Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, dichiara:

«Il 20 luglio di undici anni fa Carlo Giuliani veniva ammazzato in Piazza Alimonda, centinaia di persone picchiate e torturate, la democrazia veniva calpestata e la Costituzione offesa. Oggi, undici anni dopo, ricordiamo quelle giornate cilene e la più grave sospensione dei diritti dell’uomo dal secondo dopoguerra e ci stringiamo ai genitori di Carlo. Il movimento che scese in piazza a Genova non ha avuto né verità né giustizia ma avevamo completamente ragione. Contestavamo il G8 che pianificava la globalizzazione neoliberista, quella stessa globalizzazione che ha determinato lo strapotere dei mercati finanziari e l’attuale crisi. La nostra lotta contro il neoliberismo continua nella memoria di Carlo».

Anna Belligero e Simone Oggionni, i due portavoce dei Giovani Comunisti, dichiarano: "La riunione di ieri in Prefettura a Roma accresce la nostra preoccupazione in merito alla compressione dei diritti democratici in città e nel Paese. La minaccia del Sindaco Alemanno di prorogare l'illegittima ordinanza di divieto di manifestazione nel centro di Roma testimonia della volontà di impedire che il dissenso si esprima in piazza trasformandolo in una questione di ordine pubblico, in particolare in un momento in cui la crisi spingerà fasce sociali sempre più ampie a manifestare la propria avversione alle preannunciate politiche di lacrime e sangue.
Il diritto di manifestare liberamente le proprie opinioni, in questi giorni coartato attraverso i divieti e le manganellate, è alla base di ogni società che voglia dirsi democratica. Il nuovo Governo Monti vorrà imitare il suo predecessore oltre che nella macelleria sociale anche nelle tendenze fascistoidi e repressive del sindaco Alemanno e del Governo Berlusconi? Per quanto ci riguarda, siamo e resteremo al fianco di tutti quei giovani, lavoratori, precari che scenderanno di nuovo in piazza per dire che ogni governo delle banche e della finanza non è il benvenuto a partire dalla prossima data di mobilitazione del 17 novembre".

Roma, 15 novembre 2011

Ufficio stampa PRC: Barbara Battaglia

Anna Belligero e Simone Oggionni, portavoce dei Giovani Comunisti, dichiarano:

«Il figlio d’arte Michel Martone non ha il diritto di parlare di situazioni che non conosce. Facile dire che chi non è amico di Previti e Brunetta è sfigato, facile dirlo per chi ha avuto la “fortuna” che quest’esercito di sfigati non ha. Il viceministro è mai stato un precario, uno studente lavoratore o ha mai dovuto cambiare 3 volte il proprio piano di studio per ottenere una laurea?

A 28 anni non siamo sfigati, siamo “scaduti” per un mercato sempre più ingordo e crudele. Chiediamo da sempre di avere scuola e università pubbliche, laiche e non subordinate alle logiche di mercato, e otteniamo l’esatto opposto da tutti i governi. Oppure, come vorrebbe Martone, dovremmo frequentare tutti istituti tecnici? E lui, perché non l’ha fatto?»

Roma, 24 gennaio 2012

Ufficio stampa Prc:
Barbara Battaglia

La Federazione della Sinistra ha promosso una petizione popolare nazionale per la tutela e l’estensione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori che già dalle prime ore ha ricevuto centinaia di adesioni.
Massimo Rossi, portavoce della Federazione della Sinistra, dichiara: «Dopo l’aggressione del governo Berlusconi su mandato di Confindustria, l’art. 18 è ora tornato al centro degli attacchi del governo Monti e anche di molti esponenti della coalizione che lo sostiene, compresi alcuni dirigenti del Partito Democratico. L’allargamento dell’area di quanti vogliono una revisione profonda dell’articolo o addirittura una sua totale cancellazione è un dato preoccupante. Siamo certi che siano tantissimi coloro i quali vogliono esprimersi direttamente in difesa e per l’estensione dell’art. 18, ribadendo inoltre l’idea che un diritto così fondamentale debba valere per tutti i lavoratori senza limitazioni di sorta. Per questa ragione, in concomitanza con l’importante manifestazione della Fiom del 9 marzo a Roma, la Federazione della Sinistra ha pensato di dare modo a tutti di partecipare a questa battaglia, mettendo a disposizione lo strumento della petizione popolare, che ci auguriamo raggiunga un grande numero di adesioni in tempi brevi, in modo da incidere prima che sia troppo tardi».
 
Per firmare la petizione: www.federazionedellasinistra.com.
 
