gc23marzoLa qualità dell’aria in continuo peggioramento, aree verdi decimate, risorse idriche a rischio, terreno spesso improduttivo, temperature generali in continuo aumento, ghiacciai in disgelo anticipato, specie animali e vegetali sempre più scarse. Queste non sono delle minacce, questa è la realtà.
Se il nostro pianeta oggi è concretamente a rischio estinzione, l’unico modo per riuscire a imprimere un cambiamento efficace è incominciare a lottare contro i modelli di inquinamento e contro i governi che continuano a promuoverli.

Le Grandi Opere industriali hanno causato, e continuano a causare devastazioni nei territori coinvolti. Un modello di sviluppo che non coinvolge le popolazioni, ma che, sfruttando le simpatie delle istituzioni passate e presenti , decide delle sorti ambientali e sociali di un territorio. Un modello dissipativo delle risorse locali, corrosivo per la comunità, incentrato sulla cessione di salute e ambiente in cambio di lavoro o di energia.
La politica fino ad oggi non è riuscita a dare delle risposte, in realtà non si è mai posta neanche le domande.

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rovigo3“Dopo decenni di governo del Centrodestra e della lega il Veneto è la regione in Italia e in Europa più inquinata e con il più alto consumo di suolo. Questi sono i primati di Zaia. Come nella vicenda dei Pfas anche per la Valdastico e le opere collegate innumerevoli denunce di comitati e di rifondazione comunista sono state colpevolmente ignorate da chi aveva ed ha la responsabilità della salute e della sicurezza delle cittadine e dei cittadini. Chi ha fatto dello slogan prima i Veneti il suo cavallo di battaglia, ha permesso in nome dei profitti e della rendita la trasformazione della nostra terra in una pattumiera. Questi sono i fatti per chi ha il coraggio di guardare in faccia la realtà.

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ripopmontagnadi Rifondazione Comunista - Segreteria regionale Fvg -

La recente proposta lanciata da don Pierluigi Di Piazza di ripopolare la montagna friulana prendendo ad esempio il modello Riace è una suggestione che merita di essere considerata.

Noi siamo per il meticciato, perché crediamo che sia il sale dell’umanità e perché pensiamo che sia l’unico futuro possibile.

Ma accogliere la proposta di don Di Piazza significa anche entrare nel merito, discuterla, ampliarla, individuarne i punti di forza e i punti deboli, aprire un ragionamento collettivo che la possa inserire in un quadro organico.

Rifarsi al modello Riace significa comprendere che esso è stato costruito attraverso il coraggio esemplare di un sindaco e della sua giunta che hanno ritenuto di procedere al ripopolamento del loro comune accogliendo e stabilizzando migranti in assoluta controtendenza rispetto agli stessi assetti istituzionali e spingendosi talvolta a forzare la stessa legalità.

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pfas 20

di Elena Mazzoni, Responsabile nazionale ambiente PRC-SE -

“Bisogna conoscerli a fondo i fatti prima di avversare, altrimenti perché avversare?”
Euripide, Elettra.

Il 23 ottobre 2018 il Parlamento europeo, riunito a Strasburgo in seduta plenaria, è stato chiamato a votare il report Dantin per la modifica della Direttiva sulle acque potabili.
Per l’occasione l’europarlamentare Eleonora Forenza, insieme al gruppo GUE/NGL, ha nuovamente ospitato il comitato Mamme NoPfas - genitori attivi - area contaminata costituitosi anni fa per denunciare l'inquinamento delle falde acquifere del veneto orientale, inquinamento causato dalle sostanze chimiche di uso industriale denominate PFAS.
Il Parlamento ha fallito nel bandire l'uso delle sostanze PFAS, settando un limite di tolleranza troppo alto, contrario allo 0% che proponevano gli emendamenti presentati dal GUE.
I limiti fissati, solo per i Pfas a catena lunga, sono: 100 ng/L per ogni singolo Pfas e 500 ng/L per la somma di tutti i Pfas.
Purtroppo non sono stati fissati limiti per i Pfas a catena corta, quelli tuttora in produzione e più difficili da bloccare con i filtri utilizzati dagli acquedotti.
È stata però accolta la proposta presentata dal gruppo GUE/NGL, che esprime la necessità di aggiornare regolarmente l'analisi del "rischio" man mano che vengono scoperte nuove sostanze contaminanti nell'acqua.

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ambiente19di Salvatore Romeo -

"Compagni, parliamo di rapporti di produzione!. Con questo celebre appello Bertold Brecht concludeva il suo intervento al Congresso degli scrittori antifascisti, nel 1935, in uno dei momenti più drammatici della storia d’Europa.

Ed è intorno a quella questione che voglio soffermarmi, perché la ritengo cruciale rispetto ai temi che stiamo affrontando, ma troppo poco indagata anche al nostro interno.

Partiamo dall’Ilva. Abbiamo assistito pochi mesi fa all’acquisizione del principale operatore siderurgico italiano, una delle più importanti imprese industriali italiane ed europee, da parte del più grande produttore d’acciaio del mondo, ArcelorMittal.

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Pfas La Giunta regionale leghista si è caratterizzata da sempre per immobilismo e sudditanza nei confronti della Miteni, multinazionale criminale che, con i Pfas, ha inquinato il territorio mettendo in pericolo la salute di centinaia di migliaia di persone. Ora Zaia e Co., con la richiesta di ammissione al passivo per 4,8 milioni di Euro, offendono e prendono in giro i cittadini veneti.

La Lega non ha fatto nulla negli anni al fine di contrastare l’attività della Miteni. Si è dimostrata incurante del problema, anche di fronte alle prese di posizione nette dei vari soggetti che hanno certificato, scientificamente, la situazione di inquinamento e di pericolo sanitario.

