Il Partito della Rifondazione Comunista sarà presente domani, 14 maggio, insieme al Forum dei movimenti Acqua Pubblica e tutte le altre realtà che compongono la campagna contro il DDL Concorrenza in circa 50 città d' Italia per la giornata di mobilitazione nazionale.

Il DDL Concorrenza, in nome della crescita e del profitto, aggredisce i beni comuni, i diritti e la democrazia ed è uno strumento nelle mani dei privati per fare ancora più ricchezza a danno dei cittadini e degli enti locali.

Veniamo da un periodo di emergenza sanitaria, siamo immersi dentro una drammatica crisi eco-climatica e dentro un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle persone, ed ora anche dentro una nuova guerra all'interno dell'Europa.

Affrontare queste sfide richiede un radicale stop a un modello sociale basato sui profitti, per costruire un'altra società fondata sul prendersi cura, sulla riappropriazione sociale dell'acqua e dei beni comuni, sulla gestione partecipativa di tutti i servizi pubblici.

Per questo respingiamo il DDL Concorrenza a partire dall'art. 6 e dai provvedimenti su sanità, servizi sociali, trasporti, rifiuti, energia, porti e telecomunicazioni e invitiamo alla più ampia e partecipata mobilitazione per impedire un esito di diffuse privatizzazioni.

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale
Elena Mazzoni, responsabile, ambiente, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Care compagne e cari compagni,

per l'occasione della giornata di mobilitazione nazionale, indetta per il 14 maggio con il Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e tutte le soggettività aderenti alla campagna contro il ddl concorrenza, abbiamo realizzato un nostro volantino da stampare e distribuire in tutte le iniziative di cui saremo presenti.
Ricordiamo di mettersi in contatto sui territori con le realtà aderenti alla campagna per concordare iniziative unitarie.
Al momento già organizzati gli appuntamenti di Roma e Milano https://facebook.com/events/s/per-lacqua-i-beni-comuni-e-i-s/500151251855206/ https://fb.me/e/1LdylcUMC

Fraterni saluti

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Prc-Se
Elena Mazzoni, segreteria nazionale, responsabile Ambiente e Beni Comuni Prc-Se

"Il governo Draghi con il ddl concorrenza vuole imporre l'ulteriore privatizzazione dei servizi pubblici. Vogliono proseguire sulla strada fallimentare delle riforme dell'ultimo trentennio. Dopo il crollo del Ponte Morandi, il disastro ambientale dell'Ilva, i morti della pandemia ci si sarebbe aspettati il rilancio del pubblico e invece lor signori continuano a saccheggiare il nostro paese. Domani parteciperemo al presidio unitario in difesa dell'acqua e dei beni comuni"

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente di Rifondazione Comunista

Segue comunicato della campagna:

28 Aprile 2022, ore 16.00
Roma - Piazza delle Cinque Lune

Presidio

La campagna “Fermare il DDL Concorrenza, difendere acqua, beni comuni, diritti e democrazia” lancia per giovedì 28 Aprile a partire dalle 16.00 a Piazza delle Cinque Lune un presidio-conferenza stampa per denunciare la pericolosità dei contenuti del disegno di legge sulla concorrenza e il mercato in materia di servizi pubblici, sanità, servizi sociali, trasporti, rifiuti, energia e per chiedere lo stralcio dell’art. 6 e lo stop a tutti i provvedimenti contenuti nel disegno di legge che impongono nuove privatizzazioni.
Abbiamo già sperimentato cosa significano le privatizzazioni dei beni comuni e dei servizi pubblici. Ne abbiamo una lampante dimostrazione nelle pesantissime bollette di gas, luce e acqua ricevute dalle famiglie questo inverno e inizio primavera.

Veniamo da un periodo di emergenza sanitaria, siamo immersi dentro una drammatica crisi eco-climatica e dentro un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle persone, ed ora anche dentro una nuova guerra all'interno dell'Europa.
A partire da questa consapevolezza ci teniamo a denunciare come ulteriori ingenti risorse siano state stanziate per il riarmo, sottraendole a istruzione, sanità, servizi, pensioni.
Decenni di politiche liberiste hanno già compromesso la garanzia di diritti essenziali come il diritto alla salute, ad un lavoro sicuro e non precario, all’istruzione, ad un ambiente salubre, all’accesso ai beni fondamentali per la vita, a partire dall’acqua.

Vogliamo porre uno stop a questo modello sociale basato sui profitti.

