di Elisa Zanetti
Sacchetti dell’immondizia dotati di microchip, supermercati alla spina, un centro per riparare oggetti che altrimenti finirebbero in discarica, e uno di ricerca per ideare prodotti non inquinanti. Tutto questo accade a Capànnori, in Provincia di Lucca, Comune che entro il 2020 smetterà di produrre spazzatura.
Prevenire, ridurre, riparare, compostare e poi nel caso riciclare. È questa la filosofia di Capànnori, comune di poco più che 46mila abitanti in provincia di Lucca, dove cittadini e amministrazione comunale stanno cercando di portare a quota zero la produzione di rifiuti nel territorio. Dal 2007 infatti Capannori ha aderito a Zero Waste, Rifiuti Zero, un progetto promosso da Paul Connettt, professore di chimica e tossicologia presso la St. Lawrence University di New York, che prevede l’abbattimento totale della produzione di spazzatura e l’abolizione dell’uso degli inceneritori.