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di Gennaro Carotenuto
Al momento la parola Messico non ricorre nelle home page dei tre principali quotidiani italiani, La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa. Cercando su Google News in lingua italiana si trova il pezzo di Paolo Manzo per la Stampa come unico articolo visibile online da un quotidiano a tiratura nazionale insieme a una ventina scarsa di altri pezzi, in genere sciatti, di agenzie e testate online dove il favorito Enrique Peña Nieto diventa a volte Nieto (sbagliatissimo, semmai Peña) oppure Pena Nieto, che pena.

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di Antonio Mazzeo

Non ha timori reverenziali il ministro-ammiraglio per il potente alleato d'oltreoceano. "Noi chiediamo agli Stati Uniti di rispettare i propri impegni e noi rispetteremo i nostri", ha esordito il responsabile del dicastero della Difesa, Giampaolo Di Paola, intervenendo il 30 aprile nell'ultraconservatore Centro per gli Studi Strategici Internazionali (CSIS) di Washington.

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121003antonio di pietroDialogo con la redazione di Pubblico a cura di Luca Sappino
Se vince Renzi, per Di Pietro, la partita della foto di Vasto è chiusa. Il leader dell’Italia dei Valori su questo è chiaro e cita D’Alema: «Se vince Renzi non esisterebbe più il Pd, figuratevi se può esistere una coalizione». In quel caso la via sarebbe obbligata, seppur nell ’incognita della legge elettorale: l’Italia dei Valori si trasforma nell’Italia dei Lavori e dà vita a un polo alternativo, nella forma dettata dalla soglia di sbarramento e dal sistema con cui si assegna il premio, coalizione o listone. La via preferita, per Di Pietro, però, rimane la foto di Vasto. E siccome se vince Renzi salta tutto, Di Pietro mette in dubbio anche l’appoggio a Vendola nella corsa per le primarie. «Con Nichi c’è un patto programmatico» confessa Di Pietro «ma io devo stare attento perché, se sostengo Vendola, può anche succedere che faccio perdere Bersani e vincere Renzi».

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distefanoandreadi Luca Fazio
Umberto Ambrosoli, il giorno dopo la vittoria, ha cominciato a mettere le mani avanti sapendo a quale tipo di abbraccio verrà sottoposto nei prossimi giorni. «La mentalità per cui si salta su carro del vincitore chiedendo posti e potere da oggi non vale più». I partiti del centrosinistra sono avvisati e dovranno muoversi con cautela perché il candidato alla Regione Lombardia potrebbe rivelarsi un osso più duro del previsto. Ambrosoli dice che «riconosce il ruolo fondamentale dei partiti» ma aggiunge anche «ho avuto come punto di riferimento il mondo dell'associazionismo e quindi immagino una squadra che abbia tutte queste componenti».
Non siamo ancora alla lista dei nomi, ma sembra un segnale poco incoraggiante per Pd e Sel, le formazioni che hanno scelto di stare con l'avvocato moderato che vuole allargare - verbo che piace al sindaco Pisapia - soprattutto alla società civile e... al centro.

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lunchtime

di Alberto Burgio

Come sempre Joseph Halevi scrive cose sagge e interessanti, da cui impariamo molto e di ciò gli siamo grati. Anche questa volta molte sue affermazioni convincono e ci trovano concordi (almeno così ritengo).

La sola sua affermazione su cui mi sento di dissentire è quindi, forse, proprio la prima: quello che scrive è sì «spiacevole», ma non «per noi» in quanto ci smentirebbe, bensì per tutti (eccetto la upper class ovviamente), in quanto descrive una situazione sociale di estrema gravità.

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120610diazdi Livio Pepino
Undici anni dopo i fatti, la Cassazione sta mettendo la parola fine - per quanto riguarda il versante giudiziario - all'accertamento dei gravissimi strappi della legalità intervenuti a margine del G8 di Genova del luglio 2001. Sintomo della lentezza del nostro sistema giudiziario ma anche delle difficoltà e degli ostacoli che hanno caratterizzato indagini e dibattimenti. Qualche giorno fa è stata depositata la motivazione della sentenza che, annullando la condanna inflitta dalla Corte d'appello di Genova, ha assolto Giovanni De Gennaro dalla imputazione di concorso in falsa testimonianza in relazione alle violenze nella scuola Diaz e a breve è attesa la decisione sul merito di tali fatti e sui falsi che li hanno seguiti. CONTINUA|PAGINA4 Si tratta di processi e sentenze importanti per la stessa tenuta della nostra democrazia.
La prima decisione - va detto senza mezzi termini - è stata assai deludente. Conviene riassumere la vicenda.

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120316rinaldiniSiamo all'incredibile: una trattativa sindacale riservata, rispetto alla quale i lavoratori, le lavoratrici, i precari, cioè i diretti interessati sono relegati a spettatori di un teatrino e informati solo dalle veline dei mezzi di informazione.
Assistiamo così ad una degenerazione della vita democratica delle Organizzazioni Sindacali, mentre un negoziato sul Mercato del Lavoro in una recessione di questa natura, con l'esplosione senza precedenti di disoccupazione e precarietà richiederebbe , al contrario, coinvolgimento e mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

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120316cgilMercato lavoro: no alla manomissione dell'articolo 18
Il vero problema del Paese si chiama precarietà
Intervenendo nel corso della riunione dei segretari confederali e generali di categoria della CGIL, che è in corso di svolgimento a Roma, Nicola Nicolosi ha tra l'altro dichiarato:
“Lavoro-Società, sinistra sindacale della Cgil, conferma la sua totale contrarietà a qualsiasi manomissione dell'articolo 18, anche se spacciata come 'manutenzione'.

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110609genova

 

"Loro la crisi – Noi la speranza" - Assemblea internazionale 24 luglio. La rete italiana verso il FSM nel Maghreb-Mashrek si incontra il 4 settembre a Roma.

Noi, partecipanti a Genova 2011 "Loro la crisi - Noi la speranza" riuniti nell'assemblea internazionale del 24 luglio, dopo la grande manifestazione di ieri, ci impegniamo a costruire insieme il percorso che ci porterà al Forum Sociale Mondiale del 2013 che si terrà nella regione Maghreb-Mashrek.

Per la prima volta, i movimenti, gli attori sociali, gli attivisti e le comunità di tutto il mondo si riuniranno nella nostra comune regione mediterranea, ospiti delle rivoluzioni della dignità.

Il Forum e il suo processo di costruzione ci offrono una straordinaria occasione di convergenza nazionale e internazionale per rafforzare il campo di forze e delle alleanze necessari a una vera alternativa alla crisi globale, fondata sulla radicalizzazione della democrazia e dei diritti, su un altro modo di produrre, di vivere, di consumare, di convivere, capace di respingere al mittente le devastanti ricette anticrisi imposte dai poteri dominanti.

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