PREMESSA IMPORTANTE per le SEGRETARIE e i SEGRETARI DI FEDERAZIONE

Vi chiediamo di inoltrare - in tempi rapidissimi - la nota in oggetto alle segretarie e ai segretari di circolo delle vostre Federazioni, in quanto abbiamo riscontrato notevoli e numerosi difetti di comunicazione a livello territoriale.

Ciò determina una mancanza di conoscenza da parte dei territori delle comunicazioni nazionali e quindi una conseguente difficoltà dell’azione quotidiana politico-organizzativa delle strutture territoriali del partito.

Grazie

Dipartimento Lavoro e Dipartimento Organizzazione del Prc-Se

Care compagne, cari compagni,

vi comunichiamo che, dai dati ricevuti dalle federazioni, a oggi 28 luglio, risultano raccolte 19750 firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo.
Non siamo al momento in grado di precisare quante firme raccolte da Pap autonomamente vadano aggiunte a questa cifra nella quale sono comprese sia quelle raccolte da noi sia quelle frutto dei banchetti unitari.
Ringraziamo tutte/i quante/i si sono impegnate/i per raggiungere questo importante risultato auspicando che, entro la fine di agosto , quando saremo alla meta dei tempi previsti dalla legge (6 mesi), si raggiunga la metà dell’obiettivo minimo fissato in 60 mila firme.
Un risultato alla nostra portata considerando anche che diverse federazioni hanno comunicato di avere fuori ancora molti moduli, di altre non abbiamo ricevuto i dati e che altre ancora finora hanno sofferto le difficoltà derivanti dalle temperature altissime.

Condividiamo il suggerimento avanzato da diverse/i compagne/i che le feste possano e debbano essere delle occasioni importanti per connettere momenti di dibattito sul salario minimo e raccolta delle firme.
Per questi motivi attendiamo la fine del mese di agosto per avere il computo più preciso delle firme raccolte in questi primi tre mesi.

Chiediamo pertanto alle federazioni di far pervenire ognuna il proprio dato ai Regionali che provvederanno a inviarli, distinti per federazione, entro e non oltre il 27 agosto a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; ciò ci permetterà di fare il punto più preciso sulla campagna e di informare nel merito tutto il partito.

ATTENZIONE, è cosa della massima importanza che i moduli con le firme già raccolte e relativi certificati siano raccolti dai regionali e inviati al nazionale al seguente indirizzo:

PRC-SE, via degli Scialoja 3, 00196, Roma. Chiediamo di informare tempestivamente i circoli perché, chi non l’avesse ancora fatto, chieda i certificati elettorali ai Comuni.

Buon lavoro a tutte e tutti

Fraterni saluti

Antonello Patta, segreteria nazionale, responsabile Lavoro Prc-Se
Ezio Locatelli, segreteria nazionale, responsabile Organizzazione Prc-Se

Care compagne, cari compagni,

inviamo, rispondendo alle richieste avanzate da molte/i, una vademecum sul salario minimo con il quale proviamo a fornire elementi di conoscenza utili sia per rispondere ai quesiti posti dalle/i cittadine/i che si avvicinano ai nostri banchetti, sia per gestire le interlocuzioni e il dibattito pubblico con i soggetti sindacali, politici e di movimento che incontriamo nella costruzione dello schieramento più ampio possibile sulla nostra proposta di legge di iniziativa popolare.

Raccomandiamo la massima diffusione affinchè tutte/i le/i iscritte/i siano attrezzate/i in questa importante lotta politica.

