aviv e nell'Università Ebraica di Gerusalemme, giovedì pomeriggio. Attivisti in tutto il paese hanno scandito slogan come “Arabi ed Ebrei rifiutano di essere nemici”, “A Gaza e Sderot, le bambine vogliono vivere” e “Bibi [il primo ministro Benjamin Netanyahu] e [il ministro della Difesa Ehud] Barak, la guerra non è un gioco”.

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di Iside Gjergij

Il presidente del Portogallo, Aníbal Cavaco Silva, ha spiazzato non pochi quando, durante il tradizionale messaggio di fine anno, ha annunciato di voler chiedere l’intervento della Corte Costituzionale sull’ultima legge finanziaria approvata dal parlamento, in quanto vi sono “legittimi dubbi circa la correttezza nella distribuzione dei sacrifici tra i cittadini”. E’ stato duro, inoltre, il monito lanciato dal presidente portoghese contro le misure di austerità imposte dalla Troika, le quali avrebbero prodotto, secondo Cavaco Silva, “un calo della produzione e delle entrate fiscali”.

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di Manlio Dinucci

«È meraviglioso udire gli uccelli che salutano col loro canto questa bella giornata qui a Kabul»: sono le romantiche parole con cui Hillary Clinton ha aperto la cerimonia ufficiale tra gli alberi del blindatissimo palazzo presidenziale nella capitale afghana. Mentre parlava, altri uccelli con la coda a stelle e strisce volavano nei cieli afghani: i caccia F/A 18 che, decollati dalla portaerei Stennis nel Mare Arabico, volteggiano sull'Afghanistan. Scelta la preda, la attaccano con missili e bombe a guida laser e la mitragliano col cannone da 20 mm, che a ogni raffica spara 200 proiettili a uranio impoverito.

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l'appello di Marcos

Ieri più di 40 mila indigeni zapatisti hanno marciato in silenzio occupando le piazze e le strade delle principali città del Chiapas, San Cristobal, Palenque, Las Margaritas, Ocosingo e Altamirano, per poi ritornare nel pomeriggio ai Caracoles. In serata sulla pagina internet di Enlace Zapatista è comparso un breve comunicato che porta la firma del Subcomandante Marcos: “¿Escucharon? Es el sonido de su mundo derrumbándose. Es el nuestro resurgiendo. El día que fue el día, era noche. Y noche será el día que serà el dia”.

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121001congodi Valentina Severin
Il sangue del Congo nei nostri cellulari. C’è il sangue di almeno cinque milioni e mezzo di persone nei nostri telefoni e computer di ultima generazione. È il sangue delle milioni di vittime degli eserciti della morte che lottano per spartirsi il Congo e le sue risorse.
UN PAESE RICCO. La Repubblica Democratica del Congo è uno dei Paesi più ricchi del mondo e, al tempo stesso, uno dei più poveri e dei più pericolosi. Un luogo in cui una donna non dovrebbe mai nascere, ma che terrorizza anche gli uomini. Questo travagliato Paese africano vale, per le sue risorse naturali, i suoi minerali e metalli, oltre 24 milioni di milioni di dollari americani. Ricchezza che più di ventuno gruppi armati cercano di controllare e che scivola illegalmente via dal Paese, attraverso confini non controllati, per arrivare all’industria elettronica occidentale e, quindi, nei telefoni cellulari, nei computer e nei lettori dvd che usiamo ogni giorno.

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di Fabio Sebastiani

I familiari ancora senza notizie dopo ore e ore di estenuanti attese davanti alla roulotte piazzata davanti all’ospedale dei minatori. Possono solo consultare l’elenco dei morti e dei feriti. Molti dei 28.000 dipendenti della miniera di Marikana non hanno però parenti nelle vicinanze. In Sudafrica, dove il tasso di disoccupazione è ufficialmente al 25%, molti lavoratori abbandonano i loro villaggi per raggiungere le colline ricche di minerali. Vivono in capanne di legno e lamiera, senza acqua corrente nè bagno.

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di Thierry Meyssan*
Fra qualche giorno, forse a partire da venerdì 15 giugno a mezzogiorno, i siriani, accendendo i televisori, scopriranno che le loro emittenti abituali sono state rimpiazzate da trasmissioni mandate in onda dalla Cia. Vedranno dei filmati in cui truppe governative compiono massacri; vedranno manifestazioni popolari; vedranno ministri e generali mentre si dimettono; vedranno il presidente Assad darsi alla fuga

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