Di seguito, il testo della petizione che, insieme alle firme raccolte, saranno presentate al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente del Senato della Repubblica e al Presidente della Camera dei Deputati: “Noi sottoscritti/e consideriamo l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori una norma di civiltà.
L’obbligo della reintegra di chi viene ingiustamente licenziato è garanzia per ogni singolo lavoratore ed è al tempo stesso il fondamento per l’esercizio dei diritti collettivi delle lavoratrici e dei lavoratori, a partire dal diritto a contrattare salario e condizioni di lavoro dignitose. Se l’articolo 18 fosse manomesso ogni lavoratrice e ogni lavoratore sarebbe posto in una condizione di precarietà e di ricatto permanente, essendo licenziabile arbitrariamente da parte del datore di lavoro. Se l’articolo 18 fosse manomesso verrebbero minate in radice le agibilità e libertà sindacali. Per questo motivo va respinta ogni ipotesi di manomissione o aggiramento dell’articolo 18. L’articolo 18 va invece esteso a tutte le lavoratrici e i lavoratori nelle aziende di ogni dimensione.”

Per informazioni:
Massimo Rossi, portavoce FdS

Dichiarazione di Giovanni Russo Spena, responsabile nazionale giustizia del Prc.

"Aderisco all'iniziativa di Pannella, tesa ad un provvedimento di amnistia e di indulto, come parte obbligata ed immediata di un percorso che porti all'eliminazione o alla revisione di quelle leggi, come la Bossi - Fini, la Fini -Giovanardi e la ex-Cirielli, che, da sole, generano il sovraffollamento delle carceri italiane.
Il Parlamento, dopo le parole alte del Presidente Napolitano, deve fare la sua parte altrimenti appare pura ipocrisia la condivisione formale espressa."

--- Ufficio Stampa Prc-Se

Dichiarazione di Giovanni Russo Spena, responsabile nazionale giustizia del Prc.

"Aderiamo all'iniziativa dello sciopero della fame di Pannella, della Bernardini, della Testa.
Sarebbe gravissimo e deludente anche per i detenuti se la sessione parlamentare sulla condizione carceraria si limitasse ad un vuoto chiacchiericcio senza assumere decisioni che sono urgenti nei confronti del sovraffollamento, della custodia cautelare preventiva, della condizione carceraria.
Se la Lega vuol fare la sua propaganda forcaiola, le altre forze politiche mostrino la dignità della difessa dello stato di diritto rispetto ad un sistema carcerario che è certamente illegittimo ed incoastituzionale, come segnalato anche dalle corti europee e dalla magistratura.
L'amnistia è un presupposto importante per fare decisivi passi in avanti."

«Rifondazione Comunista ritiene di inaudita gravità i reati che vengono contestati ad Orfeo Goracci e agli altri indagati. L’accertamento sul piano giurisdizionale e delle responsabilità penali spetta alla magistratura, nella quale riponiamo la massima fiducia. Il Prc ritiene, peraltro, che l’espletamento delle responsabilità politiche ed i comportamenti dei rappresentanti istituzionali debbano essere trasparenti e cristallini ben oltre le responsabilità penali. Per questa ragione, quando Goracci ha ricevuto l’avviso di garanzia gli abbiamo chiesto le dimissioni da vice Presidente del Consiglio regionale dell’Umbria. Riteniamo che esista un dovere civico, una questione morale, una responsabilità costituzionale fondativa della rappresentanza. A partire da questi convincimenti il Prc si ritiene parte lesa, di fronte ai propri iscritti e all’opinione pubblica. Decide, pertanto, sin da ora, che si costituirà parte civile, per difendere l’onore e la militanza generosa e cristallina dei propri iscritti, nell’udienza di apertura dell’eventuale processo».

Roma, 17 febbraio 2012
Ufficio stampa Prc nazionale

«Dopo il commissariamento della politica da parte dei banchieri adesso si avanza la possibilità che a ricoprire la carica di Ministro della Difesa sia un generale. Sarebbe gravissimo». E'quanto afferma Alfio Nicotra, responsabile del dipartimento Pace e Movimenti della direzione nazionale del Prc/Federazione della Sinistra.
«Ci ribelliamo all'idea - prosegue l'esponente del Prc/Fds - che una Repubblica che sancisce nella sua  Carta Costituzionale il ripuidio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionale e come offesa alla libertà degli altri popoli, veda nella sua compagine governativa un generale. Non siamo la Grecia dei colonelli o una regime latinoamericano degli anni '80. Un generale è un tecnico della guerra non del suo ripudio».
«L'unico precedente è il generale Corcione nel governo Dini - continua Nicotra - ma fu una ferita inflitta al nostro ordinamento democratico e suscitò forti polemiche. Una esperienza da non ripetere: i militari, come in ogni Stato democratico, restino fuori dalla compagine governativa».

Roma, 14 novembre 2011

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha dichiarato:

"Giarda dà i numeri e spara cifre a vanvera. Questo governo continua a fare annunci mirabolanti sui posti di lavoro, la crescita, gli eurobond e così via. In realtà non si vede nulla salvo i provvedimenti iniqui e recessivi contro i lavoratori: taglio delle pensioni, licenziamenti facili, aumento della precarietà. Questi chiacchierano di uscita dalla crisi e in realtà fanno politiche che aggravano la crisi: sono tali e quali a Berlusconi".

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