120705spagnadi Daniele Cardetta
I “mineros” delle Asturie non ci stanno e continuano la loro lotta disperata con le istituzioni spagnole, considerate colpevoli di aver tagliato tutto il tagliabile e di non avere a disposizione nessun piano per la prosecuzione dell’attivita’ delle miniere di carbone nella regione. Ormai la lotta dei minatori asturiani continua da un mese e mezzo, e la questione dei minatori è diventata di pubblico respiro, al punto che molti cittadini spagnoli iniziano a simpatizzare per i “mineros“. Questa mattina un picchetto di minatori ha realizzato diversi blocchi stradali,  con barricate di pneumatici incendiati, sulla statale AS 117, in località Porto de Tarna, nei pressi di Langreo (Asturie). Secondo la Guardia Cìvil all’alba altri gruppi di manifestanti avrebbero  bloccato la statale A-66 e un tratto delle linea ferroviaria che collega le Asturie con Madrid, poi sgomberati dall’intervento della polizia. Ma non è finita qui, parallelamente ai blocchi stradali e agli scontri anche duri con la polizia, continua anche la cosiddetta “marcia nera” di protesta dei minatori, partita nei giorni scorsi in due colonne dalle Asturie e da Andorra (Teruel), e che sono confluite il 26 giugno in un unico grande corteo, il cui arrivo è previsto per l’11 luglio a Madrid.

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indignadospagna

di Andrea Leoni
Il 12 maggio le maggiori piazze di Spagna risponderanno alla chiamata di mobilitazione internazionale per protestare contro banche e il taglio alle politiche sanitarie, per il diritto alla casa e per un reddito globale garantito. Fondamentalmente la manifestazione del 12 sarà una sorta di prova generale per il martedì seguente: il 15. L’anno scorso proprio il 15 maggio migliaia di persone si accamparono dando il via ai primi fuochi di protesta che poi dilagarono in tutto il mondo: il fenomeno indignados.

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di Luca Manes

Una città militarizzata, dove in ogni angolo di strada ci sono transenne e forze di polizia che non fanno che alimentare un clima da vera e propria guerra civile. A Francoforte sono addirittura 5mila gli agenti dispiegati per tenere testa alla pacifica protesta di Blockupy Frankfurt, che ha come obiettivo la Banca centrale europea (Bce), guidata dall’ex esponente di

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di red.

Per tutta la nostra carriera di cineasti abbiamo sostenuto la tesi che i mezzi di informazione americani spesso non raccontano ai cittadini le azioni più turpi commesse dal nostro governo. Ecco perché siamo profondamente grati a WikiLeaks per quello che ha fatto e applaudiamo la decisione dell'Ecuador di concedere asilo politico al suo fondatore, Julian Assange, rifugiato in questo momento nella sede diplomatica del Paese sudamericano a Londra". Lo scrivono i due registi statunitensi Oliver Stone e Michael Moore, in un intervento congiunto pubblicato oggi su 'la Repubblica'.

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di Fabio Sebastiani

Situazione ancora molto tesa in Sudafrica dopo l’eccidio di 34 minatori da parte della polizia tre giorni fa presso le miniere di platino a Marikana, a cento chilometri dalla capitale Johannesburg. La maggioranza degli operai oggi si è rifiutata di rientrare al lavoro proseguendo il sit in e l’azienda è stata costretta a prolungare l’ultimatum di 24 ore. Intanto, un centinaio di donne ha protestato davanti al tribunale di Ga-Rankuwa, a nord di Pretoria, mentre all’interno era in corso la prima udienza del processo a 259 minatori della Lonmin coinvolti negli incidenti.

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di Paola Desai

La scena ricorda molto il vecchio Sudafrica. La polizia ha aperto il fuoco su una folla di minatori in sciopero, lasciando a terra 18 morti, secondo alcuni reporter. E' l'episodio finora più sanguinoso del conflitto cominciato venerdì scorso quando i circa 3.000 addetti alla miniera di platino di Marikana, un centinaio di chilometri a nord-ovest di Johannesburg, si sono messi in sciopero. Conflitto duro, che ha già fatto una decina di morti nello scontro tra due sindacati per l'egemonia. Ma le immagini viste ieri ricordino la violenza dei tempi dell'apartheid.

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di Gerbré Sdregas

Platino: industrialmente è un sottoprodotto della lavorazione dei minerali del nichel. Detto così sembrerebbe assurdo pensare che si possa morire per un sottoprodotto, ma ancora più assurdo che si possa uccidere!

Eppure, in una miniera del Sudafrica, più di 30 minatori sono morti non per la TBC, non per l’insicurezza sul lavoro, ma per delle pallottole di un metallo meno nobile del platino, ma altrettanto letale. Sembrava un déjà vu. "20 Minatori ammazzati dalla polizia!". Un tuffo al cuore. Mio padre ha lavorato in una miniera d’oro sotto terra per trent’anni! Ancora: “Forse 36 Minatori ammazzati dalla polizia a Marikana”.

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di Luca Tancredi Barone

Qualche settimana fa il segretario di Izquierda Unida, Cayo Lara, disse che il governo di Rajoy stava gettando benzina nelle piazze spagnole. L'ultimo Consiglio dei ministri di venerdì, il primo dopo la pausa estiva, si sforza di dargli ragione. Il 15 agosto scadeva la norma voluta dal governo Zapatero che prevedeva che, una volta esaurito il sussidio di disoccupazione, i disoccupati ricevessero un piccolo ulteriore aiuto di 400 euro per sei mesi. Il Partito popolare aveva deciso di non rinnovarla, ma i segnali di guerra che si alzavano da tutti i fronti gli hanno fatto cambiare idea. Il decreto di venerdì la proroga ma i soldi sono ancora più difficili da ottenere.

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di Claudio Grassi e Marco Sferini

Syriza un piccolo grande miracolo l’ha compiuto. Nella difficilissima fase della attuale crisi economica europea (e non solo) ha catalizzato attorno alla sua proposta politica antiliberista oltre il 26% dei voti dei greci. Un consenso enorme, il doppio di quello che ottiene lo stanco, derelitto e ormai paragonabile ad una ruota di scorta della borghesia di destra, il celebre Pasok.
Nuova Democrazia supera dunque la sinistra antiliberista di Tsipras per pochi punti in percentuale, ma tanto bastano per avere quel premio di maggioranza di 50 parlamentari che consentiranno alla Troika europea di poter vedere applicato il memorandum mediante un esecutivo formato dall’asse destre-socialisti.

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