Il conto l’hanno pagato gli abitanti delle zone inquinate, che hanno visto la salute propria e dei propri figli messa a repentaglio. Zaia non ha pagato alcun conto e non ha titolo morale e politico per chiedere alcunché. La Giunta regionale ha bivaccato sui propri scranni come fa sempre, favorendo lo sfruttamento del territorio veneto da parte delle multinazionali e degli interessi privati.

Delle due l’una: o questa richiesta di indennizzo è un espediente qualunque per rimpinguare le casse scialacquate della Regione, scendendo furbescamente dal carro del potente decaduto; o, più probabilmente, si tratta della consueta demagogia, del far finta di battere i pugni sul tavolo quando oramai, visto il fallimento di Miteni, è palesemente inefficace e non disturba più il potere economico.

Rifondazione Comunista ritiene necessario un cambiamento radicale del modello di sviluppo in Veneto, che veda il rispetto e la difesa dell’ambiente e del territorio come basi fondanti; continua a sostenere i cittadini ed i comitati No Pfas in questa importante vertenza a difesa della salute e dell’ambiente, così come si schiera da sempre al fianco delle lotte ambientali in Veneto.

Elena Mazzoni - Resp. nazionale Ambiente PRC - SE
Gabriele Zanella - Resp. regionale Ambiente PRC - SE
Paolo Benvegnù - Segr. regionale PRC - SE

eni11L'industria chimica ha segnato la storia di diversi territori, compromettendone inevitabilmente il futuro. danni al suolo, alle falde, al mare, agli animali e alle popolazioni coinvolte in disastri ambientali  causati dall’industria chimica sono incalcolabili, e molto spesso sono tenuti nascosti.  Quando la salute del pianeta e di chi lo abita viene danneggiata si commette un crimine e chi ha promosso questo modello di sviluppo ha commesso un crimine.  
Se queste considerazioni fossero state fatte prima del 26 settembre del 1976, Manfredonia, un comune marittimo del foggiano, non avrebbe il più alto tasso di tumori polmonari della regione, il numero di malformazioni infantili non sarebbe ben al di sopra della media nazionale, nelle falde e nel mare i livelli di arsenico sarebbero nella norma.

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lavorti-Pedemontana-Venetadi Gabriele Zanella, responsabile ambiente regionale PRC Veneto -

Il gravissimo fatto della morte dell’operaio Gianfranco Caracciolo è l’ennesimo tragico evento legato alla Superstrada Pedemontana Veneta, che non manca, di settimana in settimana, di riservare ai veneti danni e profonde ingiustizie in ogni forma.

Quando ci rapportiamo all’arteria di 94,5 km con la quale Zaia vorrebbe collegare l’A4 da Montecchio (VI) all’A27 presso Spresiano (TV) ci troviamo di fronte ad una valanga fuori controllo; una voragine senza fondo; una miscela di danni ambientali, vittime sul lavoro, illegalità e servilismo delle istituzioni agli interessi del capitale privato ai danni della collettività, sul quale è bene far luce in maniera sistemica e complessiva, a partire dai grandi interessi che stanno minando le fondamenta dell’ambiente, della salute e dei rapporti economici in Veneto.

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notriv11Sabato 12 Gennaio scenderemo in piazza a Licata con i Comitati No Triv siciliani, per dire “NO” all’ennesima operazione di speculazione capitalistica di ENI, che vuole realizzare, nel meraviglioso braccio di mare tra Gela e Licata, un gasdotto di collegamento tra i pozzi off-shore e il centro di collegamento di Gela.
“Nel mare passerà un’autostrada di metano, per noi inaccettabile. La Sicilia non può diventare, per la complicità dei 5 stelle e per l’asservimento della Lega al mondo OIL&GAS, il luogo di stoccaggio del gas metano, invasa da navi commerciali, centrali di raffinazione, cisterne, serbatoi, condotte, strutture inquinanti, centro nevralgico di una vasta operazione speculativa internazionale”, dichiara Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente del Partito della Rifondazione Comunista-SE, tra i primi a scoprire nel Bollettino degli Idrocarburi del Ministero, e a denunciare, le nuove concessioni per le trivelle nel mare Ionio.
“La Sicilia non può essere né la piattaforma militarizzata degli Usa e della Nato, da Sigonella al Muos di Niscemi, né il territorio colonizzato di operazioni speculative . La vocazione naturale dell’isola richiede politiche di sostegno delle produzioni agricole locali, di tutela della pesca, di difesa della natura e dei beni comuni, di rifiuto della cementificazione delle coste”, conclude Mimmo Cosentino, segretario regionale del Prc Sicilia.
Invitiamo ambientalisti, pacifisti, associazioni, pescatori, lavoratori del turismo e quante/i amano il mare e il loro territorio a raggiungerci in Piazza Regolo a Licata sabato 12 Gennaio, alle ore 10,30, per gridare insieme: “Il mare non si spurtusa”.

Elena Mazzoni – responsabile nazionale ambiente PRC – SE
Mimmo Cosentino, segretario regionale Prc Sicilia

notriv09di Elena Mazzoni* -

Il mare tra Gela e Licata è ricco di pesci e di vita, sulle sue coste si affaccia la riserva naturale orientata del lago di Biviere, di cui Plinio il Vecchio cantò i riflessi lunari e che è punto di sosta dell’aviofauna in volo dal Nord Africa. Qui, tra un sarago e un tonno, un airone e un cavaliere d’Italia, un martin pescatore ed una volpe; in mezzo a cooperative di pescatori, bambini che giocano a palla e persone che si tuffano tra le onde cristalline, l’Eni, multinazionale tra le prime dieci compagnie petrolifere al mondo, ottenne, nel 2013, i permessi per il programma “Offshore Ibleo”.

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FB Ezio Locatelli

 

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