Buon lavoro a tutte e tutti

Fraterni saluti

Antonello Patta, segreteria nazionale, responsabile Lavoro Prc-Se

Le motivazioni della sentenza che ha condannato l’azienda Civis Spa, nella causa promossa da Adl Cobas, per i salari poco sopra i 4 euro all’ora rappresentano un fatto di grandissima rilevanza per la tutela del lavoro. Vediamone alcuni aspetti.
In primo luogo rinsaldano con forza la tendenza della giurisprudenza ad assumere con coraggio la costituzione, in particolare l’articolo 36, come riferimento imprescindibile per giudicare l’adeguatezza dei salari e se ne stabilisce la preminenza anche rispetto ai contratti nazionali.
Così quello a una retribuzione proporzionata e sufficiente diventa un diritto inalienabile della persona che lavora.
Si confuta la pratica consolidata di assumere i contratti collettivi quale metro di per sé sufficiente a giustificare l’adeguatezza delle retribuzioni, mostrando anche con dovizia di dati come nel tempo i contratti non siano stati in grado di tutelarle rispetto all’inflazione e a politiche economiche fondate sulla compressione dei salari
Viene assunto a riferimento la soglia di povertà relativa come minimo per garantire una vita dignitosa e si stabilisce che “ove la retribuzione prevista nel contratto di lavoro, individuale o collettivo, risulti inferiore a questa soglia minima, la clausola contrattuale è nulla”
Un dato di grandissimo rilievo è l’assunzione della paga base come criterio per definire la remunerazione sufficiente a garantire una vita dignitosa e l’auspicio che venga introdotto un salario minimo che la garantisca.
Le argomentazioni del giudice confermano la correttezza e la necessità della nostra proposta di legge per il salario minimo perfino nella cifra indicata di 10 euro e ancor più nella scelta di ancorarla pienamente e in modo automatico all’inflazione.
Tutto ciò contribuirà a dare maggiore forza alla nostra campagna di raccolta firme che si sta sviluppando con banchetti e iniziative in tutte le città d’Italia e che ieri è stata rafforzata in modo importante con la costituzione di un comitato di sostegno promosso da personalità del mondo accademico, della cultura e dello spettacolo e da forze sindacali e politiche riportate nell’appello allegato.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Paolo Benvegnù, segretario regionale del Veneto
Partito della Rifondazione Comunista /Sinistra Europea

Oggi, martedì 18 luglio saremo davanti ai cancelli della Italforme di Este, insieme alle lavoratrici ed ai lavoratori che lunedì scorso, senza avere ricevuto alcun preavviso, senza essere stati interpellati né coinvolti prima, hanno trovato chiusi i cancelli ed hanno saputo che i loro posti di lavoro non esistevano più.

Oltre 40 dipendenti nemmeno informate/i della situazione in cui versava l’azienda (milioni di debiti, innanzitutto nei loro confronti). Nessun confronto, nessun preavviso, niente trattative su percorsi di riqualificazione o prepensionamento. E niente ammortizzatori sociali prima di 4 mesi da ora.

Merci che si buttano via quando non servono più.

Non è un caso isolato, nella ricca provincia di Padova della ricca regione Veneto.

È stato così per le lavoratrici e i lavoratori della Valvitalia di Due Carrare, trasferiti d’autorità in altro sito, prendere o lasciare, senza alcuna considerazione per famiglie (un centinaio), scuole dei figli, mutui in corso?

Stesso trattamento per le lavoratrici e lavoratori della Exo di Albignasego (fabbricavano le scarpe Crocs, nessun problema di mercato) chiusa per trasferimento all’estero, in nome di un profitto che non basta mai, altre famiglie (più di 50) alle corde.

Merci.

Se poi ti ribelli come il lavoratore “in affitto” che ha osato scioperare e, addirittura, intervenire alla manifestazione per raccontare la condizione sua e di quelli come lui niente rinnovo del contratto!

Merce.

Sono solo alcuni casi, ma mostrano bene come funziona il modello nordest, fonte di grandi profitti: tanto sfruttamento, precarietà estesissima, ampia diffusione del lavoro nero e grigio.