Tutto ciò in una città, Roma, in cui il diritto a manifestare è sospeso da mesi.
A partire da ottobre scorso, e fino al 31 dicembre 2022, il Ministro dell’Interno, il Prefetto e il Sindaco, riuniti nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, hanno disposto il divieto allo svolgimento di manifestazioni (anche statiche) in alcune piazze nei pressi del Parlamento e di Palazzo Chigi.
Riteniamo inaccettabile tale divieto che di fatto lede il diritto a manifestare garantito dalla Costituzione.
Questa disposizione risulta ancor più inammissibile perché prende a pretesto l’assalto neofascista alla CGIL del 9 ottobre e trasforma questo gravissimo fatto, avvenuto anche per una singolare superficialità nella gestione della piazza, in un alibi volto a impedire mobilitazioni nelle strette vicinanze dei luoghi in cui vengono assunte decisioni strategiche per il futuro di tutte e tutti.

A riguardo dichiariamo che metteremo in campo tutte le iniziative utili per far ritirare tali divieti indegni per un paese democratico.

Campagna
“Fermare il DDL Concorrenza, difendere acqua, beni comuni, diritti e democrazia”

Il sindaco di Roma Gualtieri annuncia che farà l'inceneritore con il pieno sostegno del segretario nazionale del PD Enrico Letta e il plauso delle due destre di Salvini e Calenda. Facciamo i nostri complimenti alla autodefinitasi sinistra civica ecologista, a Sinistra Italiana e ai Verdi che hanno sostenuto Gualtieri e che si preparano all'alleanza col PD alle prossime politiche.

Ovviamente l'inceneritore di Gualtieri non inquina anzi rende l'aria più pulita e profumata.
Ancora una volta ci vuole il PD per fare quello che la destra non è riuscita a fare e infatti incassa il consenso delle due destre di Calenda e Salvini.
Letta esalta la scelta di Gualtieri come se rappresentasse il massimo della modernità mentre di fatto rappresenta la rinuncia all'obiettivo del riuso e del riciclo. Si tratta di una smentita esplicita dello stesso Piano Regionale dei rifiuti della giunta Zingaretti che non prevede termovalorizzatori.
600.000 tonnellate di rifiuti finiranno nel termovalorizzatore, altro che economia circolare!
Ovviamente Gualtieri e Letta mostrano anche che il PD, come Azione e Lega, è espressione di un ceto politico obsoleto sul piano culturale. Infatti per indorare la pillola ci propongono la patetica esaltazione dell'inceneritore di Copenaghen con la pista da sci. Ci sarebbe da ridere ma invece è meglio piangere di fronte a questa operazione di greenwashing casereccio.
Evidentemente non si sono nemmeno accorti che lo stesso governo della Danimarca ha riconosciuto il fallimento di una politica di gestione dei rifiuti incentrata sull'incenerimento e ha assunto la strategia "riciclare di più-incenerire di meno".
Infatti la Danimarca è il paese in Europa che produce la maggior parte dei rifiuti per abitante: circa 800 chili di rifiuti domestici all'anno, che è ben al di sopra della media UE di 490 chili. Il ministro Dan Jorgensen ha lanciato una "transizione verde nel settore dei rifiuti" per superare i problemi legati all'incenerimento che abbisogna di rifiuti da bruciare e quindi disincentiva riciclaggio e riuso che sono gli obiettivi prioritari anche della Direttiva Europea 851 del 2018.
Gualtieri e Letta bocciati anche in ecologia.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Sosteniamo la giusta battaglia del Coordinamento Italia libera da OGM – CILO – composto da 26 associazioni contadine, ambientaliste e della società civile, che proprio oggi ha lanciato la campagna italiana #ItaliaLiberadaOGM per promuovere la petizione europea #IchooseGMOfree che mobiliterà cittadinə comunitarə con l’obiettivo di prevenire la deregolamentazione dei nuovi OGM.

Una petizione importante che vuole dare voce a cittadinə ed agricoltorə per ribadire che dobbiamo avere il diritto di decidere cosa mangiamo e coltiviamo nei nostri campi, rivolta ai decisori nazionali e ai membri del Parlamento europeo, per chiedere loro di prendere posizione contro la deregolamentazione nuovi OGM in Europa voluta delle lobbies dell’agribusiness a scapito del principio di precauzione e dei diritti di consumatorə e produttorə.
Il governo italiano è favorevole a questa follia, FERMIAMOLO, e fermiamo la narrazione di comodo che vuole i nuovi OGM la soluzione per la crisi alimentare ed economica che la follia bellicista sta alimentando

Chiediamo insieme al #CILO che i nuovi OGM siano sottoposti alle stesse regole di quelli “vecchi”, cioè tracciabilità ed etichettatura e che l’Italia si schieri contro la loro coltivazione, difendendo il Made in Italy e la scelta di restare un paese libero da OGM!
Firma la petizione seguendo le indicazioni presenti sulla pagina fb ufficiale del CILO Italia libera da OGM - vecchi e nuovi | Facebook.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

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