Maurizio Landini, hai detto che alla manifestazione della Fiom del 18 maggio a Roma sarebbe auspicabile la presenza dei precari, degli studenti, dei disoccupati… Insomma, questa sarà la prima grande manifestazione «politica» dopo il terremoto delle elezioni di febbraio.

In prima fila ci sono i metalmeccanici, ma è una manifestazione che il comitato centrale della Fiom ha deciso di organizzare per coinvolgere tutte le persone che vogliono cambiare questa situazione inaccettabile. Al centro c’è soprattutto la difesa del lavoro: la richiesta di ammortizzatori sociali, una politica di tutela dei redditi, il blocco dei licenziamenti, un piano straordinario di investimenti per rilanciare l’economia, la denuncia della folle idea di defiscalizzare gli straordinari… E’ in atto una crisi democratica e non solo nei luoghi di lavoro, abbiamo bisogno di un governo che cambi le cose, è urgente fare di tutto per superare la precarietà. Inoltre, penso che la democrazia vada agita concretamente e che non sia accettabile che le piazze vengano usate solo da coloro che in questi anni hanno fatto danni enormi.

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Maurizio Landini ha annunciato una manifestazione nazionale della Fiom a Roma il 18 maggio. «Vuole essere non solo una manifestazione dei metalmeccanici», ma anche «dei giovani, dei precari, di chi vuole cambiare lo stato delle cose», ha detto Landini. «Partiamo dai problemi dei metalmeccanici per chiedere un blocco dei licenziamenti, per chiedere un cambiamento delle politiche industriali, per chiedere la riconquista del contratto», ha aggiunto ancora Landini. «Proprio perchè c'è una crisi della rapprestanza e della democrazia io penso che non può essere che in questa fase quelli che utilizzano le piazze e fanno notizia sono proprio quelli che hanno messo in discussione la democrazia nel nostro Paese», ha concluso.

 

Rifondazione Comunista aderisce immediatamente: "Aderiamo e sosterremo attivamente con la partecipazione la manifestazione lanciata dalla Fiom per il prossimo 18 maggio. L’occupazione, il lavoro, sono la vera, prima, emergenza nazionale della quale il nuovo parlamento purtroppo non si sta occupando. Eppure la situazione drammatica é sotto gli occhi di tutti, come lo sono i suicidi delle persone che non ce la fanno più, come è accaduto ancora oggi a tre persone. Contro le politiche di austerità italiane ed europee, per ottenere risposte concrete a lavoratori, pensionati ed esodati, saremo in piazza con la Fiom".

Irpef, Iva, Imu, e anche Tares. A giugno arriva l'ennesima stangata e minaccia di colpirci in pieno. Per l'Istat, questo inizio del 2013 è la fotocopia del 2012, altro che ripresa. Intanto, i dati sulla salute dicono che la gente rinuncia alle cure, a cominciare da quelle dentali. La prevenzione è un miraggio e sono in aumento i suicidi. Come aveva già sottolineatol' Oms, il taglio della spesa pubblica ha effetti diretti sull’aumento dei tumori.

Il Governo ha bellamente ignorato il rinvio della nuova tassa sui rifiuti alla quale quindi entro luglio prossimo, a meno di interventi dell'ultima ora, bisognera' adempiere. Il carico, tra tasse e fisco, per gli italiani diventa un vero e proprio macigno. Concentrati nel mese di giugno ci sono l’Irpef, e il primo acconto sull'Imu 2013, per chi paga in due rate. E per concludere in bellezza bisognera' fare i conti con l'aumento dell'Iva ordinaria dal 22 al 23% che colpira' moltissimi beni di largo consumo. Si tratta di un ''concentrato esplosivo'' - dice la leader della Cgil Susanna Camusso - se si calcola anche il ridottissimo potere d'acquisto dei salari italiani. A conti fatti si tratta di 5 miliardi in piu' solo per gli aumenti di Iva, Tares e Imu. Imposta quest'ultima che lo scorso anno e' costata complessivamente agli italiani circa 22 miliardi. Cioe': fingendo che si debba pagare solo l'Imu e gli aumenti (27 miliardi) si tratterebbe di un conto di 450 euro a testa dividendo la cifra per i circa 60 milioni di cittadini italiani, neonati e ultracentenari inclusi.

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Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ha inviato oggi una lettera alla Presidente della Camera Laura Boldrini, per chiedere che il Parlamento discuta «dei problemi reali del Paese». Ferrero ha proposto di «indire una seduta della Camera sulla povertà in Italia, chiamando il governo in carica a riferire su quanto fatto e i gruppi parlamentari ad esprimersi avanzando le loro proposte, al fine di assumere provvedimenti urgenti in materia».

 

Di seguito il testo completo della lettera inviata da Paolo Ferrero a Laura Boldrini.

 

Carissima Presidente della Camera dei Deputati,

Le scrivo perché indignato dal fatto che ad oltre un mese dalle elezioni, il mondo politico – “nuovi” e “vecchi”, nessuno escluso – discute di tutto salvo che dei problemi reali del paese. Questi sembrano magicamente scomparsi. Le propongo quindi di indire una seduta della Camera dei Deputati sulla povertà in Italia, chiamando il governo in carica a riferire su quanto fatto e i gruppi parlamentari ad esprimersi avanzando le loro proposte. È infatti evidente che la situazione delle famiglie italiane è in continuo peggioramento e sono oramai milioni le persone che sopravvivono in condizioni indecenti per un paese civile. La nostra Carta Costituzionale che Lei ha opportunamente valorizzato nel suo discorso di insediamento dice parole chiare riguardo alla responsabilità dello Stato italiano di: «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».

Un dibattito parlamentare sulla povertà, finalizzato all’assunzione di indicazioni precise per il governo in carica, costituirebbe quindi un modo degno per rispondere alla richiesta di cambiamento che è venuta dalle urne ma che rimane – mi pare – ad oggi completamente inascoltata. Sarebbe un modo per mettere con i piedi per terra la discussione sulla formazione del governo che altrimenti si caratterizza come puro gioco politico. Nel cogliere l’occasione per farLe – a nome mio e di Rifondazione Comunista – le felicitazioni per la Sua elezione a Presidente della Camera e i migliori auguri per un positivo lavoro,

Le rivolgo un caro saluto,

 

Paolo Ferrero

Alle/Ai consigliere/i regionali, provinciali e comunali

 

Car* compagn*,

abbiamo preparato un ordine del giorno, da presentare nei rispettivi consigli, sulla delicata questione del calcolo del reddito per ottenere la pensione di invalidità. Noi siamo da sempre per calcolare solo il reddito individuale, senza considerare quello del coniuge. Ma preoccupa una recente sentenza della Corte di Cassazione che afferma il contrario, rischiando così di escludere decine di migliaia di persone dal diritto di ricevere la pensione di invalidità. Per questo, attraverso l'ordine del giorno, si impegna il consiglio (comunale, provinciale o regionale) a chiedere al Parlamento una netta presa di posizione attraverso una legge che stabilisca, una volta per tutte, senza interpretazioni libere, che si tiene conto solo del reddito della persona.

 

Vi invitiamo, pertanto, a presentare l'ordine del giorno nella prossima seduta utile.

Buon lavoro a tutte e a tutti,

 

Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche Sociali Prc

Roberta Fantozzi, Segreteria nazionale Prc

 

DI SEGUITO IL TESTO DELL'ORDINE DEL GIORNO:

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