Alessandro Favilli, responsabile nazionale cantieristica del Prc, ha dichiarato:
"La coraggiosa lotta dei lavoratori di Fincantieri, che hanno occupato stamani il cantiere di Sestri,rappresenta per noi un primo banco di prova importante.
L’AD delegato Bono torna alla carica col suo piano di ‘lacrime e sangue’, ma utilizza il metodo degli accordi cantiere per cantiere, come a Monfalcone, per dividere i lavoratori.
L’accordo separato siglato da FIM e UILM pochi giorni fa è indicativo di un programma, al Muggiano e Riva Trigoso, in presenza di carichi di lavoro fino al 2017, Bono chiede una cura dimagrante di 260 esuberi su 1600 posti di lavoro, senza garanzie per il mantenimento del cantiere di Riva, fatta eccezione per le officine meccaniche.
La logica conseguenza è che a Sestri, dove a partire da marzo non ci sarà più lavoro, vogliano smantellare il cantieri.
Alla politica e agli enti locali spetta assumersi delle responsabilità.
Finito il tempo dei tapulli serve una soluzione di politica industriale che guardi lontano.
Rifondazione Comunista chiede:
1. di bloccare gli accordi cantiere per cantiere e di riportare la trattativa a un tavolo nazionale, con azienda, sindacato, Governo e col coinvolgimento degli Enti Locali;
2. che questo tavolo lavori con l’obiettivo di tenere aperti tutti i cantieri e mantenere l’attuale occupazione attraverso fondi e commesse pubbliche – come hanno fatto Germania e Francia – e nuove produzioni per fare fronte alla crisi della crocieristica e rilanciare il Gruppo. Ma per fare questo bisogna dire NO ai diktat della BCE, che chiede di tagliare la spesa pubblica e privatizzare le aziende di Stato;
3. di avviare a Genova una grande iniziativa di solidarietà e mobilitazione di tutto il mondo del lavoro, a difesa del cantiere di Sestri e della cantieristica italiana in generale."