Difendere la dignità ed i diritti di queste lavoratrici e lavoratori significa difendere tutte e tutti. Noi ci saremo come sempre.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Paolo Benvegnù, segretario regionale del Veneto
Giuseppe Palomba, segretario della federazione di Padova
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Come Rifondazione Comunista parteciperemo attivamente all’organizzazione delle tre giornate di mobilitazione per il salario minimo promosse da Unione Popolare per il 13,14, 15 luglio in tante città e località turistiche del Paese.
Con questa iniziativa, che si colloca all’interno della campagna di raccolta firme a sostegno della nostra proposta di legge di iniziativa popolare per un salario minimo di 10 euro agganciato automaticamente all’inflazione, vogliamo attirare l’attenzione su un settore - il turismo - in cui il fenomeno dei bassi salari si unisce a una abnorme diffusione della precarietà, del lavoro nero e grigio.
Per questo oltre che in centinaia di banchetti per la raccolta firme organizzati in tutta Italia saremo presenti con presidi e flash mob in città con grande presenza di turisti e di lavoratori e lavoratrici del settore come Roma, Venezia, Desenzano del Garda, Rimini, Napoli, Torino, Bari, Catania, Firenze e in luoghi come la Versilia dove saremo davanti al Twiga, concessione di una ministra che mentre insultava i percettori di reddito di cittadinanza prendeva i fondi dello stato e non pagava i dipendenti facendoli figurare in cassa covid mentre lavoravano.
E’ questa la realtà che si cela dietro le periodiche lamentele di proprietari di alberghi, bar, ristoranti, stabilimenti balneari sui lavoratori che non si trovano, le invettive contro i giovani fannulloni che pretendono troppe ferie e contro il reddito di cittadinanza.
Lo svelano i controlli dell’ispettorato del lavoro dai quali risultano altissimi tassi di irregolarità, 3 aziende su quattro, con vessazioni nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori su orari, turni, ferie e paghe da fame spesso in nero, contributi non versati.
Va meglio ma non troppo per chi è assunto regolarmente perché perfino i contratti firmati dai sindacati nazionali prevedono diversi livelli di inquadramento con salari tra i 6 e gli 8 euro lordi, cifre molto lontane dal garantire la vita dignitosa prevista dalla Costituzione.
La nostra proposta di salario minimo metterebbe fine alla piaga del lavoro povero che colpisce moltissime/i lavoratrici/tori specialmente giovani che questo settore lo fanno prosperare senza goderne i benefici e farebbe emergere col nero tanta evasione fiscale e contributiva a vantaggio di tutto il paese.

10 euro è il minimo!

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Care compagne, cari compagni,

Come preannunciato vi inviamo, in allegato, il testo del volantino (definitivo), da utilizzare nelle iniziative del fine settimana nei luoghi e nel settore del turismo all’interno della campagna del salario minimo.
Vi invitiamo a caratterizzare la giornata come iniziativa di Unione Popolare condividendola con i soggetti promotori di UP nei territori in cui sono presenti.

Buon lavoro a tutte e tutti

Fraterni saluti

Antonello Patta, segreteria nazionale, responsabile Lavoro Prc-Se

230712salariominimo blog

Oggi i metalmeccanici tornano in sciopero per quattro ore proseguendo la mobilitazione nazionale indetta da Fiom, Fim e Uilm per il rilancio dell’industria che vede la sua base produttiva sempre più ridotta a causa della mancanza di politiche industriali che ha caratterizzato tutti i governi degli ultimi 40 anni; lottano per l’occupazione pesantemente ridotta da crisi industriali che mettono a dura prova l’esistenza di interi settori, da quello dell’auto a quello della siderurgia.

Giustamente chiedono un intervento pubblico finora mancato nei settori strategici, la reindustrializzazione delle aree di crisi e il sostegno all’occupazione anche attraverso la riduzione dell’orario di lavoro. In modo particolare sosteniamo la lotta dei metalmeccanici per il salario sempre più impoverito da un'inflazione galoppante causata ormai interamente dai super profitti delle aziende con la nostra proposta di salario minimo legale di dieci euro l'ora agganciato automaticamente all'inflazione e pagato integralmente dai padroni.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/sinistra Europea

Care compagne, cari compagni,

è passato un mese dall’avvio della campagna per il salario minimo e possiamo dire che l’iniziativa sta registrando un buon successo con una notevole disponibilità delle persone a firmare, a testimonianza dell’interesse suscitato dalla nostra proposta presso le fasce sociali che ci interessano maggiormente.
Auspicando che ciò sia di incentivo a tutte le Federazioni e tutti i circoli ad accrescere l’impegno nell’organizzazione di banchetti, cogliamo l’occasione per fornire indicazioni utili per il prosieguo della campagna.

È stato completato l’invio dei moduli per la raccolta firme agli 8 mila Comuni italiani tramite posta certificata (Pec). Tranne un 5% per cento circa di mail non sono andate a buon fine, tutte le altre Aruba le dà come consegnate. Vi chiediamo di verificare presso i Comuni che abbiano attivato la raccolta firme, insistendo sull’avvenuta consegna e sugli obblighi di legge al riguardo.

