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da rassegna.it

Le riforme varate nei tre Paesi sud europei sono molto simili: licenziamenti più facili, destrutturazione dei contratti nazionali, aumento della precarietà e contrazione...

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terrafutura

di Riccardo Chiari
Firenze - Dopo nove anni Terra Futura continua a smuovere quasi 100mila persone, dato ormai consolidato per la tre giorni fiorentina di Banca Etica sulle "buone pratiche" ambientali, economiche e sociali. Sono donne e uomini attratti non soltanto dalle mille pratiche dimostrazioni di come si possa produrre diverso e "pulito", solo per fare un esempio nelle linee di casalinghi (spazzoloni, scope, secchi, vasi, fioriere, cestini) della Revet, fatti con le plastiche eterogenee dell'ancora insufficiente raccolta differenziata toscana.

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120705impoveritoda ilfattoquotidiano.it
I destinatari sono militari e civili malati di tumori e linfomi ma molto più spesso le loro famiglie. Perché le vicende e le battaglie sono così lunghe che in gran parte i risarcimenti arrivano dopo la morte. Passano anni da quel periodo trascorso in servizio all’estero nelle missioni di pace o dal periodo di leva nei poligoni italiani, in gran parte in Sardegna. Ora nell’elenco dei tagli previsti dal governo tecnico di Monti ci sarà anche il Fondo per le vittime da uranio impoverito. Una sforbiciata di circa la metà: da 21 milioni di euro a 11 per il 2012, di cui 9 già erogati per coprire circa 600 domande. Tutto ciò è contenuto nella bozza del decreto legge del governo Monti. Tra i buoni pasto degli statali e le ferie obbligate per risparmiare si tagliano i soldi per chi si è ammalato dopo aver prestato servizio per lo Stato, secondo la lista per la spending rewiew (revisione spesa pubblica) preparata dal supercommissario Enrico Bondi.

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1Camusso Nicolosi

di Nicola Nicolosi
Le politiche del governo Monti si ispirano ad una cultura neoliberista, una filosofia che individua il nemico in tutto ciò che è pubblico. Questa strategia di azione accomuna l’attuale presidente del Consiglio al suo predecessore, Silvio Berlusconi. Più in generale, lo accomuna a tutti i governi del centrodestra europeo. Al fallimento delle politiche di mercato il governo non sceglie di rispondere con interventi keynesiani in modo da far crescere la domanda, ma sceglie piuttosto l’attacco ‘alzo zero’ alla pubblica amministrazione, nel tentativo di smantellare progressivamente tutto ciò che è pubblico.

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120705monti bondidi Massimo Giannetti
Decreto (quasi) blindato: 26 miliardi di spesa in meno in 3 anni Per Susanna Camusso, è «un'altra manovra recessiva». Il decreto del governo, accusa la Cgil, «mette a rischio mille reparti ospedalieri»
Più che una «missione collettiva», come l'ha definita Mario Monti dopo sette ore di maratona, la cosiddetta «spending review» sembra l'effetto di una scazzottata tra i vari ministri e tra questi e lo stesso premier. Il dicastero che ne esce maggiormente a pezzi, nonostante i tentativi di resistenza del titolare Renato Balduzzi, è quello della salute, il più delicato, mentre quello della difesa, il meno apprezzato dall'opinione pubblica, si conferma il più potente di tutti: è infatti riemerso praticamente integro dalla mannaia che si è abbattuta sulla spesa statale.

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120705monti bondidi Paolo Ferrero
Dopo le pensioni, dopo l’articolo 18, ora il governo tecnico sceglie di attaccare la sanità e la scuola pubblica. Altro che spending review, qui Monti ha deciso di demolire lo stato sociale! La riduzione dei posti letto e il drastico taglio al Fondo sanitario nazionale significheranno la chiusura di reparti e ospedali, la privatizzazione dei servizi, il crollo della qualità e della quantità delle prestazioni offerte dal pubblico. E sul fronte dell’istruzione ancora una volta i tagli vanno a colpire università e ricerca pubblici mentre per le scuole private è previsto un aumento dei fondi di ben 200 milioni. Questo si chiama distruggere il welfare state.

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120427sanitadi Mauro Del Corno

Nel 2011 abbiamo pagato 332 milioni di euro in più in ticket sui medicinali. E il peggio deve ancora venire. E’ l’effetto più tangibile di un processo in atto da tempo e che con la crisi si sta velocizzando: la spesa farmaceutica si sposta progressivamente dalle casse dello Stato alle tasche dei cittadini. Uno smottamento che non risparmia neppure medicine destinate a curare patologie gravi o comunque di una certa importanza e che è stato documentato da diverse indagini diffuse in questi giorni, a cominciare dall’ultimo rapporto di Federfarma, l’associazione delle farmacie private.
Nel 2011 abbiamo speso in ticket sui farmaci 1,3 miliardi di euro, ossia il 33% in più del 2010. Molte Regioni hanno così dato ossigeno ai loro bilanci e incassato incrementi del gettito a doppia o tripla cifra (+122% in Puglia e aumenti di oltre il 50% in Basilicata, Campania, Umbria, Emilia Romagna, Marche e Friuli V.G).

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unica2.0

di Matteo Quarantiello*
La rivoluzione giornaliera non è stata soltanto uno slogan di campagna elettorale, ma un progetto concretizzatosi alle elezioni universitarie di Cagliari il 29 e 30 Maggio in cui la lista Unica 2.0, nata ormai 4 anni fa, conferma un trend positivo inarrestabile.
Ci sembrava pura fantasia nel lontano 2008, ai tempi dell'Onda, che un progetto indipendente e politicamente maturo, organizzato e spinto dalla voglia di cambiare il mondo, potesse scalfire un blocco di potere consolidato da anni quale era Comunione e Liberazione.

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121024televisoredi Claudia Moretti
E' ormai fatto notorio: la televisione italiana rappresenta la società in un modo irreale, macchiettistico quasi, rappresentando uomini e donne di un'Italia che non esiste, o non esiste più.
Uomini attempati vestiti in giacca e cravatta al fianco di giovani seminude, belle e mute. Non solo in programmi quali Veline, Ciao Darwin e Striscia la Notizia al centro di critiche da anni, ma anche in icone della modernità e dell'intellettualismo come Che tempo che fa (si pensi alla bella svedese Felipa Lageback che accanto, a Fazio, non ha altro ruolo se non quello di sorridere) o nella sagra nazional-popolare del festival di Sanremo. La donna rimane ai margini, subordinata, muta o tutt'al più sorridente, oggetto di sketch televisivi dove l'uomo è dipinto come un vecchio bavoso che seduce la giovane. Spesso inquadrata dal basso, deumanizzata.

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