121115portogalloscioperodi Goffredo Adinolfi
Il governo vuole «rifondare lo stato»: aumenta del 10% il bilancio della polizia e pensa a mettere i tagli al welfare in Costituzione
Stavolta è impossibile non rilevare come quella di ieri sia stata davvero una grandiosa giornata di lotta. Trasporti bloccati, scuole chiuse, fabbriche ferme: Lisbona è rimasta per l'intera giornata avvolta in un insolito silenzio. È indubbio che ieri i lavoratori hanno mostrato in modo inequivocabile quale sia il vero motore su cui il Portogallo può contare per uscire dalla crisi.
Apparentemente nulla sembrerebbe essere stato ottenuto, eppure, nonostante tutto sembri ripetersi, stavolta tutto appare differente. Per almeno tre ordini di ragioni: la prima è che questa volta è stato uno sciopero, o giornata di lotta, a livello europeo, moltiplicando, esponenzialmente, il suo impatto effettivo.

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di Timo Reuter

Più di 30 mila persone, stimano gli organizzatori, sono scese in piazza ieri contro la politica dell'Europa istitituzionale nella crisi finanziaria. In un corteo variopinto e pacifico, gruppi dell'intero arco della sinistra - riuniti nell'alleanza per blockupy - sono sfilati per tre ore nella metropoli delle banche. Gli attivisti venuti da tutta Europa si sono raccolti

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120330albertogarzon26 anni, l'eletto più giovane e più «twittero» delle Cortes: «Dopo oggi e la sconfitta in Andalusia Rajoy è avvisato»
Il deputato di gran lunga più «twittero» di tutto il parlamento spagnolo si chiama Alberto Garzón Espinosa. È un giovane deputato di Málaga (Andalusia) ed è entrato per la prima volta nelle Cortes dopo le elezioni dello scorso novembre sotto la bandiera di Izquierda Unida (Iu). Economista e membro del comitato scientifico di Attac España, a 26 anni è il deputato più giovane. Oltre ad aver scritto diversi libri (l'ultimo, in uscita fra una settimana, si intitola Esto tiene arreglo, «Questo lo possiamo risolvere») ha un suo blog ed è attivissimo sulle reti sociali. «Certamente lo sciopero è un successo - dice - Non ci aspettavamo una risposta di queste dimensioni. Credo che sia dovuto al risultato delle elezioni andaluse di domenica: abbiamo dimostrato che il Partito popolare (Pp) non ha tanto seguito come sembrava, e questo ha incoraggiato la gente».

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SINISTRAGRECA1di Fabio Amato
Ricordo come solo tre anni fa, alla vigilia delle elezioni politiche che portarono al governo il socialista europeo  Papandreu, i compagni del Synaspismos e di Syriza, la coalizione della sinistra radicale che fa parte come noi del Partito della Sinistra Europea, fossero impegnati in una battaglia all’ultimo voto per poter rientrare in Parlamento. I sondaggi, molto, ma molto tendenziosi, mettevano in dubbio persino la possibilità di accedere al Parlamento, di non arrivare allo sbarramento del 3 %. Presero il 4, 6, entrarono e tirarono un sospiro di sollievo.

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greciamanifestazione

di Bruno Steri

In dirittura d'arrivo, i 130 miliardi concessi da Bruxelles alla Grecia per sventare nell'immediato il default sono arrivati. Il tono dell'Eurogruppo è trionfale: "Un nuovo inizio" è stato detto...

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121107greciaRedazione Pubblico
Il Parlamento greco ha adottato nella notte la nuova legge di bilancio per il 2013, con 167 voti a favore e 128 contrari, che prevede tagli per oltre 9 miliardi di euro, di cui 7,6 miliardi su salari e pensioni. L’approvazione della nuova legge era la pre-condizione per Atene per ottenere il prestito da 31,5 miliardi di euro dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale, necessario per evitare il default.
Fuori del Parlamento migliaia di persone hanno protestato contro i nuovi tagli. Solo cinque giorni fa, il Parlamento di Atene aveva adottato il nuovo pacchetto di austerità per i prossimi due anni, composto da tagli di spesa per 13,5 miliardi di euro e da una riforma del mercato del lavoro.

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grecia freddodi Monia Benini
Sembra paradossale. In Italia si è messo fine a un governo politico per sostituirlo con le competenze dei "tecnici", e ora che va in onda la sceneggiata elettorale (le cui puntate ci terranno compagnia per lo meno sino al 24 febbraio), ci troviamo di fronte ai tecnici che si inventano i partiti politici.
Siamo speciali nel cambiare tutto affinché non cambi nulla. Siamo davvero bravi. Ma lo sono molto di più i nostri media, impegnati nelle scaramucce fra partiti e liste, che trascurano le notizie gravissime che arrivano dalla Grecia. Da una Grecia che, lo ricordo a chi avesse la memoria corta, non è così distante da noi e non solo in senso geografico.
Nevica abbondantemente ad Atene, dove vive oltre metà dell'intera popolazione.

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121109greciadi Inviatospeciale.com
Continua la pressione sul Paese in bancarotta perchè ‘mantenga gli impegni’ e ‘tagli’ tutto. Ma ormai la disoccupazione è al 24,4 per cento ed il ‘paziente’ è prossimo alla morte.
Il tasso di disoccupazione in Grecia è arrivato ad agosto al 25,4 per cento, nuovo livello record. A luglio era al 24,8 per cento e un anno fa 18,4.
La categoria più colpita sono i giovani compresi tra i 15 e i 24 anni, con un tasso di disoccupazione del 58 per cento, seguito dai 35-44enni, senza lavoro al 41 per cento. Dai 25 ai 34 anni i senza lavoro sono il 32,9 per cento.
In questo scenario da incubo il Parlamento ha approvato nuove misure d’austerità imposte dall’Ue, Fondo monetario e e definite da Simon O’Connor, portavoce del Commissario agli affari economici Olli Rehn, un “importante passo nella giusta direzione”.

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di Vincenzo Borriello

A volte basta poco per fare soldi, una notizia fatta trapelare, come quella di un possibile conflitto con l’Iran, per esempio, è vedi triplicare i tuoi incassi. É successo agli Stati Uniti d’America che nell’anno 2011 hanno venduto armi per 66,3 miliardi dollari. Si tratta d una cifra che rappresenta più di trequarti del mercato globale, per quanto riguarda la vendita di armamenti. Decisamente inferiori erano state le vendite nel 2010, con appena 21,4 miliardi di dollari e nel 2009 con 31 miliardi di dollari. Gli acquirenti sono tutti paesi “amici”: Arabia Saudita, Emirati Arabi e Oman. Un appunto, il numero più alto di terroristi islamici arriva proprio da quelle parti.

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