Abbiamo deciso di organizzare come Up una tre giorni di iniziative nelle date del 13, 14 e 15 luglio con banchetti che abbiano a tema i bassi salari nel settore del turismo; nei luoghi di mare magari si potrebbe farli nei pressi di lidi balneari per evidenziare la contraddizione tra i privilegi di cui godono e i bassi salari che pagano. Quello della Santanchè sarebbe il luogo top. Vi invitiamo a individuare i luoghi prescelti e predisporre l’organizzazione necessaria. A breve riceverete un testo di volantino. E’ importantissimo che comunichiate per tempo le coordinate delle iniziative.

Sta per essere pubblicato sul sito di Up l’appello per la costituzione del comitato promotore nazionale della Lip sul salario minimo cui stiamo chiedendo l’adesione di soggetti politici, sindacali, di movimento e di singole personalità. Vi preghiamo di attivarvi celermente per sollecitare adesioni anche di organismi territoriali specie del mondo del lavoro, ma non solo.

Abbiamo bisogno di fare un bilancio della raccolta firme prima del mese di agosto in modo da programmare il prosieguo della campagna al fine di raggiungere e superare abbondantemente l’obiettivo delle 60 mila firme (50 mila più 10 mila di garanzia). A partire da domani le compagne e i compagni del dipartimento Organizzazione faranno già un primo giro di telefonate, ma vi chiediamo fin d’ora di predisporvi a comunicare al dipartimento Organizzazione il numero di firme raccolte dopo la tre giorni del 13, 14 e 15.

La nostra proposta di legge cade in un momento in cui, di fronte alla drammaticità della situazione sociale, il tema del salario e del reddito è diventato centrale nel dibattito pubblico; invitiamo tutte le organizzazioni territoriali ad attivarsi per avviare momenti di confronto in cui far conoscere e discutere la nostra proposta, tessere relazioni con tutti i soggetti interessati e proporre adesioni a Rifondazione e a Unione Popolare.

Buon lavoro a tutte e tutti

Fraterni saluti

Antonello Patta, segreteria nazionale, responsabile Lavoro Prc-Se
Ezio Locatelli, segreteria nazionale, responsabile Organizzazione Prc-Se

Un accordo al ribasso quello di Pd, M5stelle, SI e Azione su una proposta di salario minimo di 9 euro lordi l’ora. E’ la stessa cifra presente nella proposta del partito di Conte presentata ben 5 anni fa che quindi oggi, considerando gli anni di inflazione a due cifre, in quanto a potere d’acquisto vale a dir poco il 20% in meno.
Una cifra di per sé insufficiente a garantire al lavoratore e alla sua famiglia quella vita libera e dignitosa prescritta dall’art. 36 della Costituzione. Le tantissime famiglie, in aumento, composte da un lavoratore o, come succede più spesso da una lavoratrice, con un familiare a carico, con questa cifra si collocherebbero sotto la soglia di povertà.
Ma c’è di più; la paga oraria una volta istituita non sarebbe agganciata automaticamente all’inflazione in quanto il testo della legge prevede di lasciare la decisione sull’adeguamento a una commissione paritetica tra sindacati e datori di lavoro; come dire campa cavallo!
A conferma dell’aleatorietà di eventuali aumenti i promotori dicono di voler “scongiurare la spirale salari prezzi”; il che se non fosse drammatico farebbe ridere nel momento in cui abbiamo salari che negli ultimi trent’anni sono diminuiti diventando i più bassi d’Europa mentre le imprese stanno macinando profitti con aumenti dei prezzi del tutto ingiustificati rendendosi responsabili dei due terzi del tasso d’inflazione.
Ma l’attenzione a tutelare prima di tutto le aziende si rivela nel punto in cui si dice che l’adeguamento dei contratti esistenti alla nuova norma non avverrebbe a carico, se in tutto o in parte non è chiaro, delle aziende per le quali è prevista una compensazione per i costi dell’adeguamento.
Gli aumenti, come avviene per il taglio del cuneo fiscale, non graverebbero sulle imprese ma sulla fiscalità generale, cioè di nuovo sui lavoratori e le lavoratrici.
Noi continuiamo con più impegno la campagna a sostegno della proposta di legge presentata come Unione Popolare per un salario minimo di 10 euro lordi l’ora indicizzato automaticamente all’inflazione, pagato integralmente dalle imprese.
10 euro è il minimo per una vita degna.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista /Sinistra Europea

Sfruttamento del lavoro, paghe da fame e ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori si accompagnano il più delle volte a forme di illegalità Lo diciamo da tempo ma ora lo certifica l’inchiesta della magistratura milanese che coinvolge Esselunga, altre presunte aziende e diverse false cooperative tutte indagate con le accuse di frode fiscale e caporalato. La frode fiscale portata avanti per anni e valutata in 48 milioni è stata perpetrata attraverso un sistema di false fatturazioni miranti a far passare come contratti d’appalto quelle che erano invece “somministrazioni illecite di manodopera” a basso costo gestita da una successione di false cooperative che oltre a frodare il fisco a loro volta non hanno mai versato i contributi.

