di Marco D'Eramo

Se dopodomani gli europei potessero votare per il presidente degli Stati uniti, Barack Obama sarebbe rieletto con più dell'80% delle preferenze (e più del 90% nell'Europa del nord, secondo un sondaggio riportato dall'agenzia Reuters). Mentre in patria la sorte del primo presidente nero è molto più in bilico e su di lui l'America è spaccata quasi esattamente in due. A parte l'ironia della situazione per cui i diversi paesi europei sono divisi su tutto, tranne su un presidente americano, su cui sono si esprimono a maggioranza bulgara, c'è da chiedersi come mai e perché l'orientamento delle opinioni pubbliche sia così divergente sulle due sponde dell'Atlantico.

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di Domenico Moro

Quest’anno Babbo Natale tirerà un brutto scherzetto ai lavoratori italiani. Secondo l’ufficio studi della Cgia di Mestre, un operaio con base imponibile di 20.600 euro si troverà la tredicesima decurtata di 21 euro. Un impiegato con reddito lordo annuo di 25.100 euro perderà 24 euro, e un capoufficio, con reddito di 49.500 euro, 46 euro. Per questa ragione la Cgia propone un taglio del 30% alla tassazione delle tredicesime, che lascerebbe 115 euro in più all’operaio, 130 all’impiegato e 315 al capoufficio.

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di red.

Ecco, in pillole, alcune delle misure che verrebbero attuate se al governo dell'Ucraina dovessero salire i rappresentanti di quell' “opposizione democratica” che tanto è gradita all'Unione Europea per la sua vocazione “europeista”. Le dichiarazioni sono state rilasciate immediatamente dopo l'apertura delle urne delle elezioni del 28 ottobre
Klitchko, leader del movimento populista di destra “UDAR” e sedicente fautore di una linea “europeista” (!), lascia intendere il suo favore per misure discriminatorie della minoranza russa

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di Chiara Ricci

Eliminare sindacati e lavoratori scomodi non è una peculiarità della sola Fiat di Sergio Marchionne. Le ennesime, violentissime cariche di ieri mattina al polo logistico Le Mose di Piacenza, centro strategico per i distretti emiliani e l'area milanese, hanno fatto conoscere un'altra protesta anti discriminazione. Quella dei lavoratori delle cooperative di facchinaggio che lavorano in appalto nel gigantesco deposito-magazzino dell'Ikea, fornitore di punti vendita in mezzo continente. Per la multinazionale dell'arredamento non è una bella pubblicità. Per giunta le manganellate e i lacrimogeni, che da più di due settimane stanno scandendo le giornate davanti ai cancelli Ikea

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di Maurizio Landini *

La decisione della Fiat di buttare fuori dallo stabilimento di Pomigliano 19 operai, motivandolo con la sentenza della Corte d'Appello di Roma che fa giustizia di un'odiosa discriminazione ai danni dei lavoratori Fiom, è un atto illegale di una gravità senza precedenti, una violazione esplicita della Costituzione.
Sergio Marchionne conferma così la sua strategia e i suoi metodi antioperai e antisindacali, fino all'eliminazione fisica del dissenso dagli stabilimenti Fiat. Ora mi aspetto che anche le altre organizzazioni dei metalmeccanici facciano sentire la loro voce, così come mi aspetto che la politica batta un colpo richiamando la più importante azienda privata italiana alle sue responsabilità e al rispetto del principio che informa le leggi fondamentali dello stato e che prevedono pari dignità tra il lavoro e l'impresa.

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