Le ragioni delle azioni dirette nonviolenta degli attivisti di Ultima Generazione - come il lancio di vernice al Senato stamattina - sono pienamente condivisibili.
Il governo Meloni - come quello Draghi - sta procedendo sulla strada delle fonti fossili invece di puntare sulle rinnovabili.
A dettare le politiche energetiche non sono obiettivi collettivi lungimiranti ma potenti interessi economici. Si torna indietro persino a norme approvate dal governo Berlusconi.
Il dato drammatico è che anche le opposizioni parlamentari di Azione e PD condividono queste politiche di rilancio del fossile.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

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"Domani noi di Unione Popolare con de Magistris parteciperemo in tutta Italia alle manifestazioni per lo sciopero globale per il clima. Ci saremo come ambientaliste/i di lunga data che condividono l'agenda climatica dei Fridays For Future i cui contenuti sono nel nostro programma e soprattutto corrispondono alle lotte che portiamo avanti da sempre.

Per fermare la catastrofe climatica e ecologica c'è bisogno di un approccio ecosocialista che metta in discussione un capitalismo predatorio e una politica al servizio delle grandi imprese e della finanza. La soluzione non arriverà dall'1% più ricco ma dalla costruzione di un movimento popolare per la giustizia ambientale e sociale.

La riconversione ecologica passa attraverso una radicale riorganizzazione dell'economia e della vita collettiva che redistribuisca il lavoro e ne crei di nuovo nella cura e nei settori non climalteranti. Bisogna costruire nelle piazze, nelle comunità e nelle istituzioni un'alternativa ai partiti del negazionismo come la destra ma anche ai finti ambientalisti del PD"

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente di Rifondazione Comunista, candidati di Unione Popolare con de Magistris

"Sono lieta di essere stata invitata per questa mattina dal comitato “La scienza al voto”, per il convegno “Scegliamo il futuro” – ha dichiarato Elena Mazzoni, candidata nelle liste di Unione Popolare alle imminenti elezioni – I promotori e le promotrici, consapevoli della gravità del cambiamento climatico, di cui in questi giorni abbiamo avuto nuove prove nelle nostre regioni, di quanto stia accadendo nell’intero pianeta, hanno chiamati tutti ad un confronto. Nelle loro riflessioni e nelle loro ricerche è chiarissimo come l’approvvigionamento energetico, lo smaltimento di rifiuti, le conseguenze dei disastri provocati da alluvioni e siccità, non ultime le migrazioni forzate che costringono già oggi decine di milioni di persone ad abbandonare le proprie case, sono questioni da affrontare con uno sguardo rivolto al bene comune e non devono essere fonte di profitto per alcuni. E sono curiosa di sentire cosa diranno i negazionisti del cambiamento climatico, i fautori del ritorno al fossile o coloro che si improvvisano fan delle centrali nucleari pulite che difficilmente si realizzeranno nei prossimi 20 anni, gli scopritori di un green washing che lascerà tutto immutato. Soluzioni sono possibili per fermare il tracollo del pianeta. Ci sarà proposta, come forze politiche, la creazione di un organismo di consulenza scientifica a cui dovranno dare ascolto governo e parlamento, su clima e ambiente. Se questo sarà un organismo indipendente e in grado di intervenire, la sede del Cnel è un segnale positivo, allora si potranno avanzare proposte. Ma quanti saranno fra gli interlocutori quelli disponibili a comprendere che la salvezza della terra dipende da un drastico e radicale cambiamento del modello di sviluppo?".

Elena Mazzoni, resp ambiente Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea e candidata nelle liste di Unione Popolare con de Magistris

P.S al convegno si potrà assistere presso la sede del Cnel oppure on line su youtube

Nell'esprimere il nostro cordoglio ai familiari delle vittime e alla popolazione colpita non possiamo tacere la nostra indignazione per la perdurante sottovalutazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Non chiamatelo maltempo, è crisi climatica.

Definire maltempo il ripetersi sempre più frequente di eventi metereologici estremi è fuorviante.

Il combinato disposto di negazionismo e negligenza continua a coglierci impreparati. Come accaduto sulla Costa Toscana anche nelle Marche non c'è stato un allerta rosso ma un assai più rassicurante giallo.

Torniamo a chiedere che si chiarisca il perché del mancato allarme.

Non si assumono misure radicali per la riduzione delle emissioni climalteranti, anzi si impone il rilancio di rigassificatori e carbone. Non si fa nulla per imporre lo stop al consumo, alla cementificazione e impermeabilizzazione del suolo.
Invece di dare priorità alla messa in sicurezza del territorio si continua a puntare su grandi opere per arricchire le solite lobby.

Non abbiamo ancora nemmeno un piano di adattamento ai cambiamenti climatici per evitare che questi eventi estremi colgano le popolazioni impreparate e contenere i danni e la perdita di vite umane.

Dopo i morti sulla costa della Toscana assistiamo a una tragedia nelle Marche che mostra quanto sia obsoleta l'agenda delle forze politiche, dalla destra di Giorgia Meloni che sostiene il negazionismo climatico al Pd che l'ambiente lo difende solo con le chiacchiere.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale, Elena Mazzoni, responsabile ambiente, Partito della Rifondazione Comunista -Sinistra Europea, Paolo Berdini, urbanista, candidati per Unione Popolare con de Magistris

Rifondazione Comunista aderisce alla campagna "Non Paghiamo". Invitiamo tutte e tutti i cittadini e le cittadine a visitare il sito https://www.nonpaghiamo.it/ e ad aderire, e consideriamo ottima la proposta di organizzare assemblee popolari in tutte le città per organizzare la protesta.
Un segnale vero, di rottura, non le ipocrite piazze lanciate dal PD, che la crisi energetica l'ha creata con la folle decisione di trascinare il Paese in guerra, contro il caro bollette.
Questo inverno, se le bollette non diminuiranno, decine di migliaia di persone non riusciranno neanche a riscaldarsi.
Milioni di persone saranno costrette a scegliere tra scaldarsi o mangiare.
Una famiglia su 3 sarà costretta alla povertà energetica.
Sono più di otto milioni le famiglie a rischio e già ora il 15% delle utenze ha smesso di pagare.
Noi proponiamo 4 soluzioni semplici e coraggiose:
-tassazione al 90% degli extra profitti
- blocco aumenti
-nazionalizzazione del servizio elettrico
-finanziamenti alle rinnovabili.

“NOI non paghiamo” le scelte scellerate, impopolari, guerrafondaie e
contro il diritto ad una qualità della vita degna, sancito dalla Costituzione Italiana, dalla Carta europea dei diritti fondamentali e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Pace subito!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, responsabile ambiente, PRC-S.E. candidati di Unione Popolare con de Magistris

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