Un sistema criminale già indagato dai magistrati diffuso nei settori della logistica e della grande distribuzione che utilizzano società talvolta fittizie e false cooperative che nascono e muoiono continuamente per fornire manodopera a basso prezzo e disponibile a orari impossibili e alto grado di sfruttamento in quanto altamente ricattabile.

Una condizione dei lavoratori diffusa che emerge con chiarezza estrema da un’inchiesta parallela condotta dal PM Storari a carico di un colosso della vigilanza privata Servizi Fiduciari soc. coop. per i bassi salari pagati. Nei verbali della guardia di finanza si legge infatti che è “lo stato vitale di bisogno a costringerli ad accettare salari da fame, solo perché posti dinnanzi alla scelta se avere, o meno, una qualche forma di introito necessaria a qualcosa che somigli alla sopravvivenza”. Questi fatti testimoniano più di qualsiasi discorso la necessità assoluta del salario minimo legale di 10 euro l’ora contenuto nella proposta di legge di iniziativa popolare che portiamo avanti come Unione Popolare. Battersi per questa legge, per aumenti generalizzati dei salari e contro la precarietà significa lottare per ricostruire il potere contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori miglior antidoto contro le varie forme di illegalità che paghiamo tutti.

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Il governo Meloni ruba ai poveri per dare ai ricchi. Non è la riedizione di slogan a fini di lotta politica. E’ semplicemente quanto emerge dall’analisi delle politiche di bilancio del governo fatta dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb) che chiarisce come stia procedendo la guerra del governo ai poveri attraverso un secco ridimensionamento del reddito di cittadinanza.
Le cifre parlano di un taglio che colpirà il 42% dei nuclei familiari, 1,2milioni di famiglie, che beneficiavano del Rdc; ci dicono che mezzo milione di famiglie perderanno quella forma di sostegno senza accedere alla nuova ideata dal governo, l’Adi, proprio al fine di tagliare la spesa e spingere i cosiddetti occupabili verso il lavoro precario, super sfruttato e sottopagato.
Ma in generale, ci informa sempre l’Upb, è l’insieme delle misure antipovertà ad essere sotto tiro; non solo si risparmia sul Rdc, 2,7 miliardi di spesa in meno, ma è l’insieme delle risorse complessivamente dedicate al contrasto dell’indigenza a subire un taglio rilevante stimato intorno al 28%.
E questo avviene proprio mentre disoccupazione precarietà, lavoro povero e l’inflazione aggravata dai minori sconti sulle bollette accrescono la fascia delle famiglie a rischio povertà che oramai riguarda il 25% dei nuclei, vale a dire 15 milioni di famiglie.
Alla ferocia del governo contro i poveri e il lavoro fa da contraltare la prodigalità verso i ceti sociali di suo riferimento: autonomi, professionisti e imprese che vivono sullo sfruttamento e i salari da fame.
Lo stesso Upb mette in guardia scrivendo nel suo rapporto, a proposito della riforma fiscale del ministro leghista, che “Appare difficile reperire risorse senza incidere sulla prestazione dei servizi e sull’attuazione delle politiche sociali”. In realtà è esattamente quello che il governo sta già facendo e intende continuare a fare con un’austerità brutale ai danni dei ceti popolari mentre procede con laute elargizioni e leggi di favore verso i ceti privilegiati.
La costruzione di una forte opposizione sociale al governo è l’unica via per invertire la rotta e su questo siamo impegnati come Rifondazione Comunista

Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Care compagne e cari compagni, il prossimo sabato 24 giugno si terranno a Roma due importanti manifestazioni nazionali a cui aderiamo e a cui bisogna garantire la massima partecipazione:

- mattina manifestazione nazionale per la difesa della sanità pubblica indetta dalla Cgil alle 10 concentramento in piazza della Repubblica con corteo fino a Piazza del Popolo

- pomeriggio manifestazione nazionale contro il governo Meloni con concentramento alle 14 in Piazza della Repubblica

E' importante essere presenti con le nostre bandiere e quelle di Unione Popolare in entrambe le manifestazioni. Invitiamo a contattare le strutture della Cgil per la prenotazione dei pullman per la manifestazione per la sanità. Per la manifestazione del pomeriggio l'USB sta organizzando pullman per i quali trovate in allegato i referenti con relativi numeri di telefono. Raccomandiamo il massimo impegno per garantire la partecipazione di compagne e compagni.

