
di Rosa Rinaldi*
L'avevamo capito da tempo, ma ora l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, l'ha detto chiaramente: ENEL non ha nessuna fretta di fare la riconversione a carbone di Porto Tolle! Del resto, dichiara lo stesso Conti "la domanda di energia non è così alta". Sai che scoperta! Sono anni ormai che l'Italia ha una potenza installata molto maggiore del picco di potenza richiesta. E, nel frattempo, è esplosa l'installazione di nuovi impianti da energie rinnovabili e, non ultimo, la crisi ha drasticamente ridotto la richiesta di energia.



Il governo Monti fa terra bruciata dell'agricoltura. Lo fa prendendo posizione in sede europea in favore degli Ogm. Lo fa brandendo le armi della riforma del mercato del lavoro, con l'annuncio dell'eliminazione della disoccupazione agricola. Un provvedimento questo che significherebbe lasciare senza reddito e senza contributi centinaia di migliaia di lavoratori. Una scelta che distruggerebbe il lavoro stagionale che rappresenta oltre il 90% dell'occupazione totale in agricoltura, settore che vive di stagionalità.
I lavoratori della cellula di fabbrica ILVA del Partito della Rifondazione Comunista leggono con estrema preoccupazione gli ultimissimi sviluppi del dibattito che vede ambiente e occupazione in contrapposizione sempre più netta. Noi che viviamo la problematica in maniera doppia (meglio dire completa), tanto come lavoratori quanto come cittadini, non possiamo non notare e denunciare il pericoloso cambiamento di fase che rischia di portare a conseguenze nefaste per la tenuta sociale del nostro territorio.
Facciamo parte dei 27 milioni di cittadine e cittadini che si sono espressi contro la privatizzazione dell'acqua e per la difesa dei beni comuni. Viviamo con forte preoccupazione i ripetuti tentativi di cancellazione del risultato referendario, che colpiscono al cuore la partecipazione democratica e la credibilità delle istituzioni.



