120316moneyda Keynes blog

Piano piano eccola ricomparire. E’ l’inflazione, che di giorno in giorno si annuncia in nuove stime al rialzo e in previsioni di ulteriori incrementi collegati ai prezzi dell’energia e delle accise. Si tratta di rialzi dei prezzi che contribuiranno ad erodere significativamente il potere di acquisto dei lavoratori e ad aumentare la sperequazione tra i redditi, che come è noto è già in forte sofferenza e peggiore di quella dei maggiori paesi europei e in generale di tutte le piccole economie nord-europee.
Questa lettura del quadro che si va determinando non sembra tuttavia scontata, almeno per il governo Monti.

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120801casesdi Alberto Burgio

Nell'opera di Cesare Cases la coscienza di uno scacco radicale e un'incrollabile tensione alle tracce viventi di una realtà diversa. La seconda pagina della serie su figure e testi che hanno avuto un ruolo centrale nella cultura delle generazioni del Novecento.
Ricordando Cesare Cases a due anni dalla morte (avvenuta a Firenze il 28 luglio del 2005), Claudio Magris ebbe a dire che la sua vita e la sua opera sono «un capitolo della nostra storia e del nostro destino». Queste parole non mi è mai riuscito di dimenticarle. Di quanti si potrebbe affermare altrettanto? E perché a proposito di Cases è possibile, persino necessario? Un capitolo «della nostra storia»: della nostra formazione, di un itinerario di letture e di pensieri e di esperienze che in altri tempi si sarebbero dette «spirituali». Fin qui ci siamo.
Totalità aperta
Chi negli anni '70 aveva già - se non proprio il ben dell'intelletto - strumenti per decifrare pagine impervie, era certo di trovare pane per i suoi denti in quelle di Cases, disseminate tra le riviste e i giornali, un tempo numerosi, della sinistra italiana (da «Passato e presente» a «Lotta continua», dal «manifesto» a «Nuovi Argomenti», ai «Quaderni piacentini»). Pane e companatico: ricco di idee e di sfide «intellettuali e morali», di suggestioni e insegnamenti.

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101224internetdi Guido Scorza
Tutte le “testate giornalistiche diffuse per via telematica” – definizione tanto ambigua da abbracciare l’intero universo dell’informazione online o nessuno dei prodotti editoriali telematici – saranno obbligate a procedere alla pubblicazione delle rettifiche ricevute da chi assuma di essere stato ingiustamente offeso o che i fatti narrati sul suo conto non siano veritieri.
In caso di mancata pubblicazione della rettifica entro quarantotto ore, si incapperà in una sanzione pecuniaria elevata fino a 25 mila euro ma, prima di allora, si correrà il rischio di essere ripetutamente trascinati in Tribunale ingolfando inutilmente la giustizia e facendo lievitare i costi per difendere il proprio diritto a fare libera informazione.

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121030sicilialavotodi Alfonso Gianni
Non abbiamo perso solo noi, come con generosità ha commentato Fava assumendosene la responsabilità, hanno perso tutti, seppure in modi e gradazioni diverse in Sicilia. Se non è mai vero, malgrado le dichiarazioni televisive, che dalle elezioni possono uscire tutti vincenti, può accadere il contrario, che siano tutti perdenti, con buona pace di Bersani che dichiara storico il suo risultato. Lo è, ma in senso negativo. L’astensione ha sfondato abbondantemente il muro del 50%.

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5Casini Cesa

di Alfonso Gianni
Si possono ovviamente avere diverse opinioni nel merito delle cose dette da Pierferdinando Casini nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera lo scorso lunedì, ma si deve convenire che il leader di antica scuola democristiana ha parlato chiaro. L’impressione non è certo quella di un’intervista occasionale, ma di un atto politico meditato e preparato. La sua scelta è netta. L’alleanza dei progressisti con i moderati costituisce la sua riposta tanto ai tentativi di riorganizzazione della destra, con l’immancabile ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi, quanto al flop elettorale del Terzo Polo verificatosi nelle recenti elezioni amministrative.

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hollandedi Roberto Musacchio
L’IFOP, l’istituto francese di opinione pubblica, rende noti in questi giorni alcuni studi sondaggistici che meritano l’attenzione dovuta. Uno concerne il livello dei consensi alla politica di Hollande e del suo primo ministro Jean Marc Ayrault, che, entrambi, scendono ai minimi dalla loro elezione, e l’altro la percezione della crisi economica che resta molto grave per la stragrande maggioranza dei cittadini d’oltralpe.
Il presidente Hollande scende al 37% degli elettori che dichiarano un gradimento nei suoi confronti, con un meno 4 rispetto alla rilevazione precedente. Di questi, solo il 3% si dice molto soddisfatto. Il dato di esordio del maggio era favorevole al 61%, ma già a settembre calava al 43%. E’ la settima volta consecutiva che si assiste ad una diminuzione del gradimento verso il leader socialista, il cui livello di apprezzamento diventa minoritario in tutte le categorie sociali, con un 26% di apprezzamento nelle professioni imprenditoriali e commerciali ed un 33% tra gli operai.

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terremoto-capannoni

di rassegna.it
Come scrive sul suo profilo Facebook il paesologo e scrittore Franco Arminio, “forse è la prima volta che nella storia del mondo c'è un terremoto che colpisce una sola classe sociale: il terremoto degli operai”. Le nuove scosse di terremoto che hanno colpito l’Emilia Romagna la mattina del 29 maggio lasciano vittime soprattutto nel mondo del lavoro, e alimentano polemiche sulla ripresa della produzione nei capannoni industriali dove, anche in seguito alle prime scosse del 20 maggio, la sicurezza non era garantita.

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lavoratore-migrante fondo-magazine

di Annamaria Rivera
Il terremoto non discrimina tra cittadini e meteci, tra chi ha la nazionalità italiana e chi è reputato così inferiore che la sua nazionalità è detta "etnia", se mai distingue tra borghesi e proletari. Colpisce più spesso i secondi, soprattutto se operai costretti dal padrone a lavorare mentre la terra trema e con essa i capannoni mal costruiti. Lo dicono chiaramente le cifre: fra le 24 vittime delle due ondate sismiche 4 erano persone immigrate; fra le 17 della seconda ondata, 12 sono morte sui luoghi di lavoro.

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schedaelettoraledi Piero Bevilacqua
Credo che mai, alle persone della mia generazione, sia capitato di iniziare un nuovo anno con la certezza che esso sarà peggiore del precedente. E' quanto accade in questo 2013.
Sotto il profilo sociale, per il nostro paese, per milioni di cittadini, l'anno che verrà sarà uno dei più devastanti nella storia dell'Italia repubblicana. Dopo tante prove - su cui si fonda tale sconsolata certezza - se ne è appena aggiunta un'altra, che rende il quadro economico nazionale perfettamente delineato.L'Istat ha comunicato un 'inflazione annua del 3%. Inflazione ufficiale, naturalmente, ma già da sola dà la misura di uno sconvolgimento senza precedenti dell'economia nazionale.

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