povertadi rassegna.it
Nel 2012 la disoccupazione in Europa ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi vent'anni. E per molti paesi, Italia compresa, si fa più concreto il rischio di esclusione sociale a lungo termine. È quanto emerge dalla Rassegna annuale sull'occupazione e gli sviluppi sociali in Europa pubblicata oggi (8 gennaio) a Bruxelles dalla Commissione Europea. Il quadro è allarmante. I redditi delle famiglie sono diminuiti e cresce il rischio di povertà, soprattutto negli Stati dell'Europa meridionale e orientale. Insomma, si sta creando un nuovo divario tra i paesi che hanno saputo resistere alla crisi e quelli intrappolati in una spirale caratterizzata da calo della produzione, aumento della disoccupazione e erosione del reddito, con i primi che tendono ad avere mercati del lavoro che funzionano meglio e sistemi di welfare più solidi.

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di Giulietto Chiesa
Tutti imbambolati gl’italiani hanno fatto confusione tra la vittoria dell’Italia sulla Germania e la “vittoria” di Mario Monti sulla Merkel.
Hanno esultato le borse.
Voglio ben vedere! Erano le uniche che potevano esultare, visto che sono state le banche a prendersi il bottino.
E tutti ad applaudire come zombi. Non ci siamo accorti che tutta l’operazione serviva solo a ”rassicurare i mercati”. Cioè a sistemare i conti dei ladri. Non i nostri.

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121121germaniadi Vladimiro Giacchè
In questi ultimi anni, il rapporto tra i mercati finanziari e le autorità politiche in Europa è stato piuttosto schizofrenico. I mercati sono venerati e seguiti quando si tratta di far passare misure antipopolari «per riconquistare la fiducia dei mercati», ma vengono ignorati quando dicono verità sgradevoli. Si spiega anche così la poca attenzione che è stata prestata ai report pubblicati nelle ultime settimane da diverse banche d’affari sulla situazione del sistema finanziario europeo. Una situazione che si può riassumere con la formula coniata qualche mese fa dagli analisti di Morgan Stanley: è in atto la balcanizzazione finanziaria dell’Europa.

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di Roberto Musacchio

Naturalmente è presto per dirlo, ma quella sinistra radicale, a sinistra del Partito socialista europeo insomma, che molti davano per morta, torna a dare segnali di vita. Se un indizio non basta, più indizi cominciano a essere una prova, dice il detto popolare.

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di Paolo Ferrero

In questi giorni stiamo vivendo sulla nostra pelle una campagna di disinformazione di massa di dimensioni mai viste. Nei giorni scorsi è stata approvata - con il beneplacito delle opposizioni parlamentari e la benedizione del Presidente della Repubblica - una stangata pazzesca sul popolo italiano. Questa stangata è stata giustificata con la necessità di bloccare la speculazione finanziaria e rilanciare la crescita. Nulla di più falso. La manovra è iniqua socialmente: non tocca i ricchi, non tocca la casta e mette i ticket. Si tratta cioè di una manovra che depreda i due terzi più poveri del paese e nulla toglie ai più ricchi. La manovra è recessiva perché i tagli della spesa sociale sommati all'aumento della tassazione diretta e indiretta produrranno una decisa riduzione del potere d'acquisto dei cittadini. Spendendo di meno i cittadini si venderanno meno merci e quindi l'economia scenderà. La manovra aggrava la crisi. La manovra non serve a nulla contro la speculazione per il semplice motivo che non attacca la speculazione.

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121017eutelia“Sono passati più di tre anni dal passaggio fraudolento di ramo d’azienda da Eutelia ad Agile e la conseguente ‘sparizione’ di 54 milioni di euro di tfr, di circa 100 milioni di euro di portafoglio ordini e la distruzione di oltre 1500 posti di lavoro. Dopo mesi di occupazione delle sedi aziendali, lotta che ha permesso il successivo sequestro dei beni aziendali di Agile, dopo più di 2 anni e mezzo di cassa integrazione, dopo 29 mesi di amministrazione straordinaria, a 9 mesi dalla firma dell’accordo fra ministero dello Sviluppo Economico, ministero del Lavoro, Regioni niente è mutato circa la sorte degli oltre 1000 lavoratori in Cigs”. Lo afferma in un comunicato Roberta Turi, segretaria generale Fiom Cgil di Roma sud.

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Da Liberaroma.it

Giulio Girardi è morto, dopo una lunga e sofferenza seguita all'ictus da cui fu colpito alcuni anni or sono. Giulio si è spento nella casa di Bruno Bellerate che con la sua famiglia lo ha ospitato e accudito fraternamente per tutti questi anni e fino all'ultimo...

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120310pozzolidi Giacomo Russo Spena

Il partito non è Bersani, siamo noi presenti sui territori”. Con coraggio e disinvoltura il militante di “base” sventola la bandiera del suo Pd a Santa Maria Maggiore, durante il corteo della Fiom. Non sfila per la manifestazione, è fermo all’angolo della piazza e vede migliaia di persone (50mila si dirà dal palco finale di San Giovanni) e centinaia di bandiere rosse passare. Con lui altri 3 “compagni democratici”. “Essere oggi qui è importante, mi dissocio dalla scelta dei miei dirigenti” dichiara ai giornalisti incuriositi per quella unica bandiera Pd in tutto il corteo. Raccoglie qualche applauso, pochi per la verità, e insulti: “Via, vai via. Provocatore!”, gli urla un uomo. Alcuni ragazzi gli intonano la canzonzica “Il Pd non è qui, lecca il culo all’Udc…”. Lui alla fine desiste e lascia la piazza. La scelta del Pd, presente soltanto con una piccola delegazione di dissidenti, è criticata aspramente dai manifestanti. Come dare loro torto.

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sinistradi Anna Fabiano
Noberto Bobbio una volta semplificò la differenza esistente tra destra e sinistra dicendo, più o meno, vado a memoria, che la destra ritiene l’umanità composta da diversi, gerarchicamente parlando, mentre la sinistra ritiene gli uomini uguali, nei diritti e nel loro valore intrinseco. Su questo vorrei che chi ha avuto nella vita la fortuna di studiare e/o esercitare professioni culturalmente rilevanti, e si professa di sinistra, riflettesse. Su questo vorrei che riflettessero tutti quelli che oggi partecipano al tentativo di una ricomposizione della sinistra in Italia. Perché c’è una contraddizione stridente tra il professarsi di sinistra ed il ritenere che altri, solo perché vengono da altri percorsi, magari anche istituzionali o di militanza di Partito, non lo siano con pari dignità e diritto.

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