Fraterni saluti

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale Prc-Se Antonello Patta, segreteria nazionale, responsabile Lavoro Prc-Se

Care compagne e cari compagni,

nell’ottica di dotarci di strumenti utili e adeguati al sostegno della campagna di raccolta firme per la legge di iniziativa popolare sul salario minimo #10èilminimo abbiamo costruito un “sottosito” dedicato, in cui trovare tutte le informazioni relative al testo di legge, ai materiali, ai banchetti e iniziative che si organizzano, direttamente e in maniera più agevole.

Uno strumento dedicato appunto, per concentrare rapidamente tutto quanto utile al funzionamento della campagna.

Sarà divulgato su tutti i nostri social, ma è importante che questo avvenga anche localmente. Fatelo girare il più possibile.

Ecco l’indirizzo:

https://10ilminimo.github.io

Altrettanto importante è che tutte e tutti coloro che organizzano iniziative utilizzino il form, già girato ma che rimettiamo per comodità:

form

I dati inseriti nel form verranno caricati automaticamente nel “sottosito” (ci vuole qualche minuto per elaborare il tutto) che diventerà quindi un perfetto calendario delle iniziative in tutta Italia.

Si comprende quindi l’importanza di caricare gli appuntamenti: ad ogni richiesta di informazioni, sarà sufficiente girare il link al “sottosito” dedicato.

Buon lavoro a tutte e tutti

Anna Camposampiero, Segreteria Nazionale, Responsabile Comunicazione PRC-Se
Antonello Patta, Segreteria Nazionale, Responsabile Lavoro PRC-Se

10ilminimo post prc

Continua senza fine la strage dei morti sul lavoro nel nostro paese. Continua nel silenzio criminale di governi responsabili per le leggi fatte e per quelle non fatte, per i tagli a tutti i sistemi di prevenzione e controllo, per lasciar fare imprese che sicure dell’impunità loro garantita aumentano i profitti risparmiando sulle spese per la sicurezza e la salute dei lavoratori.

Giovanni Colapito, Filippo Colapito, Tiziano Pasquali, Angelo Aleo, pasquale Cosenza, Sami Macukulli, vien voglia di gridarli noi i nomi che si aggiungono al tragico rosario di vittime innocenti di un lavoro che uccide ancora sei volte in aziende e parti d’Italia diverse.

Sono i morti sul lavoro in sole 24 ore, tra lunedì e ieri, che lasciano nel dolore e nel lutto solo le famiglie, nel silenzio assordante dei governanti e del circo mediatico troppo impegnato a spargere lacrime a reti unificate tra l’interessato e il servile sulle spoglie di uno dei principali responsabili della regressione politica e culturale della società italiana negli ultimi trent’anni.

E’ una fotografia della grave situazione in cui viviamo: Da una parte fiumi d’inchiostro e di parole per onorare, glorificare, incensare un personaggio che di onorevole non aveva nulla, dall’altra per chi è morto vivendo dignitosamente del proprio lavoro silenzio e omertà.
C’è uno scarto intollerabile! Da una parte sospensione dell’attività delle Camere e lutto nazionale, dall’altra neanche le solite vuote e farisaiche promesse.

Noi però non dobbiamo cadere nel rischio dell’assuefazione costruita con la menzogna che fa passare quelli che sono omicidi per tragiche fatalità.
Noi non dimentichiamo e onoriamo i nostri morti continuando la lotta fino a quando la vita e la dignità delle persone che lavorano per vivere tornerà a valer quanto e più del potente di turno.

Antonello Patta
Responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

Cerca

App XI Congresso

Telegram Rifondazione

telegram-appprc190

Skill Alexa

191016lavoro

Conferenza lavoratrici e lavoratori 2021

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno