Il Partito della Rifondazione Comunista sostiene la lotta dei movimenti contro i pesticidi e aderisce alla Giornata Stop Pesticidi che si terrà domani.
Parteciperemo con molti compagni e circoli alle varie articolazioni della marcia Stop Pesticidi che si terranno a Follina (TV), Verona, Bolzano, San Vito al Tagliamento.
È urgente ricondurre rigorosamente l'ambito agroalimentare al rispetto dell'ambiente, della riproduzione e della salute umana e animale. Va bandito l'utilizzo della chimica di sintesi, di erbicidi e fitofarmaci; va eliminata la prassi delle monocolture intensive; ed è necessaria una riconversione decisa al biologico.
Le ricadute sociali e sanitarie di questo modello produttivo nelle varie forme - tossicità riproduttiva, neoplasie, patologie endocrine - e l'incidenza pesantissima di questo modello nella pandemia in atto, ci impongono un cambiamento radicale ed epocale, incompatibile con il capitalismo e con lo sfruttamento della persona e della natura.
Invitiamo a firmare l'iniziativa europea dei cittadini Salviamo api e agricoltori https://www.savebeesandfarmers.eu/ita

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

tutte le informazioni sulla marcia: https://www.marciastoppesticidi.it/

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Chiediamo ai sindacati confederali CGIL, CISL e UIL, quanto sia coerente la scelta di ENI come main sponsor del concertone del 1 maggio con il loro sostegno alla piattaforma per la giustizia climatica e per una transizione verde dell'economia.
La stessa Eni a cui nel PNRR del governo si spalanca la porta per l'idrogeno blu prodotto da gas e usando tecniche rischiose e costose come il Carbon Capture and Storage.
Le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori dovrebbero essere alla testa della lotta per un vero Green New Deal, coerente negli obiettivi ambientali e sociali.
Stop al ricatto ambiente-lavoro, le organizzazioni sindacali non ne siano complici.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista
Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

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PFAS rinvio a giudizio, per tutti i capi di imputazione, per i 15 manager della ex Miteni, questo ha stabilito ieri il tribunale di Vicenza sulla questione Pfas.
Il nostro Partito, protagonista attivo della battaglia fin dal primo momento, in tutte le sedi istituzionali, dal consiglio provinciale di Vicenza al Parlamento europeo, e nelle strade e nelle piazze, si unisce alla soddisfazione delle Mamme NoPfas e di tutti e tutte coloro che, in questi anni, si sono impegnati ed impegnate nella battaglia per la giustizia e contro i crimini ambientali della Miteni, in quella che è la più vasta contaminazione da Pfas del mondo.

Aspettiamo l'inizio del maxi processo il 1 Luglio 2021 sempre dalla parte dell'ambiente, del lavoro e dei diritti delle persone e dei territori e contro chi inquina, icenzia, liquida e scappa.

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente
Paolo Benvegnù, segretario regionale Veneto Rifondazione
Comunista-Sinistra Europea

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Mentre va avanti la sceneggiata sull'orario del "coprifuoco" la maggioranza di governo si prepara ad approvare un PNRR che non risponde ai bisogni sociali e ambientali del paese.

Un'elaborazione priva di trasparenza per un "piano" che nonostante le chiacchiere sulla finzione ecologica consegnerà una valanga di miliardi ai soliti noti interessi forti con persino la beffa di ben 17 miliardi destinati alla spesa per armamenti.

Emblematico che le risorse destinate alla sanità siano largamente insufficienti a colmare i danni causati dai tagli.

Rifondazione Comunista parteciperà al presidio che si terrà oggi davanti alla Camera dei Deputati a partire dalle 15 con le altre organizzazioni e associazioni aderenti a "La società della cura" per proporre un'alternativa a questo PNRR.

Rosa Rinaldi, responsabile sanità
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Come avevamo denunciato il ministro della transizione ecologica Cingolani non ha nulla a che fare con l'ambientalismo. Ci vuole una faccia davvero tosta per dichiarare in parlamento che non ci sono problemi a fare ricerche del titanio in una Zona di Protezione Speciale europea.
Il ministro dice che si può dare il via libera al permesso di ricerca di titanio nell'area del Beigua nonostante nell'area siano vietate le attività estrattive e l'apertura di nuove cave.
Non si capisce perchè si autorizzi dunque in zona protetta la ricerca di una società multinazionale volta a realizzare un'attività espressamente vietata.
Si va verso la realizzazione di una enorme miniera a cielo aperto un passo alla volta?
Molto più serio comunicare alla multinazionale che non sono autorizzabili ricerche perchè quelle aree sono comunque intoccabili e che il titanio rimarrà lì sotto.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

beigua

 

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