121012modenadi Loris Campetti
Si riunisce oggi a Modena una delle componenti più attive della zoppicante democrazia italiana: 5mila delegati metalmeccanici, una rete fatta di nodi diffusi in tutto il territorio nazionale e tra loro intrecciati che rappresentano un pezzo di classe non sedata da promesse false e prebende e non «incorporata» nel pensiero unico.
Questo pezzetto costituente di una nuova, possibile democrazia italiana si riconosce e si organizza nella Fiom, un sindacato autonomo dai partiti, dai giochi politici, nonché Autonomo dalla controparte imprenditoriale pubblica e privata, autonomo dai governi, siano essi di centrodestra, di centrosinistra o ipocritamente definiti tecnici. Eppure la Fiom è un soggetto «politico» secondo la migliore tradizione sindacale italiana: essere fuori dai partiti, rifiutare di farsi partito non vuol dire indifferenza rispetto agli indirizzi politici ma il contrario.

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art11

di Manlio Dinucci

Una «riforma strutturale profonda»: così il ministro Di Paola definisce la revisione dello strumento militare, presentata dal governo Monti su sua proposta. Che sia profonda non c'è dubbio. Da oltre vent'anni talpe bipartisan stanno scavando sotto l'art. 11 della Costituzione, che «ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali».

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landinidi Cosimo Rossi
“I diritti di chi lavora si garantiscono applicando la Costituzione con una legge sulla rappresentanza che consenta a ciascuno di scegliersi la propria organizzazione e non cancellando i sindacati”. Chiamato in causa direttamente, il segretario generale delle tute blu Cgil, Maurizio Landini, respinge così il distinguo di Beppe Grillo.

Per chiarire che Cgil-Cisl-Uil sono “vecchi” e “da eliminare” Grillo afferma che invece il Movimento 5 stelle “condivide tante battaglie” della Fiom e sostiene che la tutela del lavoro non debba passare più attraverso il sindacato bensì attraverso la partecipazione diretta nelle aziende.

Faccio notare che questo sindacato si chiama Fiom-Cgil e, dopo la propria nascita 111 anni fa, ha ritenuto fosse utile dar vita insieme ad altri sindacati di categoria alla confederazione che si chiama Cgil. E vorrei ricordare che attraverso le loro organizzazioni i lavoratori sono stati un baluardo della democrazia in questo paese.

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landinidi David Marceddu
L’aria che si respira come in tutte le occupazioni che si rispettino è quella da vigilia della presa del palazzo d’Inverno. Trepidazione, attesa, attenzione per il leader degli operai che parla. Nella storica sala Nobile del liceo classico Minghetti, uno dei più importanti di Bologna, centinaia di ragazzi stanno a sentire le parole di Maurizio Landini. Il segretario della Fiom, prima di prendere un treno per tornare a Roma dopo una visita in città, proprio non vuole mancare a un incontro chiesto dai ragazzi e che, stando alle parole di Bruno Papignani dell Fiom locale, non era proprio ben visto della dirigenza del blasonato liceo bolognese.

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maurizio-landini1

«È stato svuotato il senso e il contenuto dell'articolo 18. Con la proposta del governo, che spacchetta i motivi del licenziamento, il risultato è che in molti casi non c'è più il reintegro ma un risarcimento economico». Il segretario della Fiom Maurizio Landini, intervistato dal Corriere della Sera, conferma tutto il suo giudizio negativo sulla riforma del lavoro e chiede chiaramente alla Cgil di non fare marcia indietro e di attuare gli scioperi previsti.

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landini01gdi Marco Petricca
Nelle piazze migliaia di bandiere Fiom: «Basta accordi separati, non vogliamo il modello Fiat»
Maurizio Landini parla dal centro di Padova, in piazza dei Signori, gremita da una folla di 15 mila lavoratori. Ribadisce con forza quanto aveva detto a Milano. «Voto nelle fabbriche», scandisce il segretario generale della Fiom Cgil. E si rivolge al protagonista delle primarie del Pd, in corsa adesso per la premiership: «Parlo in particolare a Pierluigi Bersani, che è stato eletto con un metodo democratico e con un risultato assolutamente importante e che riavvicina le persone alla politica: c'è bisogno di fare una legge sulla rappresentanza sindacale, per impedire che si estenda il modello Fiat e che si estendano questi accordi separati».

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landinimaurizioMario Monti e Sergio Marchionne sono uguali, “hanno in mente lo stesso modello di Stato e di società”. Lo ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Fiom Cgil, che in un'intervista a Repubblica commenta la scelta del premier uscente di ricandidarsi, smentendo se stesso e dimostrado, dice Landini, di “non essere mai stato un tecnico, un neutro, un salvatore della Patria”, ma uno che porta avanti una precisa linea politica, “come è stata politica la decisione di andare a Melfi poche ore prima dell'annuncio ufficiale”.
Il modello di Monti e Marchionne, spiega Landini, prevede “la negazione della democrazia e della contrattazione. La volontà di non metter mano alle vere cause che hanno originato la crisi”. Se vince Monti secondo Landini “il modello Melfi diventa modello Paese”.

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rassegna.it

120217landiniLe scelte della Fiat mettono in discussione il contratto e la dignità delle persone. Allo stesso modo governo e Confindustria vogliono “manomettere” l’articolo 18. “Questo attacco ai diritti del lavoro è inaccettabile. Il modo per uscire dalla crisi è estendere diritti per chi non ce l’ha, ridurre la precarietà, avviare un piano straordinario di investimenti per lavoro e occupazione”. Per questo la Fiom scende in piazza venerdì 9 marzo a Roma, in occasione dello sciopero generale di 8 ore proclamato dei metalmeccanici. Il segretario generale, Maurizio Landini, lo spiega ai microfoni di RadioArticolo1 (audio). Nelle relazioni industriali “bisogna definire regole democratiche - chiede -, che permettano alle parti di fare accordi e ai lavoratori di decidere su ciò che li riguarda direttamente”.

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120426_25aprileLiberazione fa più che mai rima con lavoro quest'anno, anche se alla festa a esso dedicata mancano ancora sei giorni. Se dovesse passare la legge di riforma sul mercato del lavoro, la Fiom è pronta a mettere in campo «tutte le iniziative necessarie, compreso il referendum abrogativo». Ad affermarlo è stato il segretario della Fiom, Maurizio Landini, che ha partecipato alla celebrazione della Festa della Liberazionea Monte Sole di Marzabotto. Come spesso avviene, più radicale sulla questione la posizione del sindacato dei metalmeccanici rispetto a quella della Cgil. «Se la riforma passa per come viene discussa in Parlamento - ha aggiunto - per cui a un lavoratore licenziato si danno un po' di soldi ma si fa star fuori dalla fabbrica, è un cambiamento inaccettabile. Sono provvedimenti contrari ai principi della Costituzione e, se necessario, siamo pronti anche allo sciopero generale di tutto il Paese».

Mercoledì, 25 Aprile 2012

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