120413managerdi Vittorio Malagutti e Giorgio Meletti

Scordatevi il posto fisso”, moraleggiava pochi giorni fa il presidente di Mediobanca, Renato Pagliaro. Nell’occasione si è dimenticato di spiegare all’attonita platea di liceali milanesi come mai nel 2011 la sobria banca fondata da Enrico Cuccia ha premiato l’amministratore delegato Alberto Nagel con 384 mila euro una tantum per i vent’anni di anzianità aziendale. Pagliaro e Nagel certo non sarebbero i testimonial più adatti per convincere i lavoratori italiani a non restare avvinti come l’edera al posto fisso, mentre sono ottimi per dimostrare che quanto a coerenza tra il dire e il fare i grandi manager italiani non sono migliori dei politici.

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armamentiPresidente di Pax Christi mons. Giovanni Giudici
Convinti che la pace è un bene primario e supremo da invocare e per cui adoperarsi instancabilmente (Beati gli operatori di pace);
ricordando i 50anni dell’Enciclica Pacem in terris, che definisce la guerra ‘alienum est a ratione’ (cioè una follia);
in prossimità della scadenza elettorale, Pax Christi Italia, chiede a tutti gli elettori che si apprestano a dare il loro voto per il rinnovo del Parlamento, di includere tra le priorità su cui effettueranno la loro scelta:

• Un chiaro impegno per la pace, la nonviolenza e il ‘ripudio della guerra’, come dichiara l’art. 11 della nostra Costituzione.

• La riduzione delle spese militari a partire dalla sospensione del progetto dei caccia F35, strumenti di morte che sottraggono ingenti risorse (quasi 15 miliardi di euro) ad altri bisogni vitali della gente. Le armi uccidono anche se non vengono usate!

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syrizaelezioni

Intervista a Jorgos Stathakis di Teodoro Andreadis Synghellakis
Jorgos Stathakis, cinquantanove anni, professore di economia politica all’università di Creta e deputato di Syriza, in questa intervista esclusiva, ci parla dei principali punti della politica economica del partito, della lotta a distanza ravvicinata con il centrodestra di Nuova Democrazia e delle possibili collaborazioni post elettorali.

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brancaccio1

di Emiliano Brancaccio
Syriza, il principale partito della sinistra, ha perso le elezioni politiche in Grecia. La prima, vera occasione per lanciare un preciso messaggio politico sulla insostenibilità dell’attuale Unione monetaria europea è dunque andata perduta. Di conseguenza, a meno di sorprese, l’agonia della moneta unica è destinata a prolungarsi, e con essa anche le sofferenze dei paesi periferici e dei gruppi sociali maggiormente colpiti dalla crisi economica.
Perché Syriza ha perso? La tesi prevalente è che il partito si sarebbe presentato all’elettorato con un programma troppo “radicale”.

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keith_hering

di Paolo Ferrero

La crisi sta producendo aumento di povertà, disuguaglianze, disoccupazione. Lo stato sociale andrebbe rafforzato per rispondere efficacemente ai bisogni vecchi e nuovi della cittadinanza. Andrebbe rafforzato per contribuire, attraverso un sistema ben organizzato di servizi e prestazioni, ad uno sviluppo sociale ed economico sostenibile. Ma prima il governo Berlusconi e oggi quello Monti lo stanno smantellando in ogni sua parte, dalle pensioni alla sanità fino alla rete articolata di servizi sociali sul territorio.

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age

di Nicola Tanno

Nella Spagna del 2012 gira una nuova barzelletta. Racconta di un uno straniero che domanda a un suo amico spagnolo come vanno le cose nel suo paese. "Non ci possiamo lamentare" risponde l'amico. "Ah, allora le cose vanno bene!" commenta lo straniero, ma lo spagnolo chiarisce "Non hai capito. È che non ci possiamo lamentare!"

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120705 statalidi Fabio Marcelli
Due cose sono chiare.
Primo, una pubblica amministrazione che funzioni costituisce il presupposto ineludibile di ogni Stato che si rispetti. Infatti è solo dalla pubblica amministrazione che il cittadino può ricevere quei servizi che il mercato si è rivelato incapace di erogare e mi riferisco a sanità, cultura, istruzione, ricerca, giustizia, sicurezza e molti altri. Al tempo stesso, solo una pubblica amministrazione che funzioni può esercitare, mediante attività normative ed amministrative, quella tutela dei beni pubblici che si rivela sempre più essenziale nell’attuale difficile frangente della vita nazionale ed internazionale.
Secondo, non può certo dirsi che la pubblica amministrazione, in Italia, funzioni bene, per una congerie di ragioni di ordine storico e politico e soprattutto per il fatto che la stessa è stata sempre ritenuta, dai ceti politici via via alternantisi al governo, solo una fonte del soddisfacimento dei propri interessi particolari.

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121003 blair clintondi Matteo Pucciarelli
Tutto il Pd col fiato sospeso, per giorni e giorni: «ma che davero?», Renzi si vedrà con Clinton? Roba forte, fortissima, che ci rimette coi piedi per terra e ci fa capire quanto siamo piccoli e provinciali. Il quartier generale del “più grande partito riformista d’Europa” in subbuglio, diplomazie al lavoro per contendersi un mezzo pomeriggio col presidente degli Stati Uniti. Anzi ex: non lo è più dal gennaio del 2001, cioè un’epoca fa.
Ecco, diciamo che in questi ultimi undici anni il mondo è un po’ cambiato e la “sinistra” dei Clinton (e dei Blair) è stata sconfitta dalla storia. Per un semplice motivo: perché non ha fatto la sinistra, e la crisi è figlia (anche) di questa colpevole mancanza. Le famose terze vie e affini si sono dimostrate niente altro che una pregevole e “glamour” svolta a destra – e per i miscredenti occorre consigliare il film documentario Inside Job.

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Art18emiliar

di Nando Mainardi

Anche dall'Emilia-Romagna buone notizie sull'articolo 18: sabato scorso era la giornata regionale di mobilitazione della Federazione della Sinistra contro la riforma del lavoro del governo Monti, e tante e tanti hanno sottoscritto la nostra petizione popolare per la difesa e l'estensione delle tutele previste dallo Statuto dei lavoratori contro i licenziamenti.

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