monti berlusconidi Franco Frediani
Nessuno ci convincerà mai, i fatti parlano da soli! Scatta la seconda trappola, e cambia il luogo della disputa. L'Italia era diventata stretta per Mario Monti, ed è così partita la seconda fase del piano di recupero e di rilancio di colui il quale viene considerato una pedina fondamentale nello scenario economico-finanziario del liberismo europeo. Non ci eravamo mai illusi che lo scaltro "falso tecnico"- in realtà più politico dei politici più consumati - facesse il "gran rifiuto" in nome dell'orgoglio e della dignità. La posta in palio è ben più alta e lo stiamo vedendo.

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fiom2

di Francesco Piccioni
Il collegamento con gli operai di Termini Imerese ancora in occupazione all'Agenzia delle entrate locale fotografa la situazione dell'industria e del futuro del paese: un'impresa che fugge, un sostituto che non arriva, ammortizzatori sociali spiazzati dalle riforma delle pensioni, «esodati» senza prospettiva e scadenze fiscali che arrivano puntuali a svuotare redditi che non ci sono più. Il rifiuto di questo destino è il problema che pone a tutti la Fiom.

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121003diazdi Franco Frediani
La V sezione penale della Cassazione ha ufficializzato ieri (mart.2 ottobre, ndr.) le ragioni attraverso le quali convalida le condanne per falso aggravato nei confronti dei vertici della Polizia, riguardo ai fatti avvenuti la sera del 21 luglio del 2001 in occasione del G8 di Genova. Quello che accadde alla Diaz, con l'irruzione, la violenza (di ogni tipo e grado), è stata ripercorsa, analizzata e siglata, una volta per tutte, come "massacro ingiustificabile". Qualora ve ne fosse stato bisogno, è stata provata l'intenzionalità dei pestaggi, degli atti premeditati al punto da etichettarli come eventi avvenuti a seguito di una "carta bianca" rilasciata dai vertici delle Forze dell'ordine ai propri agenti.
Le 186 pagine prodotte dalla Cassazione, descrivono ciò che accadde la notte del 21 luglio del 2001 alla scuola Diaz, come un "puro esercizio di violenza" portato avanti dagli operatori di Polizia.
I relatori, Piero Savani e Stefano Palla, hanno più volte ripresa l'ormai tristemente nota espressione di "macelleria messicana", coniata a suo tempo dall'allora capo del settimo nucleo di polizia che fece irruzione nella stessa scuola genovese, Michelangelo Fournier.

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operai

intervista a Gianni Rinaldini di Francesco Piccioni

Se c'è un luogo in cui tutta la storia di questo «confronto» tra governo e parti sociali sta provocando disagio - diciamo così - è certamente il grande corpo della Cgil.

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Redazionale

Col governo si tratta, ma c’è un limite che non si può superare: l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, per la Cgil, non si tocca. «Non è negoziabile», scrive il documento approvato l’11 gennaio dal direttivo del sindacato con l’86,5% dei voti (ha preso invece il 13,5% dei voti il testo presentato dalla minoranza interna “La Cgil che vogliamo”). «Siamo seriamente interessati a fare un accordo col governo, ma sarà il merito a decidere», ha dichiarato Susanna Camusso. E il merito, secondo il documento approvato dal parlamentino di Corso d’Italia, è molto preciso.

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1spending-review

di Paolo Ferrero
Il governo la chiama spending review ma in realtà è un’altra stangata che andrà a colpire i pubblici dipendenti, sia riducendo il salario che licenziandone oltre 10.000. Un’altra misura di ingiustizia sociale che aggraverà la crisi. Questo governo continua a prendere le stesse misure che hanno distrutto l’economia greca e hanno portato il popolo alla povertà. Questo governo usa parole inglesi, incomprensibili ai più, per coprire le sue malefatte, evidentemente hanno adottato la neolingua di Orwell.

governo-monti1

da rassegna.it
La classe dirigente italiana è la più vecchia d’Eruopa. Con un’età media di di 59 anni, ma con picchi che possono salire ancora. Il record spetta ai manager delle banche, a pari merito con i vescovi che hanno mediamente 67 anni. Seguono i rappresentanti del governo con 64 anni di media, seguiti a loro volta dai professori universitari con 63 anni.

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ingroiada Pubblico
La sentenza della Corte Costituzionale che ha accolto il ricorso del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, «rappresenta un brusco arretramento rispetto al principio di uguaglianza e all’equilibrio fra i poteri dello Stato».
L’ex procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, dal Guatemala, in due interviste a ‘Repubblica’ e al ‘Corriere della Sera’, si dice «profondamente amareggiato» e accusa: «Le ragioni della politica hanno prevalso su quelle del diritto».
E ancora: «Per ragioni politiche prima ancora che giuridiche non c’era altra via d’uscita che dare ragione al presidente della Repubblica».

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1costituzione

di Gianni Ferrara
La proposta di Marcello Pera, eleggere nel 2013 anche un'assemblea costituente, è un cavallo di Troia per abolire la natura solidale e sociale del nostro patto repubblicano
Con plateale vilipendio della volontà popolare espressa il 25-26 giugno di sei anni fa a conferma solenne della Costituzione repubblicana, il senatore Pera annunzia (Il Corriere della Sera del 4 luglio) di avere presentato «in modo del tutto autonomo» un disegno di legge «di revisione costituzionale» diretta a provocare che nella «primavera del prossimo anno si elegga assieme a Camera e Senato un'Assemblea costituente» composta di 75 membri, che, entro dodici mesi, dovrebbe «redigere il testo della nuova Costituzione» da sottoporre nei tre mesi successivi